Caos WhatsApp, si muove il Garante della Privacy: informativa poco chiara

Caos WhatsApp, si muove il Garante della Privacy: informativa poco chiara

Il cambio dei termini e delle politiche sulla privacy di WhatsApp ha creato confusione in tutta Europa e in Italia, portando a un boom di app concorrenti come Telegram e Signal. Il Garante della Privacy ritiene l'informativa agli utenti poco chiara ed è pronto a muoversi d'urgenza.

di pubblicata il , alle 10:41 nel canale Telefonia
FacebookWhatsApp
 

Attorno a WhatsApp si è scatenato un vero e proprio putiferio nelle ultime settimane, dopo che l'azienda ha modificato i termini e le politiche sulla privacy imponendo la condivisione dei dati con Facebook (la sua casa madre), pena l'impossibilità di usare l'app. Si tratta, come fatto notare subito e ulteriormente puntualizzato in una news dedicata, di un provvedimento che non interessa l'Europa. O meglio, i termini vanno accettati per continuare a usufruire del servizio, ma la portata dello scambio dati tra WhatsApp e Facebook è più contenuta rispetto al resto del mondo - e certamente non implica che dobbiate avere un account FB per usare WhatsApp, come alcune persone hanno capito.

"Non ci sono modifiche alle modalità di condivisione dei dati di WhatsApp nella Regione europea, incluso il Regno Unito, derivanti dall'aggiornamento dei Termini di servizio e dall'Informativa sulla privacy", aveva spiegato l'azienda. "Non condividiamo i dati degli utenti dell'area europea con Facebook allo scopo di consentire a Facebook di utilizzare tali dati per migliorare i propri prodotti o le proprie pubblicità".

"Oggi, Facebook non usa le informazioni del tuo account WhatsApp per migliorare le tue esperienze con i prodotti di Facebook. Qualora in futuro decidessimo di condividere tali dati con le aziende di Facebook per questo scopo, lo faremo solo dopo aver raggiunto un accordo con la commissione per la protezione dei dati irlandese".

Ciononostante, vi è stata una vera e propria corsa ad aprire account con Telegram e Signal, con i due servizi che hanno registrato un boom incredibile, con milioni di nuovi utenti. Una confusione che ha attirato l'attenzione del Garante della Privacy in Italia, il quale ha deciso di mettere in atto una procedura d'urgenza per indagare su quanto avvenuto.

"Il messaggio con il quale WhatsApp ha avvertito i propri utenti degli aggiornamenti che verranno apportati, dall'8 febbraio, nei termini di servizio - in particolare riguardo alla condivisione dei dati con altre società del gruppo - e la stessa informativa sul trattamento che verrà fatto dei loro dati personali, sono poco chiari e intelligibili e devono essere valutati attentamente alla luce della disciplina in materia di privacy. Per questo motivo il Garante per la protezione dei dati personali ha portato la questione all'attenzione dell’Edpb, il Board che riunisce le Autorità privacy europee", si legge in una nota.

"Il Garante ritiene che dai termini di servizio e dalla nuova informativa non sia possibile, per gli utenti, evincere quali siano le modifiche introdotte, né comprendere chiaramente quali trattamenti di dati saranno in concreto effettuati dal servizio di messaggistica dopo l'8 febbraio. Tale informativa non appare pertanto idonea a consentire agli utenti di WhatsApp la manifestazione di una volontà libera e consapevole. Il Garante si riserva comunque di intervenire, in via d'urgenza, per tutelare gli utenti italiani e far rispettare la disciplina in materia di protezione dei dati personali".

Non è chiaro quali saranno gli effetti della procedura, ma WhatsApp ha aggiunto che "l'aggiornamento delle politiche sulla privacy non influisce sulla privacy dei messaggi con amici e familiari". Né WhatsApp, né Facebook, hanno accesso ai messaggi privati degli utenti, e anche tutte le conversazioni audio e video rimangono totalmente private. I registri degli utenti relativi a messaggi o chiamate rimangono anch'essi privati, e non vengono salvati in remoto. Lo stesso accade con posizioni condivise, informazioni di contatto e partecipazione ai gruppi, dati che rimangono tutti assolutamente privati e posseduti solo ed esclusivamente dai diretti interessati.

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25 Commenti
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vraptus15 Gennaio 2021, 11:59 #1
Da non utente né Whatsapp né Google (il mio serverino Nextcloud + Telegram fin'ora mi bastano e avanzano) mi pare che la cosa stia assumendo toni esagerati; da quel che ho capito da ora in poi FB vorrebbe incrociare i dati degli utenti WA e FB in suo possesso, ma non è che fin'ora non li abbia usati, anzi, tutte le volte che qualcuno ha fatto un giochino su FB ha ceduto tranquillamente i propri dati anche all'autore del gioco, e così hanno sempre fatto Google o altre aziende di cui la maggior parte di noi utilizza i servizi. Così come è normale che il contadino voglia essere pagato per darmi le sue arance, se un'azienda ti offre gratuitamente un servizio è evidente che da qualche parte deve avere delle entrate, e l'esempio è Telegram che fin'ora è stata in perdita ma alla fine ha deciso di implementare forme per monetizzare almeno un po' (e questo ovviamente potrebbe essere solo un primo passo). Questo è assolutamente normale, di cosa si stupiscono tutte queste persone, cosa li allarma improvvisamente?
palmy15 Gennaio 2021, 12:13 #2
Quello che preoccupa ME di tutto questo è solo la parte finale, ovvero:

"...Qualora in futuro decidessimo di condividere tali dati con le aziende di Facebook per questo scopo, lo faremo solo dopo aver raggiunto un accordo con la commissione per la protezione dei dati irlandese"

Cioè dò il consenso oggi per qualcosa che loro oggi non fanno, ma che si riservano di fare forse in futuro, per altro in accordo con la privacy Irlandese e non l'U.E. o del paese di appartenenza dell'utente (i.e. Italia).

Per il resto la frase "Se un prodotto ti viene offerto gratis, significa che il prodotto sei tu" spiega tutto e ognuno è libero di accettare o meno le condizioni: ma devono essere chiare.
biometallo15 Gennaio 2021, 12:20 #3
Originariamente inviato da: palmy
Cioè dò il consenso oggi per qualcosa che loro oggi non fanno


Ma direi proprio di no, dato che la parte in cui si da il consenso a WhatsApp di condividere i dati con le altre aziende di Facebook e stata tolta per i cittadini europei, quindi qualora si trovasse un accordo con l'Europa (poco probabile) credo ci sarebbe ancora da dare il consenso.
dinitech15 Gennaio 2021, 12:33 #4
questi social sono il male dei nostri tempi, un cancro che va al di là dell'uso personale fino a minare anche la dialettica politica, gli equilibri sociali, gli interessi economici, l'intera vita delle persone.

Per quanto mi riguarda non uso whatsapp né mai mi abbasserò a farlo, né mi abbasserò mai a iscrivermi a signal e telegram. E' vero che tutte le ragazze oggi li usano e se vuoi cuccare saresti spinto a farlo, ma fortunatamente finora sono sempre riuscito a gestire le mie scopamiche con chiamate e sms come si faceva una volta. E non cambierò questo metodo. La privacy e la libertà sono le cose più importanti che abbiamo, pensateci
palmy15 Gennaio 2021, 12:38 #5
Originariamente inviato da: biometallo
Ma direi proprio di no, dato che la parte in cui si da il consenso a WhatsApp di condividere i dati con le altre aziende di Facebook e stata tolta per i cittadini europei, quindi qualora si trovasse un accordo con l'Europa (poco probabile) credo ci sarebbe ancora da dare il consenso.


Secondo me no, oggi incassano l'ok utente e domani se decideranno di usare i dati gli basterà accordarsi con il governo Irlandese, quindi domani nessuno ti chiederà di nuovo l'ok sulla APP, perchè lo hai già dato oggi.
Se così non fosse per gli utenti Europei non avrebbero mandato la richiesta di consenso, o ne avrebbero mandata una differente al più
biometallo15 Gennaio 2021, 13:21 #6
Originariamente inviato da: palmy
o ne avrebbero mandata una differente al più


Ma è proprio questo il punto:

https://www.cybersecurity360.it/new...ti-ecco-perche/

[I]I termini di servizio e la privacy policy sono differenti a seconda che l’utente risieda o no nella regione europea. Whatsapp lo comunica indicando i link ai rispettivi documenti. Tra le differenze, per esempio, l’età che rende possibile l’iscrizione: in Europa sedici anni, in altre regioni tredici anni. Un’importante differenza è la nota sulle attività globali di data sharing, assente nell’informativa europea:[/I]

Quindi i cittadini europei hanno dato il consenso ha modifiche differenti rispetto per esempio a quelli USA o indiani (nel senso di indiani dell'india, mica quelli con le penne in testa )
\_Davide_/15 Gennaio 2021, 13:33 #7
1 - Perché nessino ha mai parlato della precedente informativa, che autorizzava già ad incrociare i dati con Facebook prima dell'entrata in vigore del GDPR?

Era possibile non accettarla, ma il link era così nascosto che tutte le persone che conosco la avevano accettata.

2 - Riguardo a questa, l'ho letta e non dice minimamente quello che stanno dicendo tutti, ma li si autorizza (a meno che abbiano cambiato il testo negli ultimi 2 giorni) a condividere qualsiasi cosa con FB. L'EU poi blocca questa possibilità ma a tutti gli effetti sono autorizzati e se dovessero trovare un accordo potrebbero procedere.

3 - L'informativa per il backup integrato su GDrive dei dispositivi Android, che viene caricato in chiaro ed analizzato non ha mai preoccupato nessuno?
coschizza15 Gennaio 2021, 14:18 #8
Originariamente inviato da: dinitech
questi social sono il male dei nostri tempi, un cancro che va al di là dell'uso personale fino a minare anche la dialettica politica, gli equilibri sociali, gli interessi economici, l'intera vita delle persone.

Per quanto mi riguarda non uso whatsapp né mai mi abbasserò a farlo, né mi abbasserò mai a iscrivermi a signal e telegram. E' vero che tutte le ragazze oggi li usano e se vuoi cuccare saresti spinto a farlo, ma fortunatamente finora sono sempre riuscito a gestire le mie scopamiche con chiamate e sms come si faceva una volta. E non cambierò questo metodo. La privacy e la libertà sono le cose più importanti che abbiamo, pensateci


"La privacy e la libertà sono le cose più importanti che abbiamo, pensateci"
a leggere il tuo commento La privacy è l'ultima cosa che ti interessa, pensaci
biometallo15 Gennaio 2021, 14:25 #9
Originariamente inviato da: \_Davide_/
2 - Riguardo a questa, l'ho letta e non dice minimamente quello che stanno dicendo tutti, ma li si autorizza (a meno che abbiano cambiato il testo negli ultimi 2 giorni) a condividere qualsiasi cosa con FB. L'EU poi blocca questa possibilità ma a tutti gli effetti sono autorizzati e se dovessero trovare un accordo potrebbero procedere.


Il documento in questione credo sia questo:

https://www.whatsapp.com/legal/privacy-policy-eea

Niente di quello che condividi su WhatsApp, compresi messaggi, foto e informazioni dell'account, verrà condiviso su Facebook né su altre app del nostro gruppo per essere visto da altri e niente di quello che pubblichi su queste app verrà condiviso su WhatsApp per essere visto da altri, a meno che tu decida di farlo.

Oggi, Facebook non usa le informazioni del tuo account WhatsApp per migliorare le tue esperienze con i prodotti di Facebook o per fornirti esperienze pubblicitarie Facebook più pertinenti su Facebook. Scopri di più su come WhatsApp lavora con le aziende di Facebook.


Non so se ci sono state ulteriori modifiche, la versione precedente risale al 2016 poi non sono certo un esperto di legge e se ci sono fior di avvocati che dicono che ci sia qualcosa che non va forse saranno necessarie delle modifiche.



3 - L'informativa per il backup integrato su GDrive dei dispositivi Android, che viene caricato in chiaro ed analizzato non ha mai preoccupato nessuno?


Sinceramente al momento non trovo la pagina in questione, ma a memoria ricordo che il problema dovrebbe riguardare solo i file multimediali, anche perché mi pare che le foto per esempio vengano messe su Google Photo così come i video.. non so invece i file audio... comunque le chat dovrebbero essere nascoste (se accedi al tuo gdrive non appaiono) e criptate.
palmy15 Gennaio 2021, 14:26 #10
Originariamente inviato da: biometallo
Ma è proprio questo il punto:

https://www.cybersecurity360.it/new...ti-ecco-perche/

[I]I termini di servizio e la privacy policy sono differenti a seconda che l’utente risieda o no nella regione europea. Whatsapp lo comunica indicando i link ai rispettivi documenti. Tra le differenze, per esempio, l’età che rende possibile l’iscrizione: in Europa sedici anni, in altre regioni tredici anni. Un’importante differenza è la nota sulle attività globali di data sharing, assente nell’informativa europea:[/I]

Quindi i cittadini europei hanno dato il consenso ha modifiche differenti rispetto per esempio a quelli USA o indiani (nel senso di indiani dell'india, mica quelli con le penne in testa )


Bene, ma cosa approvano allora i cittadini Europei? Non è chiaro!

Quello che capisco io, magari erroneamente, è che intanto acconsento che in un possibile (o meno) futuro usino i miei dati come preferiscono e che l'unico accordo che dovranno fare in futuro è con le autority Irlandesi, quindi bypassando L'U.E. e di conseguenza l'Italia.

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