Bug per Immuni, mancati controlli sui contatti a rischio su alcuni smartphone

Bug per Immuni, mancati controlli sui contatti a rischio su alcuni smartphone

Un bug dell'app Immuni su alcuni smartphone e versioni di Android ha portato al mancato controllo dell'esposizione a possibili contatti con positivi. Per risolvere il problema arriverà un aggiornamento dell'app, ma molti utenti sono rimasti scoperti per diversi giorni.

di pubblicata il , alle 12:01 nel canale Telefonia
 

Immuni ha un bug che, su alcuni smartphone, non consente all'app di funzionare come dovrebbe, tracciando costantemente i contatti con altri soggetti al fine di avvisare se si è stati vicino a un positivo al COVID-19. La falla, identificata da La Repubblica e confermata dal dipartimento all'innovazione della presidenza del Consiglio, sarà risolta al più presto con un aggiornamento dell'applicazione.

L'app è pensata per svolgere una o più volte al giorno i "controlli di esposizione" per verificare se c'è stato un contatto a rischio tra l'utente e una persona positiva (anch'essa con l'app Immuni installata sullo smartphone). Ed è proprio grazie a questa verifica incrociata che l'utente può essere avvisato in caso di contatto a rischio, in modo che possa rivolgersi al servizio sanitario.

Ovviamente, venendo meno il controllo (che non è bloccato del tutto, ma più diluito nel tempo rispetto al previsto), l'app perde molta della sua efficacia. La Repubblica afferma che su uno smartphone Samsung S10 i controlli sono stati bloccati per undici giorni fino al 12 settembre, mentre sul Redmi Note 8T di chi scrive i controlli sono fermi al 25 agosto.

Il dipartimento dell'innovazione della presidenza del Consiglio, incaricato della gestione dell'app, ha fatto sapere al quotidiano di "essere al corrente del bug. E che questo si presenta su alcuni modelli (Huawei ad esempio) e versioni di Android; ma non è possibile sapere di preciso su quanti e quali per via delle protezioni adottate nell’app a tutela della privacy degli utenti".

L'unica cosa da fare per sistemare la situazione è attendere un aggiornamento dell'app in arrivo su Google Play: si parla di ore o al massimo giorni. Per verificare se il tracciamento da parte di Immuni funziona a dovere oppure no sul vostro smartphone, andate in Impostazioni – Google – Notifiche di esposizione al COVID-19. Dopodiché dovreste trovare la cronologia dei controlli alla voce "Controlli esposizione": se vedete un buco nel controllo di diversi giorni, siete vittima del bug, altrimenti no. Per quanto ci riguarda, come vedete nello screenshot, il problema è più grave: 20 giorni di mancati controlli…

63 Commenti
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Saturn14 Settembre 2020, 12:08 #1
Quanto mi secca dire "l'avevo detto". Ma del resto è una semplice app come tutte le altre, non sarà ne il primo ne l'ultimo bug ad essere individuato. Gli sviluppatori basta che diano una letta ai tanti commenti e recensioni nel playstore, il lavoro non manca...soltanto che i responsi di questa app Immuni, per taluni, sono la verità indiscussa e fanno la differenza tra il poter uscire di casa e mettersi in auto-quarantena...

Quindi che si muovano a correggere il problema ora, in fretta...
Marko_00114 Settembre 2020, 12:28 #2
scrivere che repubblica abbia trovato un bug
è come scrivere che repubblica ha pubblicato una notizia positiva sui 5*
siamo nel distopico
al massimo ha pubblicato qualcosa che altri hanno trovato.
sierrodc14 Settembre 2020, 12:28 #3
E' un software, e come altri, può avere bug (date le n-mila versioni di telefoni/os su cui deve girare).
Nel mio caso, appena controllato, funziona a dovere.
Chi critica può facilmente fare una pull request sul repository (https://github.com/immuni-app/) e mettersi in gioco.
Gli altri attendano l'aggiornamento.
Saturn14 Settembre 2020, 12:31 #4
[I]Ragioniere...Batti ?
...ma, mi da del tu ?!?
No, no, dicevo BATTI LEI ?
[/I]

...campagna per la salvaguardia della lingua italiana...
sierrodc14 Settembre 2020, 12:47 #5
Esatto, "né il primo né l'ultimo"... campagna per la salvaguardia degli accenti.
Darkon14 Settembre 2020, 12:51 #6
L'app è naufragata e non capisco che senso abbia insistere.

È stata installata da penso nemmeno il 10% della popolazione totale, come qualsiasi app ha dei bug quindi anche di questo 10% alcuni non sono controllati... ma che ne discutiamo a fare?

A torto o a ragione la massa ha deciso che non la vuole e quindi insistere equivale a buttare soldi pubblici in qualcosa che ormai è palese non raggiungerà mai la diffusione necessaria a coprire adeguatamente la popolazione in modo da fornire un dato realmente utile.
Saturn14 Settembre 2020, 12:53 #7
Originariamente inviato da: sierrodc
Esatto, "né il primo né l'ultimo"... campagna per la salvaguardia degli accenti.


Il correttore dice diversamente...segnalerò il bug allora...
ps. si faceva per ridere non l'avessi capito...
sierrodc14 Settembre 2020, 13:06 #8
@Darkon

Sì, diciamo che è arrivata tardi (giustamente o no) rispetto al problema. E in più non è obbligatoria. E non è fonte di multe (data anche l'impossibilità.

Detto questo ritengo che, se non facessero multe, molte, ma molte meno persone indosserebbero la mascherina. La mascherina a quel punto dovremmo considerarla naufragata, inutile e lo stato non dovrebbe più approvvigionarsene?

Non so neanche quanti soldi vengono spesi per la manutenzione. Probabilmente il contratto esiste che ci siano o no bug. boh.
mattewRE14 Settembre 2020, 13:43 #9
Originariamente inviato da: Svelgen
Ci avrei scommesso gli zebedei.
Tra amici e conoscenti, che utilizziamo le stesse app (sportwatch, biker GPS ecc ecc) che ci sono su IOS e su Android, la maggior parte delle volte i problemi vengono riscontrati sui dispositivi che montano Android.
Che poi sia una versione piuttosto che un'altra, oppure un marchio piuttosto che un altro, è indifferente.


La qualità della app di iOS è in molti casi alta proprio perché lo sviluppatore deve fare test su un set di dispositivi limitato e soprattutto standardizzati. Le quintali di personalizzazioni di Android (sia OEM, sia lato utente) lo rendono più incline a problemi riportati nell’articolo.
Personalmente, è uno dei motivi che mi fa scegliere iOS. In caso di problemi, è pressoché sicuro che sia presentato ad un numero enorme di utenti (che hanno il mi stesso dispositivo e OS “stock”).
Personaggio14 Settembre 2020, 13:46 #10
Originariamente inviato da: Darkon
L'app è naufragata e non capisco che senso abbia insistere.

È stata installata da penso nemmeno il 10% della popolazione totale, come qualsiasi app ha dei bug quindi anche di questo 10% alcuni non sono controllati... ma che ne discutiamo a fare?

A torto o a ragione la massa ha deciso che non la vuole e quindi insistere equivale a buttare soldi pubblici in qualcosa che ormai è palese non raggiungerà mai la diffusione necessaria a coprire adeguatamente la popolazione in modo da fornire un dato realmente utile.


E invece no, con il 10% ha cmq una utilità molto scarsa, ma già al 30% permetterebbe di gestire efficacemente il doppio dei focolai rispetto ed ora, e se si superasse il 60%, il numero dei focolai gestibile diventerebbe infinito (o più correttamente un numero più alto dell'intera popolazione italiana)
% intermedie avrà ovviamente dei vantiaggi intermedie, in ogni caso ad una crescita lineare della diffusione di Immuni corrisponde una crescita esponenziale del numero dei focolai gestibili efficacemente

Originariamente inviato da: Svelgen
Ci avrei scommesso gli zebedei.
Tra amici e conoscenti, che utilizziamo le stesse app (sportwatch, biker GPS ecc ecc) che ci sono su IOS e su Android, la maggior parte delle volte i problemi vengono riscontrati sui dispositivi che montano Android.
Che poi sia una versione piuttosto che un'altra, oppure un marchio piuttosto che un altro, è indifferente.


Con Android esistono migliaia di dispositivi diversi, con iOS quanti, 10? E' semplicemente una questione di probabilità, il SO non ha né meriti né demeriti in questo, anzi sarei curioso di sapere come si comporterebbe iOS se fosse diffuso su migliaia di dispositivi differenti, probabilmente non ne è neanche in grado.

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