Bollette a 28 giorni: TIM inizia a rimborsare. Ecco come richiedere il bonus di rimborso

TIM inizia a rimborsare i clienti che hanno fatto richiesta per la questione delle bollette a 28 giorni. Con alcune lettere l'azienda sta informando degli avvenuti rimborsi. Come effettuare la richiesta? Ecco tutte le informazioni.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 05 Dicembre 2019, alle 14:01 nel canale TelefoniaTIMVodafone
La vicenda dei rimborsi sulle bollette a 28 giorni sembra finalmente procedere verso una conclusione positiva per gli utenti. Dopo che gli operatori coinvolti hanno delineato tutti i procedimenti per ottenerli ecco che arrivano le prime comunicazioni agli utenti proprio da parte degli operatori sulla conferma dei rimborsi. In questo caso TIM è il primo ad inviare le comunicazioni ai propri clienti sull'avvenuto rimborso anche se si sta attendendo la conferma da parte del Consiglio di Stato in merito alla vicenda.
TIM: ecco le prime mail conferma sui rimborsi
Abbiamo visto come gli utenti debbano in primis compilare la richiesta per ottenere il bonus di rimborso. A quel punto l'operatore esamina la situazione e in caso positivo emette il rimborso informando appunto l'utente dell'avvenuto. TIM, in tal caso, sta procedendo ad inviare le prime missive agli utenti che hanno fatto richiesta del bonus nella sezione dedicata al rimborso, accreditando sulla prima fattura utile l'importo (IVA esclusa) la cifra calcolata in base all'abbonamento.
Una notizia decisamente positiva che arriva anche un po' a sorpresa visto che sulla questione deve ancora pronunciarsi il Consiglio di Stato. Di fatto TIM ha deciso di spontanea volontà di iniziare a rimborsare gli utenti che hanno fatto richiesta senza attendere l'esito della decisione delle autorità statali.
Come richiedere il rimborso con TIM e Vodafone
Vodafone e TIM sono stati i primi due operatori a creare chi un form e chi invece delle promozioni ad hoc per avere sconti sui servizi premium. Da una parte vi è Vodafone che abbiamo visto permette, se rientranti nel rimborso, di sottoscrivere un form nella pagina specifica garantendo l'invio della richiesta di rimborso. TIM procede praticamente allo stesso modo proponendo però in alternativa anche una serie di offerte con attivazione gratuita. Ecco le due alternative nello specifico.
TIM
TIM ricorda ai propri clienti di rete fissa, attivi da prima del 31 marzo 2018 e che sono stati oggetto di fatturazione a 28 giorni, che da settembre 2019 è possibile chiedere il rimborso dei giorni erosi di cui alla delibera AGCom n. 269/18/CONS, contattando gratuitamente il Servizio Clienti linea fissa 187.
Da novembre 2019, inoltre, sarà possibile effettuare la suddetta richiesta di rimborso anche accedendo all’Area WEB MyTIM.
Si precisa che la possibilità di chiedere il rimborso è riconosciuta anche ai clienti, attivi da prima del 31 marzo 2018, che abbiano cessato di usufruire del servizio di rete fissa di TIM successivamente alla data del 23 giugno 2017.
Per ulteriori informazioni sul rimborso dei giorni erosi è sempre possibile chiamare gratuitamente il Servizio Clienti linea fissa 187.
Chi invece accetterà non tanto il rimborso ma servizi premium potrà scegliere invece tra diverse opzioni perdendo chiaramente il rimborso monetario in cambio appunto di alcuni servizi gratuiti. Ecco quali:
- TIM Vision – La TV di TIM con tanti contenuti a disposizione.
- Chi è – Per visualizzare il numero di chi chiama sul display del telefono di casa.
- Extra Voice – Per chiamare senza limiti i telefoni nazionali fissi e mobili
- Voce internazionale – Per chiamare senza limiti i telefoni fissi di Stati Uniti, Canada ed Europa occidentale.
- Max Speed – Per sfruttare al massimo la connessione Internet e navigare fino a 100 Mbit/s.
VODAFONE
Direttamente sul sito dell'operatore italiano è presente una pagina che permette di compilare il modulo apposito al fine di richiedere la restituzione dei giorni erosi proprio con la fatturazione a 28 giorni. Un adeguamento dovuto che sembra andare verso la più totale trasparenza ma anche fiducia nei confronti degli utenti da parte dell'operatore.
Vodafone: ecco come funziona il modulo di rimborso
Gli utenti dunque potranno recarsi direttamente a QUESTA PAGINA e compilare il modulo online per la richiesta, appunto, del rimborso dovuto alla fatturazione a 28 giorni di qualche anno fa. Proprio nella pagina si legge come:
"In seguito al ritorno alla fatturazione mensile delle offerte di rete fissa e convergenti, in base alla delibera AgCom 269/18/CONS, è possibile richiedere la restituzione dei giorni erosi nel periodo decorrente dal 23 giugno 2017 fino al ritorno alla fatturazione su base mensile (5 aprile 2018). I clienti coinvolti possono effettuare la richiesta compilando i seguenti campi e verranno ricontattati al numero indicato"
Qui dunque sarà possibile inserire i propri dati personali e soprattutto quelli che riguardano il numero di rete fissa con il Codice Cliente, reperibile direttamente in fattura, e i vari indirizzi mail o numero di telefono a cui essere reperito da Vodafone per il rimborso.
In caso in cui i due operatori non ottemperassero al rimborso entro i termini previsti dalle loro carte dei servizi, ecco che i consumatori, se vorranno, potranno procedere con l'attivazione di una conciliazione paritetica rivolgendosi alle sedi dell'ADICONSUM. QUI LA PAGINA per riempire il modulo riservato ai titolari di contratto di abbonamento per telefonia fissa e mobile che avevano avuto l'applicazione della fatturazione a 28 giorni.
Bollette a 28 giorni: la vicenda si conclude
Ricordiamo come la fatturazione mensile aveva detto addio a quella di 28 giorni qualche tempo fa. Lo stop alle bollette non più mensili ma che avevano decretato una mensilità in più era arrivato a fine 2017 direttamente dalla Commissione Bilancio del Senato che aveva approvato un emendamento che di fatto bloccava la fatturazione "breve" nel settore delle telecomunicazioni come anche in quello televisivo.
In tal caso partire dalle offerte di internet per la casa o per l'ufficio passando anche per gli operatori telefonici sia su offerte fisse che mobili ma anche Pay TV dovevano entro 120 giorni tornare ad una scadenza mensile e non più a 28 giorni con esclusione solo delle promozioni non rinnovabili o inferiori al mese. Nel testo dell'emendamento si scopriva oltretutto che sarebbe stato possibile ottenere anche degli indennizzi per gli utenti in caso di "variazione dello standard minimo" della scadenza mensile (o multipli) con un rimborso pari a 50€ al quale si aggiungeva 1 Euro per ogni giorno di fatturazione non adeguata al nuovo provvedimento.
Da qui l'obbligo dei rimborsi dovuti ai cittadini da parte degli operatori entro lo scorso 31 dicembre 2018 che però veniva messa in discussione dal Consiglio di Stato. Questo aveva deciso di accogliere la richiesta delle società di telecomunicazioni congelando almeno fino a data da destinarsi i rimborsi che Vodafone, Tre Italia, Fastweb e Wind avrebbero dovuto elargire agli utenti entro tale data per quanto riguardava la fatturazione a 28 giorni. Il Consiglio di Stato, dopo aver consultato le richieste degli operatori, ha deciso che per gli utenti si debba procedere comunque ad un indennizzo e dunque ad un rimborso.
19 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infomaledetti ladri
maledetti ladri
ESATTO.
Straquoto tutto quello che hai scritto
maledetti ladri
Quoto fortissimamente !
le parole restano importanti (si, anche quelle che sembrano scurrili)
Ex cliente TIM business
Mi hanno inviato la nota di credito il 15/10 su reclamo via PEC del 30/07. Ad oggi però del rimborso neanche l'ombra.Avevo gia' provato tempo fa. Oggi ho riprovato ma ho sempre lo stesso risultato:
"Il cliente non risulta idoneo"
E' successo a qualcun altro ?
Che faccio, mando pec ?
Grazie
Riporto quanto ricevuto. A qualcuno è successa la stessa cosa?
Oggetto: Rimborso per fatturazione a 28 giorni tel. n. xxxxxxxxxxx
Gentile cliente,
con riferimento alla tua richiesta di rimborso legata alla fatturazione a 28 giorni desideriamo informarti che, in via eccezionale, in attesa della decisione finale del Consiglio di Stato, abbiamo comunque provveduto ad accreditare l’importo di € 17,00 Iva esclusa nella prima fattura utile di prossima emissione.
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