Android, diverse app condividono i dati degli utenti con Facebook anche se non hanno un account

Android, diverse app condividono i dati degli utenti con Facebook anche se non hanno un account

Secondo quanto riportato da un'indagine di Privacy International Facebook otterrebbe dei dati da diverse app celebri scaricabili da Google Play Store, anche su utenti che non si sono mai registrati sul servizio

di pubblicata il , alle 11:21 nel canale Telefonia
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Il 2018 non è stato un anno particolarmente roseo per Facebook, soprattutto se si considerano gli scandali legati alla privacy. Molti utenti pensano che la condivisione dei propri dati con le società di terze parti sia un giusto prezzo da pagare per usare il servizio, altri però sono del parere che sia necessaria maggiore trasparenza. Ed è proprio l'aspetto della trasparenza che viene a mancare secondo una nuova indagine di Privacy International, con cui sono state scoperte diverse app per Android, anche fra quelle più popolari, che condividono dati con Facebook.

La parte più scabrosa delle scoperte di Privacy International è che le suddette app condividono i dati con il social network anche se l'utente non ha effettuato il log-in su Facebook, e addirittura anche se l'utente non dispone di un account con il servizio. Si ritorna quindi a parlare della gestione dei dati degli utenti (iscritti e non) da parte della realtà di Zuckerberg, e della profilazione degli stessi. Un argomento che è tornato in auge nel 2018 con lo scandalo Cambridge Analytica, che ha causato grossi grattacapi e ha fatto riemergere il discorso della privacy sul web.

Il gruppo ha provato un totale di 34 app celebri su Android (fra cui, ad esempio, MyFitnessPal, Skyscanner, TripAdvisor, Kayak) nel periodo di tempo fra Agosto e Dicembre 2018. Due terzi di queste applicazioni hanno inviato dati a Facebook non appena avviate, sia in presenza di un account attivo sul dispositivo, sia in sua assenza. Attraverso questi dati il social network può conoscere quanto spesso gli utenti utilizzano un particolare servizio, e può raccogliere altri dati con i quali può scoprire diverse altre attitudini di ogni singolo utente, anche se non registrato.

Privacy International ha scoperto che il 61% delle app testate trasferisce dati a Facebook durante il primo avvio: nello specifico il software informa che l'app è stata installata e il Facebook SDK inizializzato, e così Facebook scopre che l'utente sta utilizzando il servizio e viene a conoscenza di ogni volta che viene avviato. I dati vengono accorpati con un ID univoco per ogni utente, e in questo modo Facebook può profilarli uno per uno, scoprendo facilmente il sesso, la professione, l'età, o anche la religione praticata. Il tutto, ovviamente, per offrirgli pubblicità sempre più mirata.

Alcune app, secondo l'indagine, inviano a Facebook un pacchetto di dati specifico ed estremamente dettagliato. Una fra queste è Kayak che invierebbe al social network informazioni sugli utenti (anche non presenti su Facebook) e i voli con cui viaggiano: Facebook scopre così città e date di partenza e di arrivo, numero di biglietti e di bambini al seguito, classe dei voli. In più, con queste applicazioni sembra che non siano sufficienti le opzioni sulla privacy disattivabili sul servizio, visto che le app continuano a inviare i dati descritti dall'indagine anche con le diverse voci deselezionate.

18 Commenti
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MaxVIXI02 Gennaio 2019, 12:13 #1
e adesso arriveranno i soliti:
-basta leggere prima di clickare accetto
-ma io non ho niente da nascondere
-è il prezzo del servizio
-registrano l'attività solo quando ***

etc etc ect
calabar02 Gennaio 2019, 12:14 #2
Ma una lista di queste applicazioni non è nota? Fate qualche nome, senza neppure spiegare se è tra quelle risultate "positive" al test o meno.

Ma questo succede anche un Europa? Il GPDR viene violato?

Questa cosa comunque sta sfuggendo di mano, bisognerebbe agire con pugno di ferro. Chi non vuole condividere i propri dati deve essere libero di non farlo ed avere la sicurezza che non venga fatto.

Originariamente inviato da: Privacy
In più, con queste applicazioni sembra che non siano sufficienti le opzioni sulla privacy disattivabili sul servizio, visto che le app continuano a inviare i dati descritti dall'indagine anche con le diverse voci deselezionate.

Ecco questo sembra il nocciolo della questione.

Che inviino dati a Facebook potrebbe non essere strano se l'utente, utilizzando l'applicazione, accetta la condivisione dei dati con i soliti "partner selezionati".
Ma se questo permesso viene negato e i dati vengono trasmessi ugualmente, allora c'è un problema. E non da poco.
gd350turbo02 Gennaio 2019, 12:17 #3
Originariamente inviato da: calabar

Che inviino dati a Facebook potrebbe non essere strano se l'utente, utilizzando l'applicazione, accetta la condivisione dei dati con i soliti "partner selezionati".
Ma se questo permesso viene negato e i dati vengono trasmessi ugualmente, allora c'è un problema. E non da poco.


Si il problema è facebook...
O chi per esso si offre di acquistare i dati degli utilizzatori, quindi sviluppatori di app senza alcuno scrupolo, ne approfittano.
AlexSwitch02 Gennaio 2019, 12:38 #4
Originariamente inviato da: calabar
Ma una lista di queste applicazioni non è nota? Fate qualche nome, senza neppure spiegare se è tra quelle risultate "positive" al test o meno.

Ma questo succede anche un Europa? Il GPDR viene violato?

Questa cosa comunque sta sfuggendo di mano, bisognerebbe agire con pugno di ferro. Chi non vuole condividere i propri dati deve essere libero di non farlo ed avere la sicurezza che non venga fatto.


Ecco questo sembra il nocciolo della questione.

Che inviino dati a Facebook potrebbe non essere strano se l'utente, utilizzando l'applicazione, accetta la condivisione dei dati con i soliti "partner selezionati".
Ma se questo permesso viene negato e i dati vengono trasmessi ugualmente, allora c'è un problema. E non da poco.


Scorrendo il PDF del rapporto pubblicato da Privacy International di applicazioni sospette ne vengono citate solamente alcune, ma non c'è nessuna lista ( al momento ).

La cosa grave, gravissima, in palese violazione con quanto affermato da i responsabili di FB durante le inchieste del 2018 su Cambridge Analytica, come riportato nel rapporto, è che queste informazioni vengano mandate a FB anche se l'utente delle app incriminate non ha un account sul social network. Inoltre, a rincarare la dose, queste informazioni vengono raccolte e classificate da Facebook in ID univoci e quindi elaborate per le proprie ( tutte ) attività commerciali.
Ancor più grave è che tutto ciò accada aggirando le restrizioni sulla privacy e condivisione dei dati che gli utenti, indipendentemente dal fatto che siano su FB o meno, hanno scelto.

Non mi stupirei, è una mia personale congettura, che sotto ci sia lo zampino anche di Google.
nonsidice02 Gennaio 2019, 13:28 #5
tempo fa vidi un documentario su facebook, non ricordo se su discovery channel o nat geo, comunque una fonte "seria", in cui si paventava che Zuckerberg sia solo un fantoccio della NSA, FBI ecc. veri "padroni" di facebook, per poter profilare praticamente tutti bypassando tutte le leggi nazionali ed internazionali e poterlo fare a tappeto.
Personalmente non ho una opinione in merito, potrebbe essere come no, ma fa pensare il fatto che nessuna istituzione americana abbia mai neanche considerato l'idea di limitare il tutto per privacy o altro, almeno una sorta di GDPR, a parte una stupida commissione che ha sentito mr. Zuckerberg in audizione e finita lì senza provvedimenti od altro.
I soliti sospetti02 Gennaio 2019, 13:29 #6
Quello che mi lascia perplesso è il perchè in molti continuano a usare Whatsapp, se app di terze parti inviano dati a Facebook vuoi che Whatsapp non lo faccia dato che è di Facebook?
Qui l'unica soluzione è non usare app e navigare con Tor anche su smartphone.
Io quest'anno ho iniziato a donare a Tor Project perchè possano sviluppare meglio la loro app per Android che già funziona bene ma è in versione Alpha.
Per la messaggistica va bene Telegram o Signal per i "puristi".
Bisogna iniziare a pensare che la cosiddetta "linea rossa" si avvicina sempre più e una volta oltrepassata non si torna indietro.
O si protegge la privacy delle persone adesso e la volontà di non essere tracciati e controllati adesso o la parola privacy non esisterà più!
E non mi venisse nessuno a dire che non ha nulla da nascondere o stronzate del genere (tutti abbiamo qualcosa di personale da non voler condividere!) perchè non si tratta di dover nascondere o meno ma si tratta di avere il diritto di scelta e di poter esprimersi davvero liberamente senza il rischio di essere presi di mira.

EDIT: ovviamente non l'ho scritto ma è chiaro che lo scopo di tutto questo non è solo mandare pubblicità se non fosse chiaro.
gd350turbo02 Gennaio 2019, 13:36 #7
Bè io non concedo mai il consenso alla comunicazione per fini commerciali e/o di marketing, eppure, ricevo sempre chiamate di telemarketing, ma da dove prendono il mio numero, il mio nome e cognome, la mia email, se io dico di non darli in giro ?
Perchè si mette il flag per la privacy, poi con i tuoi dati ci fa quello che vuole e non solo i grandi.
I soliti sospetti02 Gennaio 2019, 13:36 #8
Originariamente inviato da: nonsidice
tempo fa vidi un documentario su facebook, non ricordo se su discovery channel o nat geo, comunque una fonte "seria", in cui si paventava che Zuckerberg sia solo un fantoccio della NSA, FBI ecc. veri "padroni" di facebook, per poter profilare praticamente tutti bypassando tutte le leggi nazionali ed internazionali e poterlo fare a tappeto.
Personalmente non ho una opinione in merito, potrebbe essere come no, ma fa pensare il fatto che nessuna istituzione americana abbia mai neanche considerato l'idea di limitare il tutto per privacy o altro, almeno una sorta di GDPR, a parte una stupida commissione che ha sentito mr. Zuckerberg in audizione e finita lì senza provvedimenti od altro.


Beh mi sembra ovvio che lui sta li per guadagnare tanti soldi e lo può fare se gli si da la possibilità di farlo che tradotto significa fornire ai governi il più possibile per tracciare e controllare le masse e indirizzarle.
Un po' come funziona con le mafie, io ti faccio fare la vita da nababbo ma stai sotto di noi sempre e comunque e decidiamo noi cosa fai o non fai.
Detto ciò, se Zuckerberg sia o meno il padrone è di facile deduzione.
gd350turbo02 Gennaio 2019, 13:40 #9
Originariamente inviato da: I soliti sospetti
Detto ciò, se Zuckerberg sia o meno il padrone è di facile deduzione.

Bè dietro un app che permette di sapere cosa fanno miliardi di persone, è impossibile che ci sia solo una persona !
nonsidice02 Gennaio 2019, 13:42 #10
Originariamente inviato da: I soliti sospetti
Beh mi sembra ovvio che lui sta li per guadagnare tanti soldi e lo può fare se gli si da la possibilità di farlo che tradotto significa fornire ai governi il più possibile per tracciare e controllare le masse e indirizzarle.
Un po' come funziona con le mafie, io ti faccio fare la vita da nababbo ma stai sotto di noi sempre e comunque e decidiamo noi cosa fai o non fai.
Detto ciò, se Zuckerberg sia o meno il padrone è di facile deduzione.


Sì, ma insinuavano che facebook è stato proprio progettato e realizzato da servizi segreti o altro, e poco prima del via pubblico sia stato "assunto" Zuckerberg per fare da prestanome e recitare la parte, in modo molto più sfacciato che una semplice "simbiosi" insomma.

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