4G vs 5G, tariffe mobile al confronto: ecco come si è evoluto il mercato dal 2012

I dati rilasciati da SosTariffe aiutano a capire qual è stata l'evoluzione del mercato mobile in Italia dal 2012 ad oggi, periodo in cui è stato lanciato il 4G fino a diffondersi in maniera capillare
di Nino Grasso pubblicata il 31 Gennaio 2020, alle 14:41 nel canale TelefoniaSosTariffe ha rilasciato i risultati di un nuovo studio all'interno del quale ha analizzato il mercato delle tariffe mobile in Italia al momento del lancio delle nuove reti 5G, mettendolo in relazione alle offerte del 2012 quando veniva lanciato il 4G. Quello che è emerso è che oggi si punta tutto sulla connettività: crescono a dismisura i GB offerti e non ci sono più limiti per quanto riguarda le chiamate e i messaggi di testo.
A distanza di otto anni dal lancio del 4G, oggi gli italiani si apprestano a usufruire per la prima volta delle reti di quinta generazione. Il 5G promette diverse rivoluzioni, non tanto in termini di velocità, quanto di capacità delle reti, ma cos'è cambiato rispetto all'arrivo del 4G nel 2012?
L'indagine ha tenuto conto soltanto dei pacchetti proposti al momento del lancio del 4G (nel 2012) e delle attuali offerte Vodafone e Tim sul 5G, società pioniere nel proporre agli utenti soluzioni per navigare con la nuova tecnologia di connessione. La rilevazione è stata condotta a gennaio 2020, tramite il comparatore delle offerte per telefonia mobile. I dati medi sono stati poi incrociati con quelli stimati otto anni fa al momento del lancio del 4G.
4G vs 5G, come cambiano le tariffe con la nuova generazione
La prima analogia che emerge dal confronto riguarda i prezzi. I costi dei pacchetti, infatti, sono lievitati di pochissimo, circa 1 euro, passando dai 20,59 euro di canone mensile al momento del lancio del 4G, ai 21,46 euro richiesti in media per i pacchetti oggi sul mercato. A parità di prezzi le offerte per accedere alle reti di quinta generazione offrono però molto di più, soprattutto anzitutto in termini di chiamate e messaggi. Ai tempi del 4G i minuti medi inclusi nei pacchetti erano 101, pari a qualcosa di più di un'ora e mezza circa di telefonate al mese. Anche gli SMS inclusi erano in media 101. Oggi invece minuti ed sms sono di solito illimitati: è dato per assodato che siano indispensabili, e dunque si sceglie di eliminare il tetto massimo al loro utilizzo mensile.
La vera novità, il salto in avanti tecnologico che sta portando anche una modifica inesorabile delle nostre abitudini di consumo, è rappresentato dalla quantità di GB mensili compresi nei pacchetti. Lo scarto tra un'offerta e l'altra infatti, si gioca tutta sulla connettività. Mentre nel 2012 ci bastavano in media soltanto 5 GB di traffico internet al mese, oggi le compagnie ci propongono una media di 50 GB mensili, 10 volte di più rispetto a otto anni fa. Questo significa che l'utente medio non è più costretto a razionare la navigazione in internet da rete mobile: essere online a tutte le ore del giorno e della notte è un must dell’epoca digitale e gli operatori incoraggiano sempre più a farlo.
5G, prospettive sulla diffusione
Stando alle caratteristiche diffuse da produttori e operatori, le reti 5G ci consentiranno di navigare a una velocità di 20 Gbps, pari a 20 volte superiore rispetto all'attuale rete 4G, che resta oggi la più utilizzata. Nonostante il lancio a giugno 2019 infatti, tecnologia e standard di quinta generazione stentano ancora a decollare. In Italia, nella fattispecie, le nuove reti sono al momento accessibili soltanto in poche città italiane: Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli.
Lo standard 5G, oltre a essere utile per connettersi a velocità istantanea con smartphone e device mobili, servirà per le comunicazioni militari, per gestire infrastrutture, centrali elettriche, viabilità stradale. Ci introdurrà inoltre al cosiddetto loT, "l'internet delle cose", in maniera molto più massiccia rispetto a quanto possibile oggi. Oltre alle persone, in futuro infatti saranno sempre connessi alla rete attraverso i dispositivi mobili, anche gli oggetti della nostra vita quotidiana, dall'aspirapolvere al frigorifero. Potranno interagire tra di loro e con le persone in modo sempre più digitale con numerosi vantaggi pratici.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa i 5GB inclusi al tempo non sono paragonabili ai 50 GB di oggigiorno che il 5G, se fosse veramente tale, sarebbero utilizzati in poco tempo e per fare poco, rispetto alle esigenze in 4G di 7/8 anni fa.
Quindi i conti non tornano anche perchè pure il 4G oggigiorno offre SMS, minuti e traffico di 50 GB e tutto a costi ben inferiori.
Andare più veloci o accedere ai servizi innovativi del 5G (ma vediamoli concretamente, [B][U]davvero[/U][/B]! non quelli pseudo-4/5G
Ma i 5GB inclusi al tempo non sono paragonabili ai 50 GB di oggigiorno che il 5G, se fosse veramente tale, sarebbero utilizzati in poco tempo e per fare poco, rispetto alle esigenze in 4G di 7/8 anni fa.
Quindi i conti non tornano anche perchè pure il 4G oggigiorno offre SMS, minuti e traffico di 50 GB e tutto a costi ben inferiori.
Andare più veloci o accedere ai servizi innovativi del 5G (ma vediamoli concretamente, [B][U]davvero[/U][/B]! non quelli pseudo-4/5G
E pensare che nel 2015, tramite una società italiana che rivendeva traffico wind e vodafone, avevo 1000gb/mese. Non erano perfetti, ma stiamo parlando di cinque anni fa...ancora i giga te li davano con il contagocce gli operatori ufficiali...
Nel mio piano telefonico aziendale ho 6GB di traffico al mese, e ad impegnarmi (ma tanto) riesco a consumarne un paio, 3 al massimo se proprio mi tocca lavorare parecchio in mobilità.
Qualcuno replicherà che si tratta del classico scenario "da matusa", tante telefonate ma pochi social, in realtà ne uso (Twitter) e ascolto pure parecchi podcast (in questo periodo ho una scimmia paurosa per quelli di Alessandro Barbero), instant messaging e tanto traffico via vpn.
La differenza è come al solito tra uso consapevole e scriteriato, tra essere coscienti (anche solo a grandi linee) del traffico effettuato da una certa applicazione oppure fare le cose a casaccio.
Nel mio piano telefonico aziendale ho 6GB di traffico al mese, e ad impegnarmi (ma tanto) riesco a consumarne un paio, 3 al massimo se proprio mi tocca lavorare parecchio in mobilità.
Qualcuno replicherà che si tratta del classico scenario "da matusa", tante telefonate ma pochi social, in realtà ne uso (Twitter) e ascolto pure parecchi podcast (in questo periodo ho una scimmia paurosa per quelli di Alessandro Barbero), instant messaging e tanto traffico via vpn.
La differenza è come al solito tra uso consapevole e scriteriato, tra essere coscienti (anche solo a grandi linee) del traffico effettuato da una certa applicazione oppure fare le cose a casaccio.
Tu non guardi film in streaming, vero?
Come mangiare una pizza con uno stuzzicadenti.
Me li vedo a casa con la fibra i film.
Come mangiare una pizza con uno stuzzicadenti.
Me li vedo a casa con la fibra i film.
Esistono anche i tablet.
Io passo molto tempo a viaggiare sui treni per lavoro, e quando ho davanti 3/4 ore di vettura, tiro fuori il tablet e mi guardo un film, ovviamente usando la rete mobile... E stai pur certo che 30/40 GB al mese non sono poi così abbondanti.
Non esistete solo voi, le vostre esigenze, le vostre abitudini e le vostre certezze
Come mangiare una pizza con uno stuzzicadenti.
Me li vedo a casa con la fibra i film.
Me li guardo a casa anch'io...ma non essendoci la fibra neanche a pagarla oro, si adopera il 4G come connessione dati.
Non ho una sottoscrizione a Netflix attiva in questo momento, ma cercando mi pare di aver visto che ha un'opzione simile.
Idem per Youtube (con il servizio Premium), oppure usando le innumerevoli utility per scaricare in locale i video.
Idem per i podcast, che ascolto in quantità industriale scaricandoli in locale quando ho una connessione flat disponibile.
Come dicevo si tratta di pura e semplice organizzazione e uso consapevole del mezzo.
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