Seagate è pronta con la tecnologia HAMR: unità da 20TB già nel 2018
Dopo aver appreso i piani di sviluppo di WD con la tecnologia MAMR è Seagate a mettere in campo i propri progetti: si parla del breve termine, con unità da 20TB già dal 2018 grazie alla tecnologia HAMR
di Alessandro Bordin pubblicata il 26 Ottobre 2017, alle 15:41 nel canale StorageSeagate
Alla fine è tutta una questione di capienza, da sempre: il mondo degli hard disk, fin dal suo esordio che risale a oltre 60 anni fa (era il 1956, lo ha creato IBM e aveva una capienza di 5MB!) è stato contraddistinto da un lento ma graduale incremento della capacità di archiviare dati, con una regolarità sicuramente artificiale per non alterare gli equilibri di mercato.
Per meglio spiegarsi: i salti di tecnologia in questo ambito promettono capienze enormemente maggiori rispetto alle generazioni precedenti, ma gli incrementi in termini di MB, GB o TB sui prodotti finali, a seconda del periodo storico, sono sempre stati modesti nei confronti del potenziale massimo di quella tecnologia. Non c'è stato un salto dai 10TB massimi ai 20TB anche potendo insomma, ma tutto ci è stato propinato, e lo sarà ancora, con aumenti minimi e graduali. Altrimenti si altera troppo il mercato e si condannano a morte certa tutti i prodotti in magazzino (versione politicamente corretta); alcuni dicono che si aspetti l'adeguamento della concorrenza, per via di logiche di cartello (versione maliziosa e del tutto ipotetica). In fondo, da 60 anni a questa parte, tutti ma proprio tutti i produttori hanno sempre presentato tagli identici in serie diverse, senza mai che qualcuno primeggiasse sull'altro se non per qualche mese, ci avete fatto caso?
Dopo questa breve digressione passiamo ai fatti: Seagate, come riportato da Techpowerup, ha annunciato di essere pronta a commercializzare unità da 20TB (3,5 pollici) già dal 2018, grazie al passaggio all'ormai nota tecnologia HAMR (Heat-Assisted Magnetic Recording). Un raggio laser veramente sottile va a scaldare e magnetizzare una porzione davvero minuscola del media, permettendo così di archiviare più dati rispetto alle tecnologie attuali. Qualche giorno fa abbiamo parlato anche di come WD abbia promesso unità da 40TB (sempre 3,5 pollici) per il 2025, grazie ad un'altra tecnologia, la MAMR (Microwave-Assisted Magnetic Recording). Seagate promette i 40TB per il 2023, quindi due anni di anticipo rispetto a WD. Sarebbe una prima assoluta. Ci credete?
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe affidabilità, costi e prestazioni saranno buoni gli hdd vivranno ancora per un po' contrastando la concorrenza delle nuove tecnologie allo stato solido.
Sta di fatto comunque che le gradi capienze sono sempre più interesse esclusivo dell'utenza enterprise.
Un utente normale è per il 99% dei casi ampiamente sereno con meno di un Tb, sorattuto ora che il cloud prende sempre più piede.
E pensare che allora prevedevano i 60TB per il 2016. Speriamo piuttosto che i dischi siano affidabili e che questo annuncio non sia un rincorrere la concorrenza in modo prematuro.
Io aspetto da tempo dischi da 6-8 TB a prezzi umani, speriamo che l'uscita di queste unità serva a renderli raggiungibili a tutti.
devono salire anche le velocità di accesso e lettura / scrittura almeno sequenziale..
Altrimenti fare uno scandisc, recuperare un unità, travasare dati è pressocchè impossibile..
devono salire anche le velocità di accesso e lettura / scrittura almeno sequenziale..
Altrimenti fare uno scandisc, recuperare un unità, travasare dati è pressocchè impossibile..
Scordatelo..
Le testine altrimenti costerebbero un esagerazione.
per altro saranno limitati dall'interfaccia SATA, quindi se si passa da 4 a 40, non credo ci si possa aspettare un aumento dai 100 a 1000mb/s
Le testine altrimenti costerebbero un esagerazione.
per altro saranno limitati dall'interfaccia SATA, quindi se si passa da 4 a 40, non credo ci si possa aspettare un aumento dai 100 a 1000mb/s
Come detto sopra, ormai gli HD di quelle dimensioni sul mercato privato sono quasi inutili.
Ho da anni un NAS, prima da 2 TB e poi alla rottura del disco diventato da 3 TB in mirror. Anni fa si riempiva tutto velocemente e a finire i 2 TB ho fatto relativamente presto. Ho cambiato il NAS passando da uno normale a 2 bay ad un serverino con la possibilità di avere 4 dischi.
Ebbene sono anni che rimando l'acquisto del 3 e 4 disco tanto la percentuale di occupazione cresce davvero lentamente, e se pulissi roba obsoleta probabilmente calerebbe ulteriormente. Dischi di quella portata ORA non servono a nulla, se non ai Datacenter.
Non dico nemmeno le aziende, intendo proprio i grossi Datacenter. Le aziende (lo dico per esperienza, faccio il consulente informatico presso aziende medio/grandi) non hanno quasi mai grandissimi volumi e preferiscono HD più "piccoli" e in quantità.
E i DataCenter che hanno bisogno di queste dimensioni e in grosse quantità mi sa che non siano poi tantissimi ...
E i sistemi aziendali tipicamente non usano SATA ...
se i 20 tb saranno abbordabili e convenienti daranno grossi problemi agli SSD di taglio alto ovvero da 512 Gb in su
poi usassero la tecnologia che vogliono
tanto se lo fai cadere saranno sempre cazzi
Non dico nemmeno le aziende, intendo proprio i grossi Datacenter. Le aziende (lo dico per esperienza, faccio il consulente informatico presso aziende medio/grandi) non hanno quasi mai grandissimi volumi e preferiscono HD più "piccoli" e in quantità.
E i DataCenter che hanno bisogno di queste dimensioni e in grosse quantità mi sa che non siano poi tantissimi ...
E i sistemi aziendali tipicamente non usano SATA ...
E non diamo per scontato che siccome si tratta di utenze "enterprise" allora tutto lo storage debba essere sas su san fc, gli ambiti di utilizzo e i servizi sono tanti e variegati, ognuno ha la sua tipologia di storage.
A me ad esempio è capitato tante volte di ridiscutere con partner e clienti piani di approvvigionamento hw che prevedevano solo storage prestazionale e magari in quantità ridotta (proprio perchè costoso).
Ormai gli strumenti per gestire in sicurezza e con le opportune politiche di continuità di servizio grosse quantità di storage ci sono e sono alla portata di tutti, non mi riferisco ai semplici array raid, ma ad accorgimenti di più alto livello, pensiamo ad esempio a filesystem distribuiti, allo storage distribuito ad oggetti (es OpenStack Swift), ai servizi distribuiti big data (uno su tutti, Hadoop).
Insomma ragionare ad array, volumi, filesystem e share di rete è obsoleto e limitato, anche sullo storage il livello di astrazione è aumentato e tutto questo per garantire un'affidabilità che l'hardware non può garantire.
Quindi ben vengano unità sempre più capienti e sata, non è un caso che il secondo colosso mondiale in fatto di storage "quantitativo" (Backblaze) utilizzi proprio questo e non certo ssd o sas.
dal punto di vista dell'uso personale, se a uno serve così tanto spazio, possono avere un senso, ma caso di nicchia e lo sarà sempre più... fermo restando che con certe capienze è molto sconsigliato non mirrorare
sul fronte prestazioni in uso comune, nessun meccanico può stare dietro a uno statico, altro ordine di grandezza nella velocità di accesso ai dati
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