Recensione Synology BeeStation: l'alternativa al cloud da tenere in casa o in ufficio

Synology BeeStation è un NAS atipico: è pensato per rimpiazzare i servizi di cloud storage ed è quindi progettato per funzionare tramite applicazioni dedicate, tanto su PC quanto su smartphone. E funziona piuttosto bene
di Riccardo Robecchi pubblicata il 14 Aprile 2025, alle 16:31 nel canale StorageSynology
Il motivo per cui ho costruito il mio NAS è che preferisco avere un maggiore controllo sui miei dati: i servizi di cloud storage sono molto comodi, ma a questa comodità preferisco la certezza di controllare tutta la "filiera" dei miei dati personali. In generale, i servizi di cloud storage sono affidabili e molto funzionali, almeno quando si parla di quelli più noti, ma i più cauti rispetto alla propria privacy preferiscono soluzioni alternative per eliminare qualunque rischio, e spesso ciò significa tenere un NAS (o addirittura un micro-server) in casa. Costruire il mio NAS non è però stato facile, né è un'attività alla portata di tutti. C'è però un'alternativa che è semplice quanto i servizi di cloud storage, ma consente di mantenere il controllo sui propri dati come un NAS: è la Synology BeeStation, un curioso dispositivo che assomiglia a un NAS ma è pensato per rimpiazzare i vari Google Drive e simili.
Synology BeeStation, il cloud personale in casa
Poter archiviare i propri file, siano essi documenti o fotografie, nella "nuvola" è indubbiamente comodo: vi si può accedere da dovunque e si scarica sul servizio scelto la responsabilità di mantenere l'integrità dei dati, effettuarne i backup e mantenere l'accesso in qualsiasi momento. C'è poi la comodità di poter condividere facilmente i file con chiunque, e in alcuni casi anche di poter lavorare in contemporanea sugli stessi file.
Un altro aspetto estremamente importante è che i servizi di archiviazione in cloud sono compatibili con pressoché qualunque piattaforma, dato che vi si può accedere tramite le applicazioni dedicate per desktop (che spesso include perfino Linux) e smartphone. Anche se volete andare particolarmente controcorrente e usare piattaforme astruse come FreeBSD o Haiku, è possibile accedere ai servizi tramite qualunque browser.
Questi e altri sono i motivi che hanno decretato il successo dei servizi di cloud storage, che hanno portato al fatto che oggigiorno nessuno usa più le chiavette USB per trasferire i file come si usava quindici anni fa.
Ma forse l'aspetto più importante sta nella semplicità. I servizi di cloud storage sono estremamente semplici da usare e sono alla portata di chiunque, perfino della vecchia zia che col computer non è mai andata particolarmente d'accordo. È incredibilmente semplice creare un account e organizzare i propri file.
Proprio questa semplicità è quella che spesso manca nelle alternative "casalinghe", ovvero le alternative che si possono gestire in casa. Come scrivevo in apertura, mi sono costruito il mio NAS, ma ciò richiede competenze che non tutti hanno, oltre a tempo e pazienza. Tanta, tanta, tanta pazienza. Nonostante sia contento del risultato finale, mi sarebbe piaciuto, talvolta, avere semplicemente un dispositivo da collegare alla corrente e accendere per poi dimenticarmi della sua esistenza.
Tale dispositivo è la Synology BeeStation. Si collega l'alimentatore, si connette il cavo di rete, si accende tenendo premuto il tasto per quattro secondi. A quel punto ci si collega a portal.bee.synology.com e si segue la procedura, che richiede l'iscrizione con un indirizzo email. Una volta effettuato questo passaggio, la BeeStation scarica l'aggiornamento all'ultimo firmware disponibile. E la cosa finisce qui.
Non ci sono complesse procedure da seguire, non bisogna configurare la connessione alla rete, non ci sono firewall o file di configurazione in cui sbagliare uno spazio ci espone ad attacchi. Ci vogliono letteralmente due minuti per configurare la BeeStation.
Una volta effettuata la configurazione iniziale, è possibile cominciare a caricare i file: per farlo è necessario impiegare le applicazioni dedicate, disponibili sia per piattaforme desktop (Windows, macOS e anche Linux), sia per quelle mobili (Android e iOS). Qui segnalo una delle pochissime critiche che posso avanzare verso il dispositivo: la configurazione predefinita non dà la possibilità di accedere ai file sulla BeeStation direttamente dal file manager del proprio computer e, per poter abilitare tale funzionalità, è necessario scavare nelle opzioni. Dal momento che non si tratta di una funzionalità particolarmente avanzata o difficile da comprendere o utilizzare, credo che sarebbe utile se invece Synology proponesse la possibilità di attivarla direttamente durante la fase di configurazione iniziale.
La seconda critica che avanzo è direttamente collegata: per poter abilitare l'accesso dal file manager è necessario abilitare l'accesso in locale, perché la configurazione iniziale prevede che tutti i trasferimenti avvengano passando per i server di Synology. Non importa se la BeeStation è sulla stessa rete del dispositivo in uso: i file fanno tutto il giro dal computer o smartphone, passando per i server di Synology e ritornando poi sulla rete locale per approdare, infine, sulla BeeStation. Ci sono due aspetti da tenere in conto: il primo è che le prestazioni sono molto più ridotte rispetto a un collegamento diretto in locale, per ovvi motivi; il secondo è che, per quanto ridotto, c'è uno spreco di energia elettrica negli apparati di rete e server di Synology che sono (inutilmente) coinvolti. Abilitare quest'opzione sempre sembra dunque la scelta più sensata: non ha svantaggi possibili, ma solo vantaggi.
Certo, si tratta, nel complesso, di problemi minori, per di più di semplice e permanente risoluzione (basta abilitare le impostazioni relative). E in effetti non ci sono altre particolari critiche: la BeeStation funziona egregiamente bene, senza bisogno di alcuna attenzione. È silenziosissima, dato che non ha ventole. Mette a disposizione 4 TB di spazio d'archiviazione, che sono più che sufficienti per la stragrande maggioranza delle persone per archiviare documenti e fotografie.
Un'opzione interessante è la possibilità di sincronizzare la BeeStation con i servizi di cloud storage: Synology offre la possibilità di collegarsi a Dropbox, Google Drive, OneDrive e OneDrive for Business; quest'ultima opzione risulta particolarmente comoda per gli utenti aziendali.
Una possibile pecca della BeStation è il fatto che impieghi un solo disco, fatto che aumenta la probabilità di perdere dati qualora ci sia un guasto. Per ovviare a questo problema è possibile effettuare dei backup sia usando il cloud di Synology, C2, sia collegando unità d'archiviazione tramite le porte USB presenti sul dispositivo.
I consumi della BeeStation sono estremamente ridotti e si aggirano intorno ai 6 W a pieno carico, fatto che la rende estremamente economica da impiegare anche nel lungo termine.
Applicazioni che funzionano in maniera semplice
Le applicazioni per computer e smartphone sono molto ben realizzate e consentono di caricare facilmente i file sulla BeeStation, e con la stessa facilità accedervi.
Su smartphone sono disponibili due applicazioni: BeeFiles e BeePhotos. La funzione di ciascuna è evidente già dal nome. BeeFiles offre un'esperienza d'uso del tutto simile a quella delle principali piattaforme di cloud storage come Dropbox o Google Drive, con la possibilità di visualizzare anteprime, scaricare i file, tenerne copie in locale e condividerli, anche impostando date di scadenza e password a maggiore protezione dei dati.
L'applicazione BeePhotos consente di caricare in automatico le fotografie e le indicizza poi automaticamente, con il riconoscimento automatico dei volti e dei luoghi usando l'IA integrata nel sistema. È possibile visualizzare le fotografie per giorno, mese e anno, organizzarle in album e di condividere questi ultimi con altri tramite link (per i quali si possono impostare password e scadenze). Si tratta, dunque, di un rimpiazzo a tutto tondo di Google Photos.
Un aspetto da considerare, che non è però una critica, è che la BeeStation è estremamente limitata. Consente di gestire i file e le fotografie, ma non è possibile fare altro. Non si possono installare applicazioni aggiuntive, non si può usare per gestire una raccolta di film, non può essere impiegata per la virtualizzazione. Questa semplicità estrema è però il suo punto di forza, perché le consente di offrire quell'esperienza d'uso che gli utenti apprezzano nei servizi di cloud storage.
In conclusione
La BeeStation è un prodotto pensato per chi preferisce avere un maggiore controllo sui propri dati e sulle proprie spese, rispetto ad affidarsi ai servizi di cloud storage. Riesce in quest'intento egregiamente e offre un'esperienza d'uso che è per molti versi equivalente a quella dei giganti del settore, con funzionalità avanzate che non fanno rimpiangere i loro servizi: la configurazione richiede pochi minuti e non è poi di fatto necessaria alcuna manutenzione, né sono necessarie competenze avanzate. Si accende, si collega alla rete, si effettua la configurazione iniziale. Non si può chiedere di meglio.
Non ho, di fatto, particolari critiche da muovere alla BeeStation: fa quello che deve fare e lo fa molto bene, mantenendo quella semplicità che caratterizza i servizi cloud e che ne ha decretato il successo. L'aspetto su cui Synology deve sicuramente lavorare è però quello della traduzione in italiano, che spesso presenta lacune evidenti. Ad esempio, anziché "apri", l'interfaccia Web riporta "aperto" (come traduzione errata di "open"), mentre l'applicazione per smartphone e tablet riporta "carica percorso" (traduzione errata di "upload path") al posto di "percorso di caricamento", o ancora voci come "20 elementi rimasto". Si tratta di dettagli minori, è vero, che colpiscono però vista la generale grande cura che Synology mette nel suo software.
C'è poi un'ultima considerazione da fare: è vero che la BeeStation è pensata per gli utenti poco "tecnici", ma dall'altro lato punta agli utenti maggiormente attenti al controllo sui propri dati. I più esigenti fra questi, però, noteranno che, siccome tutti i servizi passano per i server di Synology, c'è la possibilità (che, va specificato, è del tutto ipotetica al momento e parte di uno scenario "catastrofico") che l'azienda in futuro dismetta tali servizi e renda la BeeStation inaccessibile tramite le modalità attuali. Questo è quanto accaduto, ad esempio, con il servizio Western Digital MyCloud. La possibilità di abilitare l'accesso locale, però, di fatto riduce tale rischio quasi a zero e rimarca la validità del prodotto.
È quindi ora di fare due conti: il prezzo della Synology BeeStation è di poco inferiore a 300€ presso un distributore ufficiale. Ciò equivale a circa due anni e mezzo di abbonamento a servizi come Dropbox Plus (che mette comunque a disposizione 2 TB, contro i 4 TB della BeeStation). Considerando i consumi ridottissimi che non aggiungono ulteriore carico alla bolletta della luce, la BeeStation si ripaga da sola in poco tempo e dà maggiore libertà e controllo rispetto ai servizi in cloud. Che, visto il vento che tira, non è poco.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPreferisco spendere di più e avere un RAID 1.
Mi disturba moltissimo il fatto che per caricare i file si debba passare dai loro server, davvero inutile e poco pratico.
Mi piace invece la possibilità di avere qualche piccola applicazione per uso locale (in particolare il backup dei servizi cloud)
il disco singolo è un problema relativo: si tratta di un disco per backup, se vogliamo maggiore sicurezza può backupparsi a sua volta su un disco collegato via USB. La ridondanza è un extra che ha senso su un NAS
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