Il generatore di immagini di ChatGPT arriva sulle app di Adobe, Figma e altre piattaforme: OpenAI rende disponibili le API

Il generatore di immagini di ChatGPT arriva sulle app di Adobe, Figma e altre piattaforme: OpenAI rende disponibili le API

OpenAI estende la potenza del suo modello di generazione immagini gpt-image-1 a piattaforme come Adobe, Figma, Canva e altre: la tecnologia, già popolare in ChatGPT, ora è disponibile via API per sviluppatori e aziende, rivoluzionando creatività e automazione

di pubblicata il , alle 12:06 nel canale Software
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OpenAI ha ufficialmente esteso la disponibilità del modello di generazione immagini gpt-image-1 con l'apertura delle API a sviluppatori, aziende e piattaforme di terze parti. Il modello aveva riscosso nelle scorse settimane un ampio successo di pubblico con il caso delle immagini in stile "Studio Ghibli". Tra le prime realtà ad aver colto le opportunità di integrazione di gpt-image-1 vi sono Adobe e Figma.

Adobe sta portando il modello all’interno del suo ecosistema di strumenti creativi, compresi Firefly ed Express, offrendo così ai creator la possibilità di sperimentare con stili estetici differenti e di avere un controllo ancora maggiore sul processo di ideazione e realizzazione grafica.

Figma ha iniziato a integrare gpt-image-1 in Figma Design, dando modo agli utenti di generare e modificare immagini direttamente dall’interfaccia tramite semplici prompt testuali. Le nuove funzionalità permettono di cambiare stili, aggiungere o rimuovere oggetti, espandere sfondi e molto altro, con l’obiettivo dichiarato di rendere il processo creativo più immediato e accessibile, favorendo la sperimentazione e la prototipazione rapida.

L'integrazione di gpt-image-1 avverrà presto anche con altre realtà: Canva, GoDaddy, Instacart e altre piattaforme stanno già testando o pianificando l’adozione del modello per casi d’uso che spaziano dalla generazione di loghi al marketing automation, dall’illustrazione di ricette alla creazione di asset grafici per l’e-commerce. In particolare, Canva sta esplorando l’utilizzo di del modello di OpenAI per la creazione e modifica di loghi e materiali di branding, mentre GoDaddy e HubSpot si concentrano sull’automazione delle campagne di marketing visivo. Instacart, invece, sta valutando la generazione di immagini per ricette e liste della spesa, mentre altre realtà come OpusClip e Gamma usano il modello per la generazione di miniature video e la creazione di presentazioni interattive.

C'è anche Microsoft, che sta lavorando all'integrazione di gpt-image-1 sulla piattaforma Azure OpenAI Service con lo scopo di mettere a disposizione agli sviluppatori e alle imprese uno strumento potente per la creazione di contenuti visivi, con applicazioni che vanno dalla didattica digitale alla produzione di asset per videogiochi, dalla prototipazione di interfacce utente alla realizzazione di materiali per l’editoria e la comunicazione.

gpt-image-1 è definito dalla stessa OpenAI come un "modello AI multimodale" capace di seguire fedelmente i prompt e producendo testo leggibile all’interno delle immagini. Il modello è in grado di offrire funzionalità avanzate come comprensione di istruzioni dettagliate, accettazione di input visivi, inpainting, outpainting e generazioni di varianti creative. La risoluzione minima supportata è di 1024 pixel per lato nei formati 1024x1024, 1024x1535 e 1535x1024, adatte a usi professionali. Sul fronte della sicurezza si segnala l'implementazione di una serie di misure per prevenire l’abuso della tecnologia: tutte le immagini generate sono contrassegnate da metadati C2PA per garantirne la tracciabilità come contenuti IA, mentre il sistema di moderazione dei prompt e degli output può essere regolato dagli sviluppatori, passando da un filtro automatico standard a uno più permissivo, a seconda delle esigenze applicative. L’azienda sottolinea inoltre che i dati degli utenti non vengono utilizzati per l’addestramento dei modelli, in linea con le policy di privacy già adottate per ChatGPT.

Il modello gpt-image-1 è già disponibile tramite l’API Images di OpenAI, mentre il supporto per la Responses API è atteso a breve. L’accesso avviene tramite un sistema di token: il costo varia in base alla qualità dell’immagine richiesta, con prezzi che partono da circa 0,02 dollari per immagini a bassa qualità, 0,07 dollari per la qualità media e 0,19 dollari per immagini ad alta risoluzione. L’adozione della tecnologia è stata immediata: secondo i dati diffusi da OpenAI, nella sola prima settimana dopo il rilascio oltre 130 milioni di utenti hanno generato più di 700 milioni di immagini, sintomo di un interesse crescente e di una domanda sempre più forte per strumenti capaci di automatizzare e supportare parti del processo creativo.

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