UNIVAC I, sono passati 70 anni dal primo computer commerciale

Esattamente 70 anni fa nasceva il primo computer commerciale della storia, l'UNIVAC I messo a punto da J. Presper Eckert e John Mauchly: un gigante da 13 tonnellate, 5200 valvole tubolari e un consumo di 125 kW.
di Manolo De Agostini pubblicata il 31 Marzo 2021, alle 15:01 nel canale SistemiSono passati esattamente 70 anni dal debutto dell'UNIVAC I (Universal Automatic Computer I), il primo computer commerciale al mondo consegnato dagli ingegneri J. Presper Eckert e John Mauchly allo United States Census Bureau, ossia l'ufficio censimenti degli Stati Uniti d'America. Acceso per la prima volta il 14 giugno, l'UNIVAC I fu usato per monitorare il cosiddetto baby boom, ovvero il grande aumento demografico che si verificò in America all'inizio degli anni Cinquanta.
L'UNIVAC I riscosse un discreto successo se pensiamo che ne furono vendute 46 unità ad alcune società e al governo USA: d'altronde costava tra 1,25 e 1,5 milioni di dollari, era grande quanto un armadio e pesava 13 tonnellate. J. Presper Eckert e John Mauchly finirono sull'orlo della bancarotta per realizzarlo, poiché il finanziamento del Census Bureau fu soltanto di 400.000 dollari e il costo totale di progettazione e costruzione arrivò a sfiorare 1 milione di dollari.
Con UNIVAC I un computer venne usato per l'elaborazione dei dati, e non solo per equazioni e calcoli complessi, funzione principale fino a quel momento. Inoltre, per la prima volta venne adottato il termine "automatico": tutti i dati, sia numeri che lettere, erano immagazzinati e letti da un'unità a nastro metallica, senza il bisogno di inserire i programmi manualmente.
Composto da 5200 valvole tubolari, UNIVAC I consumava 125 kW e funzionava alla velocità di 2,25 MHz, aspetto che permetteva di svolgere 455 moltiplicazioni al secondo e immagazzinare fino a 1000 stringhe nella memoria al mercurio. Ogni elemento della memoria poteva contenere due istruzioni, un numero a 11 cifre e segni o 12 caratteri alfabetici.
Il New York Times lo definì "il genio matematico alto 2,43 metri", ed era in grado di registrare e classificare un cittadino medio in base al sesso, stato civile, istruzione, residenza e altre informazioni in un sesto di secondo. General Electric lo impiegò nella sua fabbrica di elettrodomestici di Louisville per la gestione dei libri paga e per il sistema di controllo degli inventari dei magazzini. Il 4 novembre 1952 riuscì persino a prevedere la vittoria alle elezioni presidenziale di Dwight D. Eisenhower con un margine di errore dell'1%.
Da costare 1 milione di dollari e pesare 13 tonnellate, il computer è entrato in ogni casa e ufficio di tutto il mondo, rivoluzionando il modo di vivere e di lavorare. Nell'ultimo anno la pandemia ha spinto notevolmente il mercato dei PC, che ha fatto registrare la miglior crescita dell'ultimo decennio a livello globale: Gartner stima che nell'ultimo trimestre del 2020 i PC spediti in tutto il mondo abbiano raggiunto i 79,4 milioni, un aumento del 10,7% rispetto all'anno precedente, mentre su base annua si è verificata una crescita del 4,8% rispetto al 2019, con 275 milioni di unità vendute, il dato più alto mai registrato dal 2010.
Dai tempi dell'UNIVAC I è cambiato tutto, ma oggi come allora la parola d'ordine rimane "Data Integration", ovvero il processo di assimilazione, mappatura, spostamento e trasformazione delle informazioni necessario per ottenerne l'elaborazione e l'efficacia.
"In 70 anni la tecnologia ha fatto enormi passi avanti. L'UNIVAC I è stato sicuramente il precursore di questo movimento che oggi è fondamentale per gestire l'operatività delle grandi aziende del settore pubblico e privato", spiega Stefano Musso, CEO di Primeur, multinazionale italiana specializzata in Data Integration. "Una gestione migliore dei dati vuol dire un maggiore incremento della produttività, del time to market e del servizio complessivo di un'azienda, oltre a permettere di prendere scelte più precise e rapide a livello di business management".
7 Commenti
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p.s. notate in alto a sx l'indicatore della temperatura :-)
https://www.historybit.it/wp-conten...04/univac-1.jpg
p.s. notate in alto a sx l'indicatore della temperatura :-)
In garage devo avere ancora un motore da 2kW che mio papà aveva recuperato da un calcolatore dismesso da Honeywell negli anni '70.
Beh, il motore era usato semplicemente per un compressore che serviva a tenere in tensione il nastro magnetico di una singola unità di archiviazione.
Ogni unità aveva il suo, fatti due conti.
Aggiungi che poi dovevano esserci anche dei gran condizionatori per tenere a bada le temperature mostruose generate da 52kW di valvole. Così su due piedi per dissipare a dovere 52kW dovevano volercene almeno 35/40 in condizionatori, se non di più visto che quelli di allora non saranno stati efficienti come quelli moderni.
https://www.historybit.it/wp-conten...04/univac-1.jpg
p.s. notate in alto a sx l'indicatore della temperatura :-)
Le valvole erano solo una parte, c'erano poi le console ( che avevano lampadine a incandescenza ), il lettore di schede ( meccanico ), i nastri ( con tutto il loro set di motori ), le stampanti ...
E poi c'era la memoria :
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Anche quei 1,5 Kbyte scarsi richiedevano un bel po' di energia per funzionare ...
E poi c'era la memoria :
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Anche quei 1,5 Kbyte scarsi richiedevano un bel po' di energia per funzionare ...
mi fa venir voglia di tornare a leggere i vecchi libri di Asimov e sognare il suo futuro con Multivac :-D
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