Google, tour nel data center con un video in 4k a 360°

Google pubblica un video a 360° che consente di effettuare una visita virtuale presso il Data Center situato a The Dalles (Oregon)
di Salvatore Carrozzini pubblicata il 25 Marzo 2016, alle 14:28 nel canale SistemiNon è la prima volta che Google apre le porte dei suoi data center, consentendo al pubblico di appassionati di tecnologia ed ai semplici curiosi di sapere che aspetto ha il luogo in cui, con buona probabilità, un frazione più o meno rilevante dei propri dati personali viene quotidianamente custodita. Il video recentemente pubblicato nel canale Google Cloud Platform, tuttavia, presenta alcuni elementi per certi aspetti inediti, non tanto per la sostanza, quanto per la forma. Si tratta, infatti, di un video a 360° con risoluzione 4k. Google consiglia di indossare il visore VR low-cost Cardboard per portare a termine al meglio la visita guidata, in alternativa è possibile intervenire sul pad virtuale posizionato nell'angolo in alto a sinistra.
Google sottolinea l'attenzione posta agli aspetti della privacy e della sicurezza - con rigorosi controlli effettuati sin dall'ingresso principale e che continuano all'interno mediante l'impiego di sistemi di autenticazione biometrica - l'impegno per gestire in maniera efficiente ed ecosostenibile il centro, senza mancare di mostrare, in concreto, la mole di server e cavi in fibra ottica che si occupano di custodire e trasferire i dati. Una potenza di calcolo sovrabbondante, che assicura la possibilità di mantenere inalterato il servizio anche in caso di perdita di un intero cluster.
L'ambiente mostrato a partire dal minuto 2:00 e seguenti, per rendere l'idea, è solo un singolo cluster di un singolo piano, di un singolo data center. Moltiplicato su scala mondiale, il cluster dà origine ad una fitta rete di nodi personalizzabili in base alle esigenze specifiche, ad esempio prevedendo l'integrazione di più macchine all'interno del cluster. Una potenza di calcolo che viene sfruttata, in primo luogo, per la gestione dei servizi di Google Cloud. Ogni data center, che può ospitare sino a 75.000 macchine e trasferire oltre un petabit di dati al secondo è connesso agli altri data center di Google dislocati a livello mondiale tramite B4, la rete privata gestita da BigG ed in costante espansione.
A partire dal minuto 4:40 in poi è possibile esaminare il luogo in cui i dati personali degli utenti che accedono ai servizi di Google sono fisicamente memorizzati: un esercito di HDD ed SSD che viene quotidianamente monitorato per correggere i fisiologici guasti. Evenienza che, pur non determinando la perdita di dati, grazie ai sistemi che permettono di clonarli in maniera rapida, fa sorgere, al tempo stesso, il problema dello smaltimento e del riciclo delle unità di archiviazione, attività che devono essere effettuate evitando di diffondere involontariamente dati degli utenti. Per raggiungere lo scopo, i supporti vengono formattati in maniera sicura e successivamente distrutti (ved. min 5:00 e ss).
Verso la parte finale del filmato è possibile dare uno sguardo all'impianto di raffreddamento, un elemento fondamentale per garantire la continuità di funzionamento del data center. Un ambiente all'interno del quale, mediante due circuiti principali, avviene lo scambio tra l'aria calda proveniente dal piano in cui sono collocati i server e quella fresca prodotta dall'impianto. Ultima tappa è quella all'impianto energetico, che si serve dell'energia prodotta da molteplici stabilimenti idroelettrici e comprende generatori di emergenza per continuare ad alimentare i server in caso di guasto.
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