Elmec Informatica inaugura Elmec 3D: diventare punto di riferimento per i servizi di stampa 3D in Italia

Elmec Informatica inaugura Elmec 3D: diventare punto di riferimento per i servizi di stampa 3D in Italia

Un nuovo laboratorio di 300 metri quadrati per aiutare ed accompagnare le aziende che vogliono sfruttare i vantaggi e le possibilità applicative uniche della stampa 3D. Alla guida la ventottenne Martina Ballerio, master presso la Katholieke Universiteit Leuven e l’Université Joseph Fourier di Grenoble

di pubblicata il , alle 16:21 nel canale Sistemi
 

300 metri quadati dedicati esclusivamente alle attività di stampa 3D, dalla progettazione alla post-lavorazione, passando per la produzione vera e propria: è questa la casa di Elmec 3D, la nuova business unit di Elmec Informatica, la società di Brunello, in provincia di Varese, che dal 1971 è una delle realtà di successo (670 dipendenti, 220 milioni di euro di fatturato, clienti in oltre 60 Paesi) nel panorama italiano della fornitura di servizi gestiti e soluzioni IT.

La volontà di Elmec Informatica è quella di accompagnare imprese, startup e istituti di ricerca verso l'obiettivo di migliorare e innovare la vita quotidiana tramite la stampa 3D. Una volontà che si traduce in un impegno e in una scommessa concreta, come testimoniato dall'investimento di 3 milioni di euro per la creazione della nuova divisione Elmec 3D.

Scommessa sì, ma certamente non incosciente. Rinaldo Ballerio, presidente di Elmec, riconosce le opportunità: "Secondo le previsioni di IDC, la spesa mondiale in stampa 3D nel 2018 crescerà del 20% circa attestandosi sui 12 miliardi di dollari e arriverà quasi a raddoppiare nei prossimi anni, segno di una domanda crescente sia di prototipazione che di produzione in diversi settori, con il manifatturiero e l’healthcare in prima linea". Ballerio non nasconde le ambizioni, dichiarando che l'obiettivo è quello di diventare nel giro di due o tre anni azienda leader in Italia relativamente a questo ambito.

Un progetto che è stato possibile concretizzare grazie anche alla collaborazione che da oltre 35 anni va avanti tra Elmec e HP, con quest'ultima che può vantare una posizione di primato tecnologico nelle tecnologie di stampa 3D. Ciò ha rappresentato un'occasione unica, osserva Ballerio, di poter entrare in un mercato "distante se non addirittura ostile".


Martina Ballerio, responsabile della nuova business unit Elmec 3D

A capo di Elmec 3D troviamo la ventottenne Martina Ballerio, laureata in Ingegneria dei materiali presso il Politecnico di Milano e specializzata in Nanotecnologie attraverso un master presso la Katholieke Universiteit Leuven e l’Université Joseph Fourier di Grenoble.

Responsabile di un team di circa 20 persone che collaborerà con università ed enti di ricerca con l'obiettivo di innovare il settore manifatturiero in Italia, Ballerio illustra con chiarezza il percorso della nuova business unit: "Elmec 3D mette a disposizione dei clienti un team di specialisti in grado di offrire due tipi di supporto: fornire consulenza e formazione alle aziende affinché comprendano quali tecnologie adottare per avvalersi della stampa 3D a fini produttivi; progettare, produrre o ridisegnare le componenti che i clienti desiderano stampare".

E' lo sdoganamento della stampa 3D verso le attività di produzione: se in precedenza la destinazione d'uso principale erano le operazioni di prototipazione rapida, adesso gli sbocchi applicativi si ampliano e diventa possibile affrontare la produzione di lotti piccoli o medi grazie ai vantaggi economici rispetto alle tecniche di produzione tradizionali.


Il laboratorio di Elmec 3D, con la macchina HP Jet Fusion 3D 4200

Il laboratorio di Elmec 3D sarà dotato di 9 stampanti per varie tecnologie di produzione; tra le macchine di stampa anche i modelli Jet Fusion 3D 4200 e Jet Fusion 300 e 500 del partner HP. Il laboratorio mira all'eccellenza nelle competenze per i materiali plastici e, nel breve, anche dei metalli. "La stampa 3D ha il vantaggio di poter produrre oggetti con qualsiasi geometria - impossibili da creare in modo tradizionale - per diversi settori: dagli accessori moda, all’automotive, fino a componenti meccanici" spiega Martina Ballerio.

Aziende, manifattura, produzione: sì perché la stampa 3D non è "la piccola stampante" in ogni casa con cui realizzare pupazetti, modellini e giocattoli, ma un paradigma pronto a scardinare molti dei punti fermi della produzione e a rappresentare un tassello fondamentale della nuova industria 4.0. Per comprenderne le potenzialità, Elmec 3D ha presentato alcuni casi reali in occasione dell'inaugurazione della nuova business unit.

Intanto, rimandendo sul territorio, Elmec 3D ha collaborato con la canottiera Sara Bertolasi, originaria di Busto Arsizio e contendente ai Giochi Olimpici di Londra e Rio de Janeiro e medaglia d'argento agli Europei di canottaggio, alla realizzazione di un sedile personalizzato sulle forme dell'atleta per adattarsi meglio alle sue peculiarità posturali. Sono stati realizzati alcuni prototipi stampati 3D e la versione finale è usata da Bertolasi che ha potuto fin da subito trarre giovamento riducendo i dolori causati dalle lunghe sessioni di allenamento su un sedile non adatto alle sue caratteristiche fisiche.

Un esempio dei punti di forza economici delle tecniche di stampa 3D è invece portato da Everynet, società Londinese, che si è trovata nella situazione di realizzare un dispositivo per la geolocalizzazione in caso di emergenza tramite tecnologie LoRa. Al momento di dover costruire un case plastico di piccole dimensioni, la scelta di una tecnologia di stampa 3D si è rivelata vincente consentendo di ridurre di circa 10 volte i costi rispetto ad una fresatura dal pieno usando tecniche standard e di ricevere i pezzi richiesti nell'arco di una giornata. Antonio Terlizzi, responsabile Global Sales per Everynet e con un trascorso in Siemens, osserva che molto spesso è proprio la parte di manufacturing a rappresentare il collo di bottiglia del frenetico ed entusiasmante mondo tecnologico in continua evoluzione, non consentendo di poter rispettare un adeguato time-to-market.


La realizzazione per l'Ospedale Niguarda di Milano

Infine l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, che tra le varie attività ha la necessità di simulare alcune condizioni che si possono presentare durante interventi chirurgici difficili. Elmec 3D ha riprodotto fedelmente due organi umani, un rene ed una parte di cervello, con un materiale flessibile, adatto alla tipologia di test che l’istituto deve effettuare per simulare il processo di inserimento di sonde durante un’operazione chirurgica. Questa soluzione dai costi contenuti permette ai chirurghi di risparmiare diverse ore in sala operatoria.

"Il sistema manifatturiero e l'ecosistema dell’innovazione del nostro Paese avranno così un luogo in più in Italia, a pochi chilometri da Milano, per la prototipazione rapida e la produzione dei propri progetti, finalizzato ad accompagnare le aziende stesse nell’adozione di questa tecnologia" conclude Rinaldo Ballerio.

1 Commenti
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globi17 Maggio 2018, 22:57 #1
Va avanti il progresso, per esempio ormai sempre più dentisti hanno già la macchina CNC che fresa la protesi dentaria da immagini 3D riprese dalla bocca del paziente.

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