Windows 11 su dischi da 35 petabyte: presto si potrà fare grazie a ReFS

L'ultima build di anteprima di Windows 11 ha rivelato che nei piani di Microsoft c'è la possibilità per gli utenti di scegliere il file system durante l'installazione pulita del sistema operativo. Microsoft sta testando la possibilità di utilizzare ReFS come alternativa a NTFS.
di Nino Grasso pubblicata il 28 Marzo 2025, alle 12:21 nel canale Sistemi OperativiMicrosoftWindows 11
C'è una novità in vista, potenzialmente molto importante, per gli utenti di Windows 11. Per la prima volta, infatti, avranno la possibilità di scegliere tra il tradizionale file system NTFS e il più moderno ReFS durante la configurazione iniziale del sistema operativo.
Attualmente, quando si esegue un'installazione pulita di Windows 11 tramite file ISO o unità USB avviabile, il sistema utilizza automaticamente NTFS come file system predefinito, senza offrire alternative. La nuova opzione, individuata nella build 27823 di Windows 11 rilasciata nel canale Canary, rappresenta un cambiamento notevole nella filosofia di Microsoft riguardo alla gestione dell'archiviazione.
Windows 11 installato su partizione ReFS: cosa cambia per l'utente
I due file system presentano caratteristiche distintive che li rendono adatti a scenari diversi. NTFS (New Technology File System) è il file system predefinito di Windows da decenni e offre un insieme completo di funzionalità. Tra queste, spiccano i descrittori di sicurezza, la crittografia, le quote disco. ReFS (Resilient File System), invece, è stato progettato per migliorare l'affidabilità e la scalabilità rispetto a NTFS. Utilizza strutture B+ tree per tutti i dati su disco, inclusi metadati e dati dei file, organizzandoli in tabelle simili a un database relazionale. ReFS ha inoltre sistemi di resilienza integrati, impiegando una strategia di allocazione su scrittura per i metadati e può avere checksum opzionali per i dati dei file. In termini di scalabilità, inoltre, ReFS supera nettamente NTFS: quest'ultimo supporta una capacità massima di 256 terabyte, mentre ReFS può raggiungere fino a 35 petabyte.
Per quanto riguarda le prestazioni, ReFS vanta la funzione "mirror-accelerated parity" che alloca i dati su due livelli diversi nell'unità: il livello mirror opera in modalità prestazioni, accelerando i tempi di lettura e scrittura dei file, mentre il livello parity, pur richiedendo ricalcoli per ogni file scritto, utilizza lo spazio disco in modo più efficiente. Cambia anche la logica di gestione degli errori: NTFS utilizza il suo file di log e le informazioni di checkpoint per ripristinare la coerenza del file system dopo un arresto anomalo del sistema, ma richiede l'esecuzione periodica di strumenti come CHKDSK per la manutenzione; ReFS, invece, monitora e corregge automaticamente la corruzione dei dati senza necessità di portare offline il volume, grazie a un sistema di scansione integrato chiamato "scrubber".
Nonostante i vantaggi di ReFS, NTFS mantiene comunque alcune funzionalità esclusive, come la possibilità di essere utilizzato nel volume di avvio, il supporto su supporti rimovibili e per file di paging, e ancora la presenza delle quote disco e il supporto per la crittografia e la compressione del file system. ReFS è più utile per scenari complessi, come ad esempio sistemi aziendali e server, mentre NTFS può vantare una più ampia compatibilità con dispositivi di diverso tipo.
Secondo quanto riportato da Windows Latest, le modifiche relative a ReFS nell'installazione di Windows potrebbero essere incluse in Windows 11 25H2, se tutto procede secondo i piani. Va notato che, al momento, i tentativi di installare Windows 11 su una partizione ReFS utilizzando la nuova opzione generano un messaggio di errore, segno che la funzionalità è ancora in fase di sviluppo. Microsoft sta probabilmente lavorando per rendere ReFS avviabile, con la possibilità di scegliere il file system durante l'installazione che può essere una novità ben gradita soprattutto per gli utenti più esperti e gli amministratori di sistema, che potranno selezionare la soluzione più adatta alle loro esigenze specifiche fra quelle messe a disposizione da Microsoft. Per gli utenti comuni, tuttavia, NTFS rimarrà probabilmente la scelta predefinita e consigliata, data la sua comprovata stabilità e compatibilità con tutte le applicazioni Windows.
È importante ricordare anche che non è garantito che le funzionalità testate nel canale Canary vengano effettivamente implementate nelle versioni finali del sistema operativo. Microsoft potrebbe decidere di modificare o abbandonare questa caratteristica prima del rilascio ufficiale.
37 Commenti
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Procedura video, per chi volesse cimentarsi.
a che scopo? io uso il pc da 40 anni e non m iè mai servito ne a casa ne in azienda e lavoro con migliaia di pc di varia natura
fai prima ad esporre un disco ext4 come un volume docker da montare con un alpine linux minimale che non aspettare MS.
MS il supporto ai FS POSIX-style non lo mette, dovrebbero ripensare tutto il file management ed avrebbe un impatto colossale.
NTFS ragiona per ACL, ext4 per permessi posix classici.
NTFS usa b trees estesi, profondamente rimaneggiati, supporta sparse files, volumi dinamici, quote a livello di nodo ecc… ext4 è tutto diverso, molto più semplice e sono i sistemi, tipicamente linux, a mimare certe funzionalità via SW e files di config.
NTFS ha una gestione dei metadati e degli specials tutta sua, ext4 è proprio terra terra, inode superblocchi e via.
Il journaling NTFS lo tiene in uno special, EXT4 in un nodo tutto suo. In NTFS è tutto event sourced con validazioni pre e post write, ext4 lo logga a posteriori ed amen.
E via dicendo… sarebbe un casino mica da ridere.
Pure chi fa SW a pagamento per il supporto EXT4 da 20 e fischia anni non garantisce sulla scrittura EXT4 né lo integra con Explorer, un motivo ci sarà.
quoto.
tutte le volte che devo mettere mani a un device formattato con ext4 mi tocca usare linux.
L'ultima volta che ho formattato il PC ho usato come filesystem ext4. Arrivato a fine processo ho collegato l'account di Onedrive e SORPRESA! Vuole l'NTFS! Riformatta tutto (non si può convertire) e reinstalla tutto da capo... mortacci loro...
Non e' che dovevi dirlo, ma ormai l'hai detto... Dovrebbero andare al diavolo perche' una multinazionale con centinaia di milioni di clienti e installazioni non fa quello che dici tu?
Ad ogni modo miliardi di persone sul pianeta terra non ha alcuna necessità di accedere a partizioni formattate ext4, manco sa che cosa è un filesystem, quindi non si vede il motivo per lo stupore o la rabbia sul perché MS non lo implementa di default.
poi è chiaro che gli utenti "normali" e/o casalinghi e/o gamers/youtuberz e via dicendo cioè la maggior parte non se ne fanno nulla
Non capisco perche' dovrebbero farlo, nel senso non e' una Loro partizione e se attivi il sottosistema Linux dentro Windows magari riesci a leggerla, oppure c'e' sicuramente un modo per fagliela vedere.
Detto questo io uso un PC con 2 Linux e Win10, come partizione di collegamento o USB, ecc.. uso sempre la NTFS oppure molto meglio la exFAT e non ci sono mai avuti problemi o altro. Quella di Win e' meglio che la "tocchi" Win, infatti su linux non c'è comando per chkdsk manco con wine (fa solo un check ma non fixa e non funziona bene in ntfs) e per Linux "toccare" la sua ext4.
Per articolo, anche in un PC di gioco con 1 SO 1TB son tanti, capisco 2, 5? ma cosa se ne fa la gente di tutto sto spazio? (per ora, poi quando Win occupera 20Tera ok, piano piano ci arriveremo a quello.
Si capisce che la gente coi PC ci lavora anche, fino ad ora visto solo PC da 1TB di lavoro con 3/4 libero o occupato dai backup cifrati della partizione.
poi è chiaro che gli utenti "normali" e/o casalinghi e/o gamers/youtuberz e via dicendo cioè la maggior parte non se ne fanno nulla
La questione e' che se uno vuole ha vari modi per far vedere la partizione ext4 a Windows gia' oggi.
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