Microsoft Windows 7: XP mode non per tutti

L'importante funzionalità XP Mode di Microsoft Windows 7 sarebbe utilizzabile solo in presenza di processori con supporto hardware alla virtualizzazione
di Alessandro Bordin pubblicata il 08 Maggio 2009, alle 11:01 nel canale Sistemi OperativiMicrosoftWindows
Chi ha memoria del lancio da parte di Microsoft riguardante il sistema operativo Windows Vista, ricorderà anche la bagarre riguardante la dicitura Vista Premium Ready, con la quale si intendeva indicare un sistema in grado di sfruttarne al meglio le caratteristiche. Al centro della questione, la capacità di un sistema di supportare senza particolari problemi l'interfaccia Aero, per la quale vennero indicate alcune caratteristiche base necessarie per un utilizzo fluido del nuovo sistema operativo. Si arrivò alla fine in tribunale, poiché molti PC Vista Capable in realtà non lo erano affatto, a causa di un eccessivo ottimismo in fatto di risorse di sistema necessarie agli scopi.
Oggi la questione è differente, ma alla vigilia del lancio del nuovo sistema operativo Windows 7 si fa strada un nuovo spettro per Microsoft, del quale però non è direttamente responsabile o in ogni caso non è l'unica ad avere potenziali colpe. Stiamo parlando di una funzione chiave, Windows XP Mode (XPM), fondamentale per garantire la retrocompatibilità con costosi software, soprattutto aziendali, di cui non sono disponibili versioni stabili per sistemi operativi più recenti. Memore dei diversi problemi di compatibilità occorsi con il lancio di Windows Vista, Microsoft ha pensato ad una soluzione intelligente: mettere a disposizione nelle versioni Windows 7 Professional, Enterprise e Ultimate uno strumento, XPM appunto, che di fatto consiste nel creare una macchina virtuale operante con Windows XP.
XP Mode è nei fatti una combinazione della nuova versione di Virtual PC (Windows Virtual PC) e di un’immagine di Windows XP SP3, scaricabile già con licenza dal web per i possessori delle versioni Windows 7 nominate in precedenza. Uno strumento rivolto alle medie e piccole aziende per eseguire applicazioni non compatibili con Windows 7. Ne parla in modo più approfondito un intervento su Microsoft TechNet, a questa pagina. Altri esempi sulle potenzialità di XP Mode a questa pagina di WithinWindows.
Lo scopo? Invogliare l'utenza al passaggio a Windows 7, garantendo al contempo la compatibilità con software non recente ma non per questo obsoleto, utilizzabile sulla macchina virtuale. Fin qui l'iniziativa è senza ombra di dubbio apprezzabile, ma c'è un grattacapo con cui fare i conti. La macchina virtuale creata per garantire XP Mode necessita di un sopporto hardware alla virtualizzazione, garantito dalla presenza nel sistema di un processore che sia certificato per questo scopo. Il processore Intel dovrà quindi integrare la tecnologia Virtualization Technology (VT), mentre in casa AMD la AMD Virtualization, o AMD-V.
No virtualizzazione hardware, no XP Mode, almeno in base alle informazioni finora disponibili. Questo si tradurrebbe in un problema di notevole complessità, come riporta, tra i tanti, ZDNet. Un esempio su tutti: la famiglia di portatili Dell Vostro 420, pensata per le piccole e medie aziende, può essere configurata attualmente con 6 differenti processori Intel. Quattro di questi integrano la tecnologia VT, due no. Salvo cambiamenti o smentite ufficiali, sarebbe dunque impossibile i sfruttare sui due PC Dell Vostro 420 con processori Intel non VT la funzionalità XP Mode.
Il problema è complicato dalla difficoltà a reperire informazioni precise sui singoli processori, inoltre. Intel ha a listino CPU quasi identiche, scegliendo per alcune di integrare o no alcune tecnologie, fra cui la VT. Le motivazioni alla base di queste scelte sono puramente di marketing e non tecniche, ma che potrebbero costituire un grosso problema al momento del lancio di Windows 7, specie se di decidesse di passare al nuovo sistema operativo su macchine già esistenti.
Ad AMD non va meglio, comunque. Anche nei listini di AMD si possono trovare processori privi della tecnologia AMD-V, che potrebbero costituire un problema di non poco conto esattamente come per il rivale di sempre. Microsoft, dopo aver trovato una soluzione brillante al problema della retrocompatibilità, potrebbe ritrovarsi alle prese con un problema decisamente imbarazzante.
Qualora non cambiasse qualcosa nel frattempo, è lecito attendersi la lancio di Windows 7 la comparsa di un asterisco alla voce XP Mode, con allegata una lista di processori in grado di supportare l'importante strumento. Nel frattempo cercheremo di saperne di più, promettendo di informarvi sulla questione in caso di aggiornamenti ufficiali.
90 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa mia impressione è che differenze marcate non ce ne siano, forse solo in alcuni casi particolari (che penso vadano fuori dal target din windows tra l'altro).
Grazie
edit: tra l'altro l'e4300 che ho ora passerà a mia sorella e peccato che debba rinunciare a questa feature di 7 (ora lei usa vista con account limitato senza sapere la pass
edit2: ho notato tra l'altro che parecchie cpu intel oggi NON hanno queste istruzioni... 1/2 anni fa non le avevano solo le serie più economiche... boh...
Come al solito il problema non mi sembra poi cosi imbarazzante
Mi sembra che sia una costante della comunicazione giornalistica (?)quella di voler cercare il caso "imbarazzante" dove non c'e'.
Se quelli maggiormente toccati dalla necessita' di una modalita'
retrocompatibile sono le aziende, mi sembra che le aziende medesime
potranno pure pagare 50 euri ad un qualunque tecnico che possa loro
spiegare quali processori hanno montati e se possono o meno passare
a Seven.
Francamente non vedo il problema. Gia' adesso prima di comprare
un software o un gioco uno e' tenuto a controllare se la sua macchina
ha i requisiti minimi e la maggioranza della gente "comune" non
avra' comunque bisogno di questa caratteristica, mentre l'utenza professionale
non avra' certo problemi a leggere la lista dell CPU supportate.
Mi spiace passare da fan microsoft, visto che io uso quasi esclusivamente Linux ormai da
piu' di 10 anni, ma da quello che leggo mi sembra che con Seven si stiano
muovendo abbastanza bene (almeno rispetto a Vista che ho dovuto reinstallare 3 volte
sul laptop HP del figliolo).
esistono delle istruzioni dedicate proprio a questo scopo per velocizzare l'esecuzione: http://www.hardwaresecrets.com/printpage/263
Per ora è una patacca.
Se uno ha un processore che supporta la virtualizzazione OK, se l'hardware non c'è fa lo stesso anche se le prestazioni non sono ottimizzate...
Per ora è una patacca.
questo perchè virtual-pc (oggi) fa schifo oltre ad essere dannatamente lento... su vmware fusion xp gira bene, veloce, vga con supporto opengl e directx9, ie si aggiorna, il copia e incolla c'è, c'è il drag&drop dei file, buon supporto multi-core ecc...
purtroppo è che virtual-pc è un prodotto obsoleto in ambito virtualizzazione... si spera però che con 7 lo aggiornino un po' ^_^
Yuppy!!
Comunque l'alternativa c'è..ossia VirtualBox e VMware..che in effetti non hanno l'obbligo della virtualizzazione hardware.
L'alternativa migliore rimane comunque il dual boot.
Se domani inventano "il nuovo diesel" che costa 1 centesimo al litro e va sui motori diesel attuali non devono venderlo perché chi l'auto a benzina non può usarlo?
Mah.
Perchè non ha senso.
MS dice chiaramente che Virtual XP richiede una cpu dotata di estensioni di virtualizzazione, il resto sta a chi compra hw e sw.
Per il resto quoto il "Mah"
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