Microsoft su Windows 11: la richiesta di TPM 2.0 'non è negoziabile'

Il modulo TPM 2.0 diventa un requisito essenziale per Windows 11, offrendo una protezione avanzata contro le minacce informatiche. Questa tecnologia migliora la sicurezza dei dati e l'autenticazione, preparando le aziende alle sfide future nel campo della cybersecurity.
di Nino Grasso pubblicata il 04 Dicembre 2024, alle 10:01 nel canale Sistemi OperativiMicrosoftWindows 11
Sin dal lancio di Windows 11, Microsoft ha stabilito che il Trusted Platform Module (TPM) 2.0 rappresenta un componente obbligatorio per tutti i dispositivi che eseguono il suo sistema operativo. Questa decisione è stata come una promessa verso un'infrastruttura IT più robusta e resistente alle minacce di sicurezza informatica, ma non tutti ne riescono tutt'oggi a capirne il senso: proprio per questo, forse, Microsoft è tornata a parlare dell'argomento in un nuovo post sul blog Tech Community.
TPM 2.0 è un chip hardware o un firmware dedicato che fornisce servizi di sicurezza critici a livello di sistema. La sua funzione principale è quella di proteggere le chiavi di crittografia, i certificati, le password e altri dati sensibili da accessi non autorizzati. Inoltre, il modulo è responsabile di eseguire operazioni crittografiche essenziali, come la generazione di numeri casuali, la crittografia e decrittografia dei dati, e la verifica delle firme digitali.
L'importanza del TPM 2.0 per la sicurezza moderna, secondo Microsoft
L'adozione di TPM 2.0 come requisito minimo per Windows 11 non è una scelta casuale, spiega Microsoft in un nuovo post sul blog ufficiale: la tecnologia offre vantaggi significativi rispetto alla versione precedente, TPM 1.2, in termini di gestione delle chiavi e capacità crittografiche. L'allineamento con gli standard ISO permette al nuovo standard di supportare una gamma più ampia di algoritmi crittografici, chiavi e certificati, rendendolo adatto e più sicuro in diversi settori e applicazioni.
TPM 2.0, inoltre, si integra perfettamente con altre funzionalità di sicurezza di Windows, come Secure Boot e Windows Hello for Business. La sinergia fra le tecnologie crea un ambiente più sicuro, garantendo che solo il software verificato venga eseguito e proteggendo di riflesso le informazioni sensibili degli utenti. Microsoft ha sottolineato che l'isolamento dei processi crittografici dalla CPU principale è un altro punto di forza di TPM 2.0, riducendo significativamente il rischio di interferenze e manipolazioni.
Il requisito ha inoltre implicazioni importanti per la sicurezza dei dati aziendali. BitLocker, lo strumento di crittografia delle unità di Microsoft, sfrutta appieno le capacità del modulo al fine di fornire una protezione dei dati avanzata. TPM 2.0 non solo archivia in modo sicuro le chiavi di crittografia, ma garantisce anche un processo di avvio sicuro, verificando l'integrità del sistema operativo ad ogni avvio e rilevando eventuali modifiche non autorizzate all'ambiente di boot. Anche per le organizzazioni che si stanno muovendo verso un modello di sicurezza Zero Trust, TPM 2.0 rappresenta un tassello fondamentale: in combinazione con il servizio di attestazione dei dispositivi di Microsoft Intune, questa tecnologia permette alle aziende di implementare politiche di sicurezza più stringenti e di avere un maggiore controllo sull'accesso alle risorse aziendali.
Per le organizzazioni che devono ancora effettuare la transizione a Windows 11, spiega Microsoft, è comunque fondamentale sviluppare un piano dettagliato che includa una valutazione approfondita dell'hardware esistente, la pianificazione degli aggiornamenti necessari e la revisione delle politiche di sicurezza. Questo processo non solo prepara l'infrastruttura per Windows 11, ma offre anche l'opportunità di rafforzare complessivamente le protezioni di sicurezza dell'organizzazione.
Microsoft ha ribadito il concetto secondo cui TPM 2.0 rimane uno standard non negoziabile per Windows 11, al fine di espandere la sicurezza informatica per consumatori e, soprattutto, organizzazioni. Si tratta di un cambiamento che prepara le aziende ad affrontare sfide presenti e future, come ad esempio l'integrazione sicura delle funzionalità di intelligenza artificiale nell'infrastruttura IT e l'adeguamento a standard normativi via via più stringenti in materia di protezione dei dati. La decisione di Microsoft di rendere il chip TPM 2.0 un requisito obbligatorio per Windows 11 riflette la crescente consapevolezza dell'importanza della sicurezza informatica nel panorama digitale moderno, rappresentando così un investimento per alcune organizzazioni che porterà - secondo Microsoft - a benefici a lungo termine in termini di sicurezza, conformità e preparazione al futuro.
88 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCosì come Secure Boot e UEFI.
Persino per [B]Windows Server 2025[/B] è opzionale (test svolti con versione di valutazione su macchina che ne era sprovvista).
Alla faccia del requisito "non negoziabile" !
D'accordo sono versioni e sistemi operativi destinati ad utilizzi diversi rispetto ai tradizionali Windows Home, Pro e "normale Enterprise" - ma, fatti alla mano, tutte le macchine recentemente aggiornate da Windows 7/10 a Windows 11 24H2 Pro (quindi niente LTSC) funzionano perfettamente, anzi forse addirittura sono più scattanti senza nessuno dei suddetti requisiti rispettati. Bios tradizionale (no uefi), Core i3 anche di prima generazione, 4-8gb di ram, disco ssd, schedina nVidia gt710 o superiore. Perfetti ! E non li ho aggiornati "ieri", è da giugno-luglio che lavorano con la versione 26100.x - quindi ormai un po' di storico alle spalle lo abbiamo.
Poi dove i requisiti possono essere rispettati, Bitlocker a parte che scarto in favore di altre soluzioni, nessun problema, ben vengano secure boot e tutte le altre amenità moderne.
Ma non rottamo certo macchine ancora perfettamente funzionanti per quello che a detta loro, "non è negoziabile" ! Non hanno certo un mio caro in ostaggio !
Detto questo, sempre LTSC a parte che rimarrà immutabile, se accadrà qualcosa stile "epurazione Core2" come successo con il passaggio da 23H2 a 24H2 me ne farò una ragione, alla fine sono tutti pc che sono adolescenti e sulla via per diventare maggiorenni ! Possono benissimo essere formattati e destinati ad altro...
Microsoft su Windows 11: la richiesta di TPM 2.0 'non è negoziabile'
Link ad immagine (click per visualizzarla)Vecchie versioni di Rufus
Non buttate via le vecchie versioni di Rufus 3.16 o 3.18 :-)La stessa MS indica procedure per installare Win 11 su macchine che non soddisfano i requisiti, non hanno TPM o che hanno TPM 1.2.
https://support.microsoft.com/it-it...8b-2ce77ac7c70e
https://support.microsoft.com/it-it...8b-2ce77ac7c70e
Appunto. Ma poi mi domando, con Windows 10 che ancora guadagna punti e Windows 11 che ristagna e fatica, si permettono pure di fare i preziosi ? Mah.
Posso capire se mi dicono, vuoi far girare l'IA in locale o quell'altro ABOMINIO di RECALL, allora si, ti serve una CPU o una scheda video con una potenza di calcolo adeguata, ma per tutto il resto parliamoci chiaro, interfaccia a parte e modifiche sotto il cofano che però all'utente medio non interessano, Windows deve farmi sempre le stesse cose, eseguire programmi e possibilmente in maniera stabile e prestante.
https://support.microsoft.com/it-it...8b-2ce77ac7c70e
Sì, però se segui il link arrivi a
https://support.microsoft.com/it-it...09-ef0a331518f1
Dove trovi vari disclaimer, tra cui
Quindi, come ho detto, se ad un certo punto smettono di inviare aggiornamenti di sicurezza a chi non ha i requisiti...
Che poi è lo stesso discorso degli aggiornamenti forzati di Win10: li hanno messi obbligatori perché, invece di lasciare la responsabilità all'utente, si sono presi loro il peso di garantire un pc sicuro.
Non vedo perché, ad un certo punto, non possano fare la stessa cosa: se per loro il TPM è fondamentale, prima o poi potrebbero passare ad una richiesta insindacabile del TPM, per togliere all'utente la possibilità di ritrovarsi con un pc "non sicuro"...
Sono "impuntamenti" come questi che...
mi rendono impossibile fidarmi di MS.Stanno implementando Palladium 2.0.
Ai tempi della 1.0 ci fu una levata di scudi (e venne di fatto rimosso da Vista).
Ora con la scusa della sicurezza informatica tornano all'attacco.
E nessuno che veda i rischi per gli utenti di tale tecnologia (più o meno gli stessi della ver.1.0 ma sotto steroidi).
https://support.microsoft.com/it-it...09-ef0a331518f1
Dove trovi vari disclaimer, tra cui
Quindi, come ho detto, se ad un certo punto smettono di inviare aggiornamenti di sicurezza a chi non ha i requisiti...
Che poi è lo stesso discorso degli aggiornamenti forzati di Win10: li hanno messi obbligatori perché, invece di lasciare la responsabilità all'utente, si sono presi loro il peso di garantire un pc sicuro.
Non vedo perché, ad un certo punto, non possano fare la stessa cosa: se per loro il TPM è fondamentale, prima o poi potrebbero passare ad una richiesta insindacabile del TPM, per togliere all'utente la possibilità di ritrovarsi con un pc "non sicuro"...
Il sistema continua a riceverli, al massimo può non presentare l'update per il passaggio ad una major release oppure in caso di presenza di requisiti ulteriormente stringenti di una nuova build (tipo nella 24h2 con le istruzioni SSE 4.2 / POPCNT). Ma nulla che non possa essere comunque risolto seguendo sempre la procedura ufficiale e installando la nuova versione.
E questo te lo confermo non per sentito dire, ma come esperienza personale, fin da quando Win 11 è fuori.
Poi che passino pure ad un obbligo fisso dove non solo non sia realmente possibile installarlo, ma che oltre il quale non è proprio operativo e funzionale l'OS... perdono anche quei 4 gatti che Win 11 ce l'hanno installato
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