Google Chrome OS Flex trasforma (gratis) i vecchi PC e Mac in Chromebook

Google ha reso disponibile Chrome OS Flex, una versione di Chrome OS pensata riconvertire vecchi PC Windows e Mac, allungandone la vita. Basato su CloudReady, questo nuovo sistema operativo non è però del tutto identico a Chrome OS. Ecco tutti i dettagli.
di Manolo De Agostini pubblicata il 16 Febbraio 2022, alle 09:34 nel canale Sistemi OperativiGoogleChromeChromebook
Google ha rilasciato Chrome OS Flex, un modo per trasformare vecchi dispositivi Windows e Mac in Chromebook rimpiazzandone il sistema operativo. Una soluzione che infonde nuova vita in hardware che altrimenti giacerebbe nell'armadio o potrebbe finire in discarica. Chrome OS è un sistema operativo leggero, basato principalmente sul browser, quindi di facile utilizzo.
La casa di Mountain View afferma che Chrome OS Flex è attualmente un progetto in "accesso anticipato" e "instabile", quindi i neofiti farebbero bene a tenersene alla larga. Il potenziale di questo progetto appare piuttosto interessante: riconvertire vecchi PC destinandoli a bambini per la didattica a distanza o a parenti che necessitano di un sistema per navigare, controllare le e-mail e fare poco altro.
Chrome OS Flex è raggiungibile da questo sito, anche se dovrete registrarvi con una e-mail per ricevere le istruzioni per il download. L'obiettivo di Google con Chrome OS Flex sembra essere duplice: da una parte permettere a più persone di sperimentare Chrome OS e quindi magari, in futuro, acquistare un Chromebook. Dall'altra permettere alle aziende e alle scuole di valutare il sistema operativo, anche perché una "flotta" di sistemi Chrome OS Flex può essere gestita tramite Chrome Enterprise Upgrade.
Rispetto a Chrome OS ci sono però delle limitazioni: Chrome OS Flex non supporta le app Android o lo store Google Play, né Parallels Desktop per avviare macchine virtuali Windows. Inoltre, il supporto all'ambiente di sviluppo Linux "dipende dal modello specifico". Infine, non supporta dispositivi ARM, ma solo con CPU Intel e AMD. Ulteriori informazioni le trovate qui.
Chrome OS Flex non è prettamente un lavoro interno all'azienda statunitense: sul finire del 2020 Google ha acquistato Neverware, realtà che si era fatta un nome creando un prodotto chiamato CloudReady che permetteva a singole persone o aziende di trasformare i vecchi PC e Mac in dispositivi Chrome OS.
Google, infatti, descrive CloudReady come una precedente versione di Chrome OS Flex. "Google aggiornerà automaticamente i dispositivi CloudReady a Chrome OS Flex quando questo sarà stabile". Per ora Chrome OS Flex non offre tutte le funzionalità di CloudReady, ad esempio non permette alcune funzionalità come l'accesso da linea di comando tramite shell. Google, inoltre, avverte che usando Chrome OS Flex su un vecchio PC potreste avere problemi con alcune funzioni della tastiera, progettata per un altro sistema operativo.
L'installazione di Google Chrome OS Flex richiede una chiavetta USB con 8 GB o più di spazio libero. I PC devono almeno avere 4 GB di RAM e 16 GB di storage. Per quanto concerne la CPU è necessaria una soluzione a 64 bit di Intel o AMD, quindi la scelta è ampissima. Attenzione però, per quanto riguarda la GPU è bene sapere che le soluzioni integrate Intel GMA 500, 600, 3600 e 3650 non rispettano gli standard prestazionali di Chrome OS.
Il sistema operativo, inoltre, può anche essere avviato da chiavetta USB o lanciato tramite installazione di rete da un dipartimento IT. Google ha pubblicato una lista di modelli certificati, segnalando quelli certificati, quelli che lo saranno e quelli su cui potrebbero verificarsi dei piccoli problemi.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAnche perche' le stesse architetture di gpu su smartphone droid vari, hanno vissuto per molto tempo su SoC armv7 32bit ma in ambiente desktop forse avrebbero meritato qualche sforzo in piu' nel supporto driver a piu' o.s.
La questione era molto dibattuta ai tempi dei netbook ma non ci furono molte speranze future limitando queste architetture ad un solo o.s. Win x86 (ufficialmente) e su linux un remoto driver su kernel 3.x o in alternativa un moderno modulo driver solo 2D che per fortuna permetteva almeno l' utilizzo nella GUI desktop ma simile ad un generico supporto non accelerato purtroppo.
Si, in effetti...considerato che in fin dei conti con 30€ di ssd e una qualunque distribuzione linux sei a posto per rivitalizzare la maggior parte dei vecchi pc...tutto questo gran senso non lo trovo in questo nuovo "os".
Non credo sia in concorrenza con quelle distro minimali. La difficoltà di gestione e di uso di Chrome OS è sotto lo zero e l'integrazione con Google mette l'utente (abituato ai prodotti sul telefono) in un ambiente "conosciuto".
Anche la cura per la grafica e per i dettagli è su un altro livello rispetto a DE minimali o votati al risparmio di risorse.
Anche la cura per la grafica e per i dettagli è su un altro livello rispetto a DE minimali o votati al risparmio di risorse.
Però quando si parla di "una soluzione che infonde nuova vita in hardware che altrimenti giacerebbe nell'armadio o potrebbe finire in discarica", generalmente si intende un OS minimale che faccia funzionare pc con max 1-2 GB di ram, non che abbia bisogno di minimo 4...
Con quei requisiti, ci installi di tutto (tranne win11
Con quei requisiti, ci installi di tutto (tranne win11
Sono 10 anni che non vedo un PC con meno di 4GB di RAM, persino il mio vecchio Chromebook ARM del 2013 ne aveva 4. Gli ultimi che vidi erano quei c***i a pedali di tablet con W8.1 e atom dual core che fanno schifo in qualsiasi configurazione.
Comunque sí, capisco il tuo punto, però secondo me la fascia bassa si è spostata parecchio più avanti e ormai 4GB di RAM sono praticamente ubiqui da una decina d'anni ormai....
Ora già lo so che arriva il fenomeno a dirmi che fa girare Windows 11 in KVM su un Athlon XP con 640kB di memoria, ma non è questo il punto....
E infine una questione non da poco ulteriore.. quelle configurazioni avendo decadi di vita alle spalle come ogni retrohardware sarebbe meglio utilizzarle non quotidianamente sul lato es. dei condensatori probabilmente a fine vita. E per quanto riguarda le ultime config x86 richiedevano anche PSU (anch'essi ormai a fine vita) differenti e se usati quelli nuovi non riuscirebbero tranne alcuni di fascia alta che dedicano un po' della loro potenza e stabilita' alle basse tensioni.
Criminale ma geniale, c'è poco da dire.
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