Android P è ufficiale. Ecco tutte le novità del nuovo sistema operativo di Google

Google in anticipo di una settimana rilascia la nuova versione del suo sistema operativo Android. Tante le novità di questa nuova versione dal supporto al notch, passando per miglioramenti alla dual cam ma anche notifiche, HDR e molto altro. Ecco tutte le novità raccolte in questo articolo.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 08 Marzo 2018, alle 10:16 nel canale Sistemi OperativiAndroidGoogle
Android P è ufficiale. Google lo ha rilasciato in anticipo rispetto alla tabella di marcia che ci si attendeva e lo ha fatto come sempre a sorpresa. La nuova versione (si presume la numero 9.0) è dunque ora disponibile in versione Factory Image ma anche OTA (per installarla però si dovrà utilizzare il metodo manuale) per tutti coloro che vorranno provare le novità che l'azienda di Mountain View ha introdotto e che ad un primo sguardo sembrano essere davvero tante.
La Developer Preview dunque arriva già con un buon bagaglio di funzionalità interessanti e curiose come il supporto al "notch" ossia la lunetta che i produttori hanno iniziato a posizionare sui propri smartphone ma permette anche di ottenere in futuro miglioramenti per la dual cam degli smartphone di nuova generazione, un rivisto sistema di notifiche ancora più particolareggiate, supporto ampliato per l'HDR, navigazione e posizionamento all'interno degli edifici ma anche nuovo sistema di backup locale e molto altro. Vediamo insieme tutte le novità più importanti del nuovo Android P.
Supporto nativo al Display Cutout ossia al "notch"
Il nuovo Android P si adegua forzatamente alle novità stilistiche che la maggior parte dei produttori sta introducendo sui propri device e questo significa supportare il tanto chiacchierato "notch" ossia la lunetta che nei nuovi display a tutto schermo permette di posizionare fotocamera anteriore e i vari sensori nella parte frontale superiore del device.
Uno stile iniziato da Apple con il nuovo iPhone X e che i produttori Android (tranne Samsung e pochi altri) hanno voluto seguire introducendolo anche nei propri top di gamma. Google dunque con Android P permetterà di supportare nativamente il cosiddetto "Display Cutout" proponendo addirittura librerie specifiche per gli sviluppatori che potranno dunque in modo più semplice adattare ed ottimizzare le applicazioni nel caso in cui lo smartphone fosse in possesso della famosa "tacca" anteriore.
Notifiche riviste nel design e nel funzionamento
Android P non rivoluziona il funzionale sistema di notifiche che piace molto agli utenti Android ma lo modifica migliorandolo nella nuova versione del suo sistema operativo andando ad ampliarne le funzionalità e modificandone alcuni aspetti estetici rendendolo ancora più moderno a primo impatto. In questo caso i miglioramenti riguardano la possibilità, con app di messaggistica ad esempio, di contenere immagini e sticker ma anche di mostrare intere conversazioni con i vari nomi dei contatti permettendo anche di rispondere rapidamente con la ormai classica "smart replay". Non solo perché il messaggio non completato sulla smart replay che per caso è stata involontariamente o volontariamente chiusa rimarrà comunque salvato come bozza per essere ripreso in un secondo momento.
Come detto anche il look del menu delle notifiche viene rivisto con Android P e in questo caso anche i Quick Toogle ossia i pulsanti per le scorciatoie di sistema, ma anche le finestre di pop-up del sistema e menu delle impostazioni hanno una nuova grafica con angoli arrotondati e colori sgargianti. Oltretutto potranno adattarsi allo stato e alle modifiche del sistema come ad esempio la colorazione dei toogle rapidi in base allo sfondo che si possiede. Con Android P non si dovrà più scorrere da sinistra verso destra e viceversa per usufruire di nuovi toogle ma basterà scorrere dall'alto verso il basso proprio come si fa per il drawer delle applicazioni.
Oltre a questo presenti chiaramente anche novità che riguardano le transizioni dei vari menu che Google ha deciso di modificare in Android P e che sembrano risultare molto di effetto almeno in queste prime impressioni.
Supporto alla Multi-Camera
Android P permetterà agli sviluppatori di avere accesso allo stream da due o più fotocamere simultaneamente e permettere dunque di utilizzarle in modo completo e dettagliato. Questo significa che gli sviluppatori potranno ampliare il modo di utilizzare le doppie cam che risultano ormai un must have in uno smartphone di ultima generazione. Si potranno così ottenere miglioramenti per quanto riguarda ad esempio gli effetti "bokeh" o anche per quanto concerne gli zoom che avranno minori perdite di dettaglio e una visione più stereoscopica.
Rilevamento della posizione in interni
Altra novità di Android P è il supporto al protocollo Wi-Fi IEEE 802.11mc che permetterà agli utenti di utilizzare applicazioni di posizionamento come Google Maps anche all'interno di ambienti chiusi dove attualmente il GPS fatica a lavorare. In questo caso con il nuovo sistema operativo di Google si otterrà la posizione precisa che verrà calcolata direttamente dal dispositivo e solo da esso permettendo dunque la navigazione senza problematiche anche all'interno delle strutture come i centri commerciali o i musei. La novità chiaramente in questo caso consente ai dispositivi di misurare la distanza dagli access point per definire la propria posizione (mediante triangolazione) all’interno degli ambienti indoor, con una tolleranza pari a uno o due metri.
High Dynamic Range (HDR) VP9 Profile 2
Novità anche lato multimediale con la disponibilità del supporto nativo al profilo HDR VP9 Profile 2. Questo permetterà di riprodurre nativamente contenuti in HDR su YouTube ma anche su tutte le altre piattaforme. Oltre ai video presente anche una novità lato immagini visto che Android P permetterà il supporto anche del formato HEIF che permette una migliore compressione delle immagini chiaramente senza perdita di qualità.
Open Mobile API per i pagamenti NFC
Google ha pensato anche di migliorare il sistema per i pagamenti con NFC e in questo caso Android P permette il supporto alle nuove Open Mobile API per i pagamenti wireless. Gli sviluppatori in questo caso potranno accedere facilmente ad un sistema ancora più sicuro e permettere dunque agli utenti di utilizzare i pagamenti tramite smartphone in totale sicurezza.
Gestione Energetica e Sicurezza
Android P chiaramente non poteva esimersi dall'aumentare la sicurezza per gli utenti che lo utilizzeranno. In questo caso si avranno novità con le applicazioni in background che sul nuovo sistema operativo di Google non avranno più accesso ai microfoni, alla fotocamera ma anche ai vari sensori. Questo permetterà di ridurre al minimo le possibilità che un'applicazione possa spiare in modo nascosto un'utente.
Sulla gestione energetica, Android P, migliora la situazione grazie ad un nuovo aggiornamento del sistema Doze che conosciamo bene sulle versioni ultime di Android. In questo caso il nuovo sistema permetterà una migliore gestione delle applicazioni in standby con una limitazione delle funzioni in background che dunque non potranno che migliorare l'autonomia del device. O almeno di spera.
Neural Networks API
Spazio anche all'Intelligenza Artificiale che in Android P vede l'arrivo delle Neural Networks API 1.1 ossia novità per quanto concerne il Machine Learnign di Google. Non si conoscono nello specifico le novità ma si sa che ad esempio i nuovi Pixel 2 e Pixel 2 XL otterranno un nuovo driver Qualcomm Hexagon HVX che abiliterà l'accelerazione hardware per il calcolo dei modelli quantizzati.
Target API 26
Dal prossimo novembre 2018 Google Play richiederà agli aggiornamenti delle applicazioni di supportare come target Android Oreo ossia API 26 o successive versioni. Un sistema per cercare "svegliare" gli sviluppatori che dunque dovranno adeguarsi alle ultime release di Android. Al momento con questa prima Developer Preview, Google, ha deciso di mantenere ancora il supporto alle API 17 e dunque per Android 4.2 ma sappiamo che gradualmente salirà fino appunto alle API 26 con le prossime Developer Preview.
Dispositivi supportati da Android P
Al momento non è chiaro quanto Android P verrà spinto da Google nella chiusura del supporto di dispositivi mobile "datati". Di fatto al momento il rilascio della prima Developer Preview ha visto già l'eliminazione dei Nexus e dunque gli unici smartphone "Google" che potranno installare la nuova versione di Android risultano essere i Pixel di prima e seconda generazione.
La roadmap di roll out di Android P è stata delineata già da Google con il rilascio della prima Developer Preview. In questo caso per ottenere come sempre la versione finale e pubblica ci vorranno alcuni mesi e l'azienda di Mountain View ha predisposto già i paletti per il rilascio di 4 developer preview di affinamento. Di fatto comunque la seconda DP arriverà durante il prossimo mese di maggio mentre la terza DP dovrebbe essere rilasciata per il mese di giugno con una DP4 addirittura poche settimane dopo e prima di luglio. Infine la Final Release ossia la versione pubblica dovrebbe essere rilasciata da Google durante il terzo trimestre del 2018.
Ricordiamo al solito che per installare la prima Developer Preview di Android P sarà necessario chiaramente possedere un Pixel di prima o seconda generazione e si dovrà effettuare il procedimento di installazione manualmente. Quindi si dovrà scaricare il firmware disponibile direttamente sul portale ufficiale di Google e flasharlo dal PC con le classiche procedure chiaramente con adb e fastboot installati. Al momento non è possibile aggiornare i propri smartphone tramite il programma Beta che invece arriverà con la seconda Developer Preview.
31 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa perché dobbiamo correre dietro alle puttanate stilistiche che fa Apple ?
Dal prossimo novembre 2018 Google Play richiederà agli aggiornamenti delle applicazioni di supportare come target Android Oreo ossia API 26 o successive versioni. Un sistema per cercare "svegliare" gli sviluppatori che dunque dovranno adeguarsi alle ultime release di Android. Al momento con questa prima Developer Preview, Google, ha deciso di mantenere ancora il supporto alle API 17 e dunque per Android 4.2 ma sappiamo che gradualmente salirà fino appunto alle API 26 con le prossime Developer Preview.
Non so se ho capito male ma più che "svegliare" gli sviluppatori credo che renderà obsoleti una marea di terminali se le app dovranno adeguarsi alle API26 di Oreo.
Non proprio, l'adeguamento non toglie il supporto ai vecchi, o almeno non per ora. In seguito (quindi da Novembre) si inizierà a togliere gradualmente il supporto alle vecchie partendo da Android 4. In ogni caso al momento nulla vieta che un'app contenga codice diverso eseguito in base alla versione. L'unica richiesta è che devono _anche_ usare le nuove funzioni Oreo, se disponibili, rispetto alle vecchie.
Tu allora stai dicendo una cosa diversa, dici che dovranno "anche" supportare API 26, parliamo di novembre ovviamente, lasciamo perdere l'adeguamento graduale. Nel testo invece dicono che richiederanno come target API 26 o successive (quindi sembrerebbe che le vecchie non saranno più supportate, ma solo da 26 in poi), io capisco così.
Avere come target le API 26 non vuol dire che le vecchie non si possono usare. Le API 26 includono a loro volta tutte le funzioni delle precedenti (più le nuove), tranne qualcuna che può cambiare o essere stata rimossa nelle successive. Comunque non credo sia un problema se con delle if sulla versione si targhettino API diverse, non è che possono diventare fermacarte. Nell'ipotesi peggiore sul play store rimarranno comunque scaricabili fino all'ultima versione che targhetta le loro API, ma non scompaiono.
urge legge che imponga aggiornamenti di sicurezza per min. 5 anni.
se non ti sta bene non vendi nel mercato europeo.
urge legge che imponga aggiornamenti di sicurezza per min. 5 anni.
se non ti sta bene non vendi nel mercato europeo.
Android 4 e 4.2 sono del 2011/12. Quindi il problema non si pone neanche. Forse non ci si rende conto di quanto tempo è passato. Sono tutti già ampiamente supportati anche per più di 5 anni, visto che se ne parla nel 2019 per sta cosa.
https://www.android.com/enterprise/recommended/
La garanzia è che le patch di sicurezza arrivino agli utenti entro 90 giorni ed il terminale venga aggiornato per 3 anni.
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