WhatsApp e lo sniffing dei dati - problema non del tutto risolto

WhatsApp e lo sniffing dei dati - problema non del tutto risolto

Le conversazioni di WhatsApp possono ancora essere intercettate, anche dopo il recente aggiornamento. Lo sostengono i tecnici di G Data

di pubblicata il , alle 15:40 nel canale Sicurezza
WhatsApp
 
WhatsApp, Viber e app simili sono sempre più usate, apprezzate e permettono anche di risparmiare sul proprio conto telefonico: l'invio di messaggi e di immagini, oppure la comunicazione in VoIP sono tutte opzioni disponibili in modo gratuito, salvo l'eventuale costo minimo richiesto dall' App Store. Il modello di business di questi progetti è abbastanza controverso, ma altrettanto mistero riguarda la sicurezza delle conversazioni.

Poche settimane fa proprio WhatsApp è stata al centro di notizie non proprio incoraggianti per gli utenti: su Google Play era disponibile una app denominata WhatsAppSniffer che permetteva l'intercettazione delle conversazioni effettuate con l'app. L'unica condizione necessaria per l'azione malevola è la condivisione della medesima Wi-Fi, quindi locali pubblici, aeroporti o altre situazioni in cui il Wi-Fi viene fortemente condiviso erano potenzialmente a rischio.

Il problema riguardava tutte le piattaforme tranne Blackberry, che come noto utilizza infrastrutture proprie e orientate alla sicurezza del trasferimento dati. Il problema pare essere risolto con le ultime versioni di WhatsApp (per Android dalla 2.7.7532), ma G Data non la pensa in questo modo. Infatti, lo sniffer può essere scaricato da altri market alternativi, versioni non aggiornate dell'app sono ancora installate e, soprattutto, secondo gli esperti tedeschi anche l'ultima versione non risolve completamente il problema.

Non c'è una vera e propria soluzione al problema secondo G Data. Sussiste solo la possibilità di limitare il rischio potenziale evitando il Wi-Fi in ambienti pubblici e preferendo l'utilizzo della connessione 3G, ma a livello teorico lo sniffing è possibile anche in questo caso, è solo più difficile.

4 Commenti
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elevul15 Maggio 2012, 16:00 #1
Non capisco perché non c'è una soluzione: alla fine basterebbe semplicemente criptare tutto il trasferimento, come appunto fa la Blackberry...
speyer15 Maggio 2012, 20:49 #2
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
L'unica condizione necessaria per l'azione malevola è la condivisione della medesima Wi-Fi, quindi locali pubblici, aeroporti o altre situazioni in cui il Wi-Fi viene fortemente condiviso erano potenzialmente a rischio.


Ma vale solo per wifi senza protezioni? Se la connessione wi-fi è protetta (WPA, WPA2...) i singoli apparecchi che si connettono non comunicano in modo "illeggibile" per gli altri client?
diomorgan15 Maggio 2012, 23:03 #3
Considerare "Whatsapp" un'app per lo scambio di dati "sicuri" non è proprio da furbi.
Chissà quale dato sensibile si scambia su whats'app: il proprio numero di carta di credito con scadenza e codice cc? L'username, la password e il PIN del proprio conto online?
Insomma, siamo realisti, quando siamo collegati alle wifi pubbliche non dovremmo MAI usare le reti per la comunicazione di dati personali.
Se poi il problema sono i genitori che leggono i messaggi ai figli, o i mariti alle mogli, bhé, "male non fare..." X-D
extremelover16 Maggio 2012, 00:20 #4
Originariamente inviato da: speyer
Ma vale solo per wifi senza protezioni? Se la connessione wi-fi è protetta (WPA, WPA2...) i singoli apparecchi che si connettono non comunicano in modo "illeggibile" per gli altri client?


Gli apparecchi comunicano nella stessa rete. Il problema è sentito maggiormente per le reti aperte poichè non sono controllate.

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