Enel vittima di attacco ransomware: il riscatto richiesto è di 14 milioni di dollari (in bitcoin)

Sottratti 5TB di informazioni al Gruppo Enel: oltre alla richiesta di riscatto, anche la minaccia di divulgare informazioni e dati riservati nel giro di una settimana
di Andrea Bai pubblicata il 29 Ottobre 2020, alle 12:19 nel canale SicurezzaEnel
Enel è stata vittima di un attacco ransomware nel corso delle passate settimane. E' la seconda volta che accade in questo 2020 e questa volta l'azienda si trova davanti ad una richiesta di riscatto di ben 14 milioni di dollari per poter entrare in possesso della chiave di cifratura ed evitare inoltre che gli attaccanti rilascino svarati terabyte di informazioni sottratte illecitamente.
Già lo scorso 19 ottobre un ricercatore di sicurezza ha condiviso con il sito web statunitense BleepingComputer una richiesta di riscatto da parte del gruppo hacker Netwalker e che sembrava scaturire da un attacco al Gruppo Enel. Ad una richiesta di approfondimento, la società non ha offerto nessuna risposta.
Attacco ransomware a Enel: richiesta di riscatto e minaccia di pubblicazione di informazioni riservate
Pochi giorni dopo NetWalker ha di fatto confermato di aver effettuato un attacco nei confronti del Gruppo Enel, dopo aver inviato un messaggio alla loro chat di supporto canzonando la società: "Ciao Enel. Non aver paura di scriverci". La conferma effettiva è arrivata ieri, quando Netwalker ha inserito il Gruppo Enel nell'elenco delle proprie vittime, condividendo uno screenshot dei file non crittografati prelevati dall'azienda durante l'attacco informatico. L'accaduto è stato condiviso su Twitter da TG Soft.
2020-10-27 #Enel colpita di nuovo da #ransomware.
— TG Soft (@VirITeXplorer) October 27, 2020
Questa volta è #NetWalker a colpire @EnelGroupIT a rubare 5 TB di dati.
A giugno era stata colpita da #Snake@AgidCert @guelfoweb @csirt_it @arturodicorinto @JAMESWT_MHT @58_158_177_102 @BleepinComputer pic.twitter.com/0WR89iqGfG
Il gruppo hacker afferma di aver sottrato 5 terabyte di informazioni, e è pronto a renderne pubblica una parte entro una settimana qualora la società non pagasse il riscatto. Non solo: gli hacker hanno promesso di analizzare minuziosamente tutte le informazioni trafugate alla ricerca di "materiale interessante" da pubblicare sul loro sito.
Si tratta di una strategia tristemente collaudata che ha lo scopo di mettere pressione sulla vittima per costringerla a pagare il riscatto, e che spesso trova successo permettendo all'attaccante di intascarsi un sacco di quattrini. La richiesta di riscatto, come detto di 14 milioni di dollari, è stata richiesta in poco più di 1234 bitcoin.
All'inizio del mese di giugno la rete interna del Gruppo Enel è stata bersaglio del ransomware Snake, noto anche come EKANS, ma il tentativo di attacco è stato bloccato sul nascere prima che il malware potesse diffondersi.
51 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoper scaricare 5 TB, ci vogliono ore/giorni/ecc.ecc, non lo fai in pochi secondi, possibile che nessuno se ne accorga ?
direi che andrebbero presi e puniti i responsabili dell'attacco
per scaricare 5 TB, ci vogliono ore/giorni/ecc.ecc, non lo fai in pochi secondi, possibile che nessuno se ne accorga ?
Se non controlli il traffico o se per assurdo hanno messo un cap nel download dei dati (quindi magari hanno scaricato poco, ma costantemente)...
Poi mi viene da pensare che abbiano magari sfruttato qualche pc interno come ponte.
per scaricare 5 TB, ci vogliono ore/giorni/ecc.ecc, non lo fai in pochi secondi, possibile che nessuno se ne accorga ?
può darsi che tra di loro si son divisi i dati a tranche, e magari lo han fatto in orari dove passano inosservati.
Insomma, è sicuramente tanto ma ai tempi attuali non penso sia impossibile farlo senza farsi beccare.
Inutile a dire che se lì all'enel non c'è gente che sappia gestire una situazione del genere è tediosa come cosa.
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