Arrestato il CEO di Phantom Secure: modificava telefoni speciali per il cartello di Sinaloa

Il mercato dei telefoni modificati ad arte per non essere intercettati esiste, eccome. Una piccola vittoria però arriva dagli USA, che hanno arrestato il CEO di Phanotm Secure per presunta complicità con uno dei cartelli della droga
di Alessandro Bordin pubblicata il 12 Marzo 2018, alle 14:21 nel canale SicurezzaIl mondo della malavita deve, per sua natura, fare affidamento su comunicazioni a prova di intercettazione, o che possano in qualche modo minimizzare questo pericolo. Esiste uno specifico e molto remunerativo mercato, ovviamente non legale, pensato proprio per andare a soddisfare questa particolare domanda. Ne sa qualcosa sicuramente Vincent Ramos, CEO di Phanotm Secure, arrestato dall'FBI proprio in questi giorni perché considerato reo di aver fornito alla malavita, nello specifico il cartello di Sinaloa, speciali smartphone anti intercettazione.
Entrando un po' più nello specifico, per quello che si sa (fonte Engadget), si tratta di terminali Android ma soprattutto BlackBerry con fotocamere e navigazione web inibita, dotati di suite Pretty Good Privacy (PGP) come strumento di codifica delle conversazioni. Oltre a questo in questi particolari telefoni è di fatto abilitato un preciso routing per confondere eventuali inquirenti, che in taluni casi è specifico in base all'area in cui verranno utilizzati.
Gi inquirenti, messi sull'avviso da un membro del cartello arrestato di recente, sospettano che vi siano almeno 20000 terminali di questo tipo in circolazione. Non solo: sempre secondo l'FBI Phanotm Secure era ben consapevole di quello che stava facendo e soprattutto con cui stava facendo affari. La questione riapre la discussione sulla questione privacy, che torna agli onori delle cronache proprio quando succede qualcosa di eclatante.
Lasciare una backdoor anche nella cifratura più difficile vorrebbe dire
permettere alle autorità di smascherare il malaffare, o almeno una parte di
esso, ma quella stessa porta sarebbe aperta anche per i malintenzionati.
Nonostante quello che si dice, specie da parte dei complottisti, non vi è prova
dell'esistenza di backdoor volontarie nei sistemi di cifratura più diffusi,
poiché la privacy è la priorità in tutti i casi, con buona pace delle autorità
anti crimine. Un dibattito che non finirà certo in questi giorni. A finire,
almeno temporaneamente, è la disponibilità di telefoni modificati da Phanotm
Secure, sebbene sia chiaro a tutti che non era certo l'unica azienda a fare il
lavoro sporco.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOK, mettiamo la backdoor.. bene!
Adesso nasce l'azienda SuperSecure che fa un fork di Android senza alcuna backdoor e con i migliori protocolli di sicurezza che può realizzare.
Sinaloa acquista da SuperSecure.
Gli utenti onesti si tengono quello bucato.
Fine della storia (triste) su come combattere il crimine
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