Una stampante 3D con filamenti da 1 micron: la realizzano i ricercatori del Politecnico di Losanna

All'EPFL è stata costruita dalle fondamenta una stampante 3D capace di realizzare stutture piccolissime, con filamenti nell'ordine dei micron
di Andrea Bai pubblicata il 10 Luglio 2021, alle 11:31 nel canale Scienza e tecnologiaUn gruppo di studenti dell'EPFL - École polytechnique fédérale de Lausanne - è riuscito a costruire una stampante 3D capace di realizzare strutture estremamente piccole, con filamenti estrusi da pochi micron di diametro. Si tratta di un progetto nato quando l'istituto era alla ricerca di una nuova stampante 3D per elettroscrittura a fusione (melt electrowriting, o MEW), incontrando solamente opzioni troppo costose o non adeguate agli standard richiesti per il lavoro.
Ecco allora che i professori Christophe Moser e Jurgen Brugger hanno deciso di darsi da fare e creare ciò che ancora non esisteva. La stampante che hanno realizzato fa uso di un filamento ultrasottile ed è capace di stampare in due e in tre dimensioni.
Prima di poter realizzare la stampante i ricercatori hanno dovuto documentarsi sul funzionamento della tecnologia MEW per capire di quali materiali avevano bisogno per la costruzione della macchina. La sua realizzazione è stata un'impresa ingegneristica che ha consentito di dare alla luce uno strumento capace di stampare parti dal diametro compreso tra uno e 10 micron.

Si tratta di dimensioni molto più piccole rispetto ai 100 micron delle stampanti 3D a filamento convenzionali. La nuova macchina è inoltre capace di esprimere una velocità di stampa significativa, riuscendo a realizare una struttura di 20x20 millimetri in circa due minuti. La costruzione ad-hoc di una stampante ha permesso al team di semplificare anche la configurazione, dal momento che i ricercatori conoscevano esattamente le sue caratteristiche di funzionamento.
Moser afferma inoltre che quanto sviluppato può essere adattato e messo a punto per adattarsi a particolari materiali o impieghi. La stampante si è rivelata anche molto più economica rispetto a macchine commerciali dalle simili caratteristiche, il cui costo si è aggirato sui 70 mila franchi svizzeri (circa 66 mila Euro).
La stampante dell'EPFL è capace si supportare inoltre molti materiali, compresi tutti i tipi di plastica, consentendo loro di poter realizzare oggetti diversi. Il campo d'applicazione più interessante è quello della biologia, con la possibilità di realizzare strutture tridimensionali per tessuti e colture cellulari, ma anche sensori e dispositivi biomedici.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLoL ho pensato la stessa cosa, immagino useranno fotoni/laser per assicurarsi che pure il piatto sia perfettamente uniforme...
Poi mi sa che useranno viti a ricircolo sfere di grado C da paura, naturalmente collegate a motori passo passo con riduttore obbligatorio.
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