Un nuovo atlante di nebulose e giovani stelle grazie al telescopio VISTA dell'ESO

Grazie al telescopio a infrarossi VISTA di ESO è stato creato un nuovo atlante pubblico di nebulose e giovani stelle di zone che si trovano relativamente vicino alla Terra. Gli scienziati osserveranno queste zone nel corso degli anni.
di Mattia Speroni pubblicata il 11 Maggio 2023, alle 14:01 nel canale Scienza e tecnologiaESO
Con l'arrivo del telescopio spaziale James Webb sono state molte le novità e le possibilità offerte agli scienziati per riuscire a conoscere meglio l'Universo. Del resto si tratta di uno strumento scientifico all'avanguardia che ha richiesto decine di anni tra progettazione, costruzione e messa in servizio. Ma per avere un quadro più completo di un sistema così complesso come il nostro Universo non basta un singolo strumento. Per questo anche i telescopi terrestri possono essere molto utili e un esempio arriva dal telescopio VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy) dell'ESO.
Per quanto i telescopi spaziali abbiano alcuni vantaggi, anche i telescopi terrestri contribuiscono ancora a catturare informazioni che poi possono essere impiegate per redigere studi scientifici. Proprio con il telescopio VISTA è stata appena annunciata la creazione di un nuovo atlante stellare che si è concentrato in particolare sulle zone di formazione stellare e stelle giovani. Queste le informazioni e lo studio pubblicato.
Il telescopio VISTA e il nuovo atlante della formazione stellare
In un nuovo studio pubblicato in queste ore, come scritto sopra, ci si è concentrati sulle zone di formazione stellare rilevate grazie al telescopio VISTA dell'ESO. L'atlante pubblico prende il nome di VISIONS che ha catturato informazioni su zone relativamente vicine alla Terra (distanze inferiori a 500 parsec o 1630 anni luce). In particolare si tratta di complessi di nuvole molecolari con forte attività di formazione stellare nelle costellazioni del Camaleonte, Corona Australe, Lupo, Ofiuco e Orione.
Grazie alla fotocamera VIRCAM a infrarossi di VISTA sono state catturate circa 1,15 milioni di immagini in cinque anni creando un grande mosaico e dando così nuovi spunti di analisi agli scienziati (il campo visivo di questa fotocamera è circa tre volte il diametro della Luna piena). Quello che si sono trovati di fronte i ricercatori sono zone dove sono presenti giovani stelle in formazione circondate da nubi di polvere. In particolare sono state impiegate le lunghezze d'onda 1,25 μm, 1,65 μm e 2,15 μm con un'esposizione totale di 49,4 ore generando 19 TB di dati.
Stefan Meingast (astronomo e autore principale dello studio) ha dichiarato "in queste immagini possiamo rilevare anche le sorgenti di luce più deboli, come stelle molto meno massicce del Sole, rivelando oggetti che nessuno ha mai visto prima. Questo ci permetterà di comprendere i processi che trasformano il gas e la polvere in stelle".
Lo scopo di questo genere di osservazioni è rispondere a domande che riguardano non tanto la formazione stellare in sé (è noto che quando nubi di gas e polvere collassano a causa della gravità si può dare origine a una stella) ma piuttosto a quanto accade dopo e più in generale alle caratteristiche del fenomeno. Per esempio quante stelle si possono creare in una data nube di polvere, che tipologie stellari nascono e quante stelle potranno avere esopianeti attorno.
L'infrarosso (come nel caso del JWST) permette di osservare anche attraverso una coltre di polvere rivelando dettagli che non sono visibili nell'ottico. I dati di VISIONS saranno utilizzati anche per capire come le stelle si muovono e come cambia la struttura delle nubi di polveri nel corso del tempo. A spiegarlo è João Alves "con VISIONS monitoriamo queste stelle neonate per diversi anni, permettendoci di misurare il loro moto e imparare come lasciano le nubi che le hanno create". In futuro anche l'ELT (Extremely Large Telescope) dell'ESO prenderà parte a questo genere di operazioni e in particolare si occuperà di catturare maggiori dettagli di zone ben precise.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info1. riguardo Fomalhaut https://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2981705 hanno potuto verificare il meccanismo della formazione?
2. riguardo ai Bastioni di Orione hanno potuto vedere o verificare qualcosa che nessuno aveva ancora visto?
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