Stazione Spaziale Internazionale: gli ultimi aggiornamenti sulla perdita della Soyuz MS-22

Stazione Spaziale Internazionale: gli ultimi aggiornamenti sulla perdita della Soyuz MS-22

La NASA e Roscosmos stanno cercando di capire le motivazioni del guasto e le possibili conseguenze alla navicella russa Soyuz MS-22 attualmente attraccata alla Stazione Spaziale Internazionale. Ecco le ultime informazioni rilasciate.

di pubblicata il , alle 15:13 nel canale Scienza e tecnologia
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All'1:45 del 15 dicembre 2022 (ora italiana) è stata rilevata per la prima volta una perdita derivante dalla navicella russa Soyuz MS-22 attualmente attraccata alla Stazione Spaziale Internazionale al modulo Rassvet. Si tratta di una situazione anomala e particolarmente grave anche se, c'è da precisare, allo stato attuale l'equipaggio a bordo della ISS non corre immediato pericolo e quindi non è prevista un'evacuazione di emergenza o altre procedure "estreme".

stazione spaziale internazionale soyuz ms-22

La situazione sta venendo analizzata sia dai controllori di terra di Roscosmos che da quelli della NASA per cercare la strategia migliore per risolvere il problema e capire se la Soyuz MS-22 potrà essere impiegata per il rientro in sicurezza di Frank Rubio (NASA), Sergey Prokopyev (Roscosmos) e Dmitri Petelin (Roscosmos) partiti dal Cosmodromo di Bajkonur il 21 settembre e che dovrebbero utilizzare nuovamente la navicella a marzo 2023. Ecco quello che sappiamo.

La Stazione Spaziale Internazionale e il guasto alla Soyuz MS-22

Dopo aver individuato una perdita di liquido refrigerante dalla navicella Soyuz MS-22 si è cercato di capire l'origine e la causa del guasto. La perdita si è arrestata solamente quando il liquido all'interno del circuito è terminato e non è stato possibile quindi intervenire direttamente. Questo ha comportato anche dei cambiamenti nella pianificazione di due attività extraveicolari (EVA) sia da parte russa che da quella statunitense. In particolare quest'ultima è stata posticipata dal 19 dicembre al 21 dicembre (dove verranno installati nuovi pannelli solari iROSA).

iss soyuz

Una prima analisi è stata condotta negli scorsi giorni da Anna Kikina (Roscosmos) sfruttando il braccio robotico europeo ERA mentre in queste ore è stato impiegato il braccio robotico Canadarm2 che dovrebbe permettere di avvicinarsi maggiormente alla zona danneggiata (essendo lungo 17,6 metri contro gli 11 metri di ERA). Secondo Viktor Voropaev (ingegnere capo al Keldysh Institute) la causa più probabile potrebbe essere l'impatto di un micrometeorite ma, attualmente, si tratta ancora di speculazioni e niente di certo (un danno di quel tipo potrebbe originarsi anche per un detrito spaziale).

Alle 9:08 di venerdì l'agenzia spaziale russa ha provato con successo i motori della capsula Soyuz MS-22 (ancora collegata alla Stazione Spaziale Internazionale). Roscosmos ha anche precisato che i valori di umidità e temperatura all'interno della navicella erano nella norma e non c'è stato invece un aumento in precedenza, che era invece stato riportato da un'agenzia di stampa russa (dove si diceva che la temperatura avesse raggiunto i 50°C).

soyuz iss

L'agenzia di stampa TASS ha riportato che dopo un test di depressurizzazione all'interno della capsula la temperatura (per quanto non fosse fuori dai limiti) si è ulteriormente ridotta. Nella giornata di ieri la temperatura interna ha oscillato tra i 28°C e i 30°C, ancora entro i limiti (anche se più alta della norma). Il circuito di raffreddamento è importante non solo per la temperatura interna legata all'equipaggio ma anche per l'avionica. Senza un computer di volo funzionante potrebbe essere necessario eseguire un atterraggio manuale, possibile (gli astronauti sono addestrati a questa evenienza) ma solitamente non preferito in quanto meno preciso di quello strumentale-automatizzato.

Le strategie di sicurezza non prevedono, per esempio, l'utilizzo di una Crew Dragon per il rientro di un numero maggiore di astronauti rispetto a quelli previsti inizialmente (anche se la capsula di SpaceX può portarne fino a sette). Infatti mancherebbero sia i sedili che le tute spaziali. Anche approntare una nuova navicella (che sia statunitense o russa) richiede alcune settimane almeno. Per questo la strategia attualmente prevede di capire quale sia il danno e quali potrebbero essere le implicazioni future.

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3 Commenti
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robweb219 Dicembre 2022, 10:55 #1
L'agenzia spaziale Russa ha fatto sapere che non si tratta di una perdita di liquido refrigerante, ma di un'operazione speciale per combattere l'effetto serra nell'atmosfera terrestre.
alexfri19 Dicembre 2022, 12:42 #2
Nel mentre che gli astronauti aspettano i test potrebbero leggersi un libro bello lungo, mi viene in mente “Operazione speciale e Pace” di Tolstoj.
Hypergolic19 Dicembre 2022, 21:51 #3
Speriamo bene…

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