SpaceX sta spostando le operazioni di recupero delle capsule Dragon dall'Atlantico al Pacifico

SpaceX sta apportando le modifiche annunciate qualche mese fa, spostando le operazioni di recupero delle capsule Dragon (anche con equipaggio) dall'Oceano Atlantico all'Oceano Pacifico così da ridurre il problema dei detriti spaziali.
di Mattia Speroni pubblicata il 26 Dicembre 2024, alle 15:26 nel canale Scienza e tecnologiaSpaceXNASA
Come abbiamo avuto modo di scrivere recentemente, SpaceX sta conducendo diverse operazioni in parallelo. La società statunitense sta sviluppando il nuovo razzo spaziale completamente riutilizzabile Starship (che dovrebbe volare nuovamente all'inizio di gennaio 2025). Proseguono poi i lanci dei razzi spaziali Falcon 9 e Falcon Heavy che hanno raggiunto una cadenza decisamente impressionante permettendo di lanciare missioni per agenzie statunitensi ma anche europee e di altre nazioni, oltre che per società private.
SpaceX inoltre sta continuando ad ampliare la sua rete di satelliti Starlink per la connettività Internet (ed è l'unica società che può contare sul gestire tutte le fasi della messa in opera, dalla costruzione dei satelliti, ai lanci spaziali). Un'altra operazione importante è quella legata al lancio delle capsule spaziali Dragon, sia cargo che per equipaggio, che hanno consentito alla NASA di non dover più pagare Roscosmos e la Russia per portare astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale dopo la fine delle missioni degli Space Shuttle.
Fino a questo momento le navicelle Dragon ammaravano nell'Oceano Atlantico al largo delle coste della Florida (o nei pressi del Golfo del Messico). Alla fine di luglio 2024 SpaceX ha però annunciato un cambio di strategia, in accordo con i partner e le agenzie coinvolte per recuperare le capsule spaziali, anche con equipaggio (Crew Dragon), nell'Oceano Pacifico al largo delle coste della California.
SpaceX: le operazioni di recupero delle navicelle Dragon si spostano dall'Atlantico al Pacifico
Questo cambiamento è stato deciso per ridurre il rischio che parti del trunk (la zona posteriore non pressurizzata) delle capsule Dragon possano ricadere sulla terraferma e in zone potenzialmente abitate come accaduto in passato. Questo componente si separa dalla navicella poco prima del rientro e coprendo lo scudo termico inferiore (e potendo trasportare del carico utile). Si tratta però di un elemento passivo che non prevede motori o la possibilità di essere direzionato.
Questo significa che una volta rilasciato può rientrare in zone relativamente ampie della superficie. Non si tratta di un componente particolarmente grande né con una massa importante ma sono stati riportati diversi casi dove frammenti di dimensioni non propriamente ridotte sono arrivate fino alla superficie (non causando feriti o danni). Un esempio è quanto accaduto in Canada a maggio 2024 oppure in Australia nell'estate del 2022.
Per permettere il recupero della navicelle Dragon è necessario avere un equipaggio di supporto formato per le varie situazioni (anche in caso di emergenza) oltre a prevedere le navi di supporto per il recupero vero e proprio della capsula una volta effettuato l'ammaraggio. Per questo la nave di supporto Shannon, utilizzata da SpaceX, ha lasciato il porto di Cape Canaveral in Florida per dirigersi, attraverso il Canale di Panama, alla nuova sede operativa di Long Beach in California dove dovrebbe arrivare per il 30 gennaio 2025.
Un'altra delle possibili conseguenze positive dello spostamento delle operazioni dall'Oceano Atlantico all'Oceano Pacifico potrebbe essere la riduzione dei ritardi dei rientri delle capsule a causa del maltempo nelle zona di ammaraggio. In passato non sono state poche le missioni che hanno dovuto posticipare il rientro a causa delle condizioni non idonee del mare o, più in generale, del meteo.
Una delle prime missioni a utilizzare la nuova strategia operativa di SpaceX potrebbe essere Crew-9 che rientrerà non prima della fine di marzo 2025, dopo che Crew-10 avrà raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale e dopo aver passato alcuni giorni come periodo di sovrapposizione. A bordo di Crew-9 ci saranno l'astronauta NASA Nick Hague e il cosmonauta Roscosmos Aleksandr Gorbunov. Saranno poi presenti gli astronauti NASA Suni Williams e Butch Wilmore che avevano raggiunto la ISS con la capsula Boeing CST-100 Starliner ma che, per questioni di sicurezza, rientreranno con una Crew Dragon.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon sto scherzando.
Sarà impossibile per questioni produttive però sognare non costa nulla.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".