SpaceX presenta le tute spaziali per l'attività extraveicolare della missione Polaris Dawn

SpaceX presenta le tute spaziali per l'attività extraveicolare della missione Polaris Dawn

Nelle scorse ore la società statunitense SpaceX ha presentato ufficialmente le nuove tute spaziali dedicate all'attività extraveicolare (passeggiata spaziale) della missione Polaris Dawn che si terrà non prima di quest'estate.

di pubblicata il , alle 14:40 nel canale Scienza e tecnologia
PolarisSpaceX
 

Nelle scorse ore SpaceX ha mostrato per la prima volta le nuove tute spaziali per attività extraveicolari (EVA o "passeggiate spaziali") dedicate alla missione Polaris Dawn voluta dal miliardario Jared Isaacman che era già stato protagonista in precedenza della missione Inspiration4. A differenza di quest'ultima, Polaris Dawn prevederà di raggiungere una quota superiore ma anche di effettuare la prima attività extraveicolare di astronauti non professionisti e senza che sia collegata alla Stazione Spaziale Internazionale.

Questa operazione è particolarmente complicata e rischiosa considerando che verrà impiegata una capsula Crew Dragon che non avrà un airlock a causa della mancanza di spazio e delle modifiche necessarie per aggiungerlo. L'equipaggio formato da Jared Isaacman, Kidd Poteet, Sarah Gillis e Anna Menon depressurizzerà tutto il volume interno della capsula e due membri usciranno all'esterno della cabina per una durata complessiva di due ore.

SpaceX presenta le tute spaziali della missione Polaris Dawn

La missione, dopo diversi rinvii, è attualmente programmata nell'estate di quest'anno e sembra che sia SpaceX che l'equipaggio sia effettivamente pronti al lancio. I quattro membri non avranno sia le tute per l'IVA (utilizzate solo in caso di depressurizzazione non prevista) che per l'EVA ma solamente queste ultime per questioni di spazio e massa all'interno di Crew Dragon.

polaris dawn

La società statunitense ha lavorato a lungo per permettere di avere tute spaziali che siano sicure e le ha già provate all'interno di una camera per il vuoto (dove è stata posizionata tutta la navicella) così da garantirne l'efficacia una volta che saranno esposte allo Spazio.

Rispetto alle tute spaziali per le IVA (impiegate per le missioni verso la ISS), queste tute spaziali per l'attività extraveicolare della missione Polaris Dawn prevedono alcune modifiche. Il casco è stampato in 3D con la visiera è rivestita esternamente con uno strato di ossido di rame e indio-stagno e con un trattamento antiappannamento, Nel caso è presente un heads-up display che consente di visualizzare la pressione e l'umidità della tuta e il tempo trascorso dall'EVA oltre a una fotocamera.

polaris dawn

spacex

Il design prevede delle strutture che consentono di indossare e togliere facilmente la tuta. Le tute sono realizzate in un tessuto elasticizzato ignifugo sviluppato da SpaceX mentre gli stivali sono costruiti con lo stesso materiale utilizzato per l'interstadio di razzi spaziali Falcon e del trunk di Crew Dragon. Questo consente agli stivali di resistere sia alle alte temperature ma anche a quelle più estreme del vuoto spaziale.

Le tute spaziali per l'EVA sono state rese "più semplici" rispetto a quelle della ISS non avendo uno zaino posteriore con il sistema di supporto vitale. Invece sarà presente un attacco per la capsula spaziale che fornirà aria e tutto ciò che serve per l'operatività. I due astronauti che passeranno attraverso il portello lo faranno con "skywalker" ossia strutture adatte a facilitare i movimenti verso l'esterno.

spacex polaris dawn

SpaceX prevede per la missione Polaris Dawn di far raggiungere alla capsula un'orbita iniziale di 190 x 1200 km arrivando poi fino a 1400 km. Nessun altro equipaggio dalla fine del programma Apollo (1972) è mai stato così lontano dalla Terra considerando che la ISS ha una quota operativa intorno ai 400 km. Dopo alcune orbite a circa 1400 km la quota verrà abbassata a 700 km e a questo punto verrà condotta l'attività extraveicolare. La missione durerà cinque giorni e saranno anche condotti esperimenti scientifici oltre ad alcuni eventi ad hoc. La comunicazione con il centro controllo avverrà grazie a Starlink.

7 Commenti
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Ultravincent06 Maggio 2024, 18:56 #1
Si sono sforzati...
blobb06 Maggio 2024, 22:01 #2
Originariamente inviato da: Ultravincent
Si sono sforzati...


stiamo a livello di una tuta da palombaro....
Mo4207 Maggio 2024, 00:49 #3
Originariamente inviato da: Ultravincent
Si sono sforzati...


Originariamente inviato da: blobb
stiamo a livello di una tuta da palombaro....


Beh, no... dai, se paragonate a quelle standard della ISS, queste tute sono dei comodi prendisole. Quello che mi preoccupa fortemente è l'assenza di un qualunque zaino con supporto vitale autonomo. Certo, c'è l'attacco multifunzionale con la capsula, ma tutto ciò che si "attacca" può anche "staccarsi"... e non avere un piano B pronto all'uso non mi sembra la più saggia delle idee.
imayoda07 Maggio 2024, 01:25 #4
hazmat space edition
rockrider8107 Maggio 2024, 09:33 #5
Per carità .... lo spazio è un posto di m è r d @ , buio , fa un freddo cane ed è pieno di radiazioni non molto benefiche ....
LMCH07 Maggio 2024, 13:46 #6
Originariamente inviato da: Mo42
Beh, no... dai, se paragonate a quelle standard della ISS, queste tute sono dei comodi prendisole. Quello che mi preoccupa fortemente è l'assenza di un qualunque zaino con supporto vitale autonomo. Certo, c'è l'attacco multifunzionale con la capsula, ma tutto ciò che si "attacca" può anche "staccarsi"... e non avere un piano B pronto all'uso non mi sembra la più saggia delle idee.


Gli "zaini" sono un ulteriore complicazione se si sa già in anticipo che non ci si allontanerà più di tanto dalla capsula.
Sono ingombranti, aggiungono peso (sottraendolo ad altro carico utile) richiedono maggiore manutenzione ed è molto più probabile che abbiano più problemi rispetto ad un cavo ombellicale nelle condizioni d'uso previste.

In ogni caso devono avere un cavo che li colleghi alla capsula, specialmente nel caso di "turisti spaziali" e non devono preoccuparsi della riserva di ossigeno.

Inoltre se la cosa è progettata bene, in caso di problemi ci vuole molto meno a "cambiare il cavo" rispetto a "cambiare zaino".
Mo4207 Maggio 2024, 20:25 #7
Originariamente inviato da: LMCH
Gli "zaini" sono un ulteriore complicazione se si sa già in anticipo che non ci si allontanerà più di tanto dalla capsula.
Sono ingombranti, aggiungono peso (sottraendolo ad altro carico utile) richiedono maggiore manutenzione ed è molto più probabile che abbiano più problemi rispetto ad un cavo ombellicale nelle condizioni d'uso previste.

In ogni caso devono avere un cavo che li colleghi alla capsula, specialmente nel caso di "turisti spaziali" e non devono preoccuparsi della riserva di ossigeno.

Inoltre se la cosa è progettata bene, in caso di problemi ci vuole molto meno a "cambiare il cavo" rispetto a "cambiare zaino".


Innanzitutto, zaini è proprio il termine utilizzato nell'articolo in questione, quindi non vedo il motivo del virgolettato, come se si stesse evidenziando una castroneria di mia interpretazione.
Secondo, sono d'accordo sul fattore ingombro e peso, ma che possano avere più problemi di un cavo "ombellicale" (il nostro tanto variegato quanto permissivo idioma preferisce ombelicale) lo trovo molto difficile da credere, a maggior ragione se si tratta di affidarlo alle inesperte mani di semplici turisti spaziali.
Terzo, e qui concludo, tu sostieni che in caso di problemi sia molto più agevole scollegare un cavo da una tuta senza supporto vitale e rimpiazzarlo con uno funzionante, dopo esser tornati indietro a recuperare quest'ultimo dalla capsula. Tutto questo con la famosissima velocità e agilità che l'assenza di gravità garantisce a ogni tipo di spostamento. Ecco, credo che un minimo di supporto emergenziale durante tali concitate attività di ripristino sia essenziale.

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