SpaceX completa la prima fase della costellazione Starlink che supporta Direct to Cell

Nella mattinata di ieri SpaceX ha lanciato un razzo spaziale Falcon 9 che ha portato in orbita 20 satelliti Starlink, dei quali 13 sono compatibili con la tecnologia Direct to Cell, completando la prima fase della costellazione.
di Mattia Speroni pubblicata il 06 Dicembre 2024, alle 17:13 nel canale Scienza e tecnologiaStarlinkSpaceXT-Mobile
Nella mattinata di ieri è stato lanciato l'ennesimo razzo spaziale Falcon 9 da parte di SpaceX. Si è trattato, come in altri casi, di un lancio dedicato a mettere in orbita dei satelliti Starlink per la connettività Internet ad alta velocità e bassa latenza ma con la particolarità che, grazie a questo lancio è stato possibile completare la prima parte del progetto per l'utilizzo della tecnologia Direct to Cell.
Watch Falcon 9 launch 20 @Starlink satellites to orbit from pad 4E in California https://t.co/kTbu9W5vIu
— SpaceX (@SpaceX) December 5, 2024
Il decollo del razzo spaziale Falcon 9 (codice booster B1081) è avvenuto alle 4:05 del 5 dicembre, ora italiana, dallo Space Launch Complex 4 East (SLC-4E) della Vandenberg Space Force Base in California. Il primo stadio era già stato impiegato undici volte in precedenza per le missioni Crew 7, CRS-29, NROL-186, EarthCARE, PACE, Transporter-10 e altre cinque missioni Starlink. Lo stadio è poi rientrato sulla droneship Of Course I Still Love You (OCISLY). Atterrando correttamente, il primo stadio ha quindi completato la sua dodicesima missione e il 350° volo con un booster già utilizzato da parte di SpaceX.
Come scritto, il carico utile del lancio erano 20 satelliti Starlink di seconda generazione (mini), dei quali 13 supportano la tecnologia Direct to Cell. Grazie a queste nuove unità sono stati completati i 24 piani orbitali da 13 satelliti ciascuno con inclinazione di 53° utili per la costellazione dedicata alla funzionalità di connessione diretta a cellulari, tablet e IoT.
I satelliti saranno posizionati a una quota di 360 km e potranno comunicare con gli altri satelliti Starlink grazie alla connettività laser. L'intenzione è quella di eliminare le zone senza connettività ovunque ci si trovi e utilizzando smartphone, tablet o altri dispositivi compatibili almeno con il 4G LTE senza alcuna modifica hardware o software. Attualmente sono poche le compagnie telefoniche che vogliono supportare questa tecnologia e, negli USA, c'è T-Mobile.
Oltre ad alcuni test tecnici resi noti da SpaceX, Direct to Cell è stata impiegata per inviare semplici messaggi di testo a chi si trovava nelle zone colpite dagli uragani Helene o Milton con le infrastrutture di terra compromesse. Nei prossimi mesi le capacità si amplieranno e in futuro, aumentando i satelliti compatibili sarà possibile anche migliorare le funzionalità.
Elon Musk ha scritto su X "è stata completata la prima costellazione di satelliti Starlink per la connettività Direct to Cell. Ciò consentirà ai cellulari non modificati di connettersi a Internet anche nelle aree remote. La larghezza di banda per fascio è di soli ~10 Mb, ma le costellazioni future saranno molto più prestazionali".
Alla fine di novembre l'FCC (Federal Communications Commission) ha concesso l'autorizzazione a SpaceX di utilizzare la tecnologia Direct to Cell per connettere gli smartphone che utilizzano l'operatore T-Mobile. Secondo i documenti dell'agenzia, SpaceX potrà utilizzare le frequenze assegnate a T-Mobile con un massimo di 7500 satelliti Starlink di seconda generazione a patto che non interferisca con altre reti. Attualmente i satelliti che supportano questa funzionalità sono poco più di 320 garantendo così solamente lo scambio di messaggi testuali.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoquesto progetto è molto interessante, bravo muschio
i 10 mega descritti sono sufficienti per tutti gli utilizzi realmente necessari sul cellulare.
ormai siamo abituati ad avere troppa banda a disposizione e a non riconoscerne il valore.
chi è cresciuto, come me, con il modem a 56k ha una concezione un po' diversa della velocità internet di cui ha realmente bisogno.
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