Scoperto il buco nero più vicino alla Terra: si chiama Gaia BH1 ed è a 1600 anni luce

Scoperto il buco nero più vicino alla Terra: si chiama Gaia BH1 ed è a 1600 anni luce

Gli astronomi hanno annunciato qualche giorno fa la scoperta del buco nero di massa stellare più vicino alla Terra: si chiama Gaia BH1 ed è accompagnato da una stella che gli orbita attorno. Si trova a 1600 anni luce dalla Terra.

di pubblicata il , alle 07:01 nel canale Scienza e tecnologia
ESA
 

Come abbiamo avuto modo di scrivere più volte, i buchi neri sono oggetti celesti molto particolari a causa della loro natura. Complessi da osservare, piegano le leggi della fisica e danno vita a eventi decisamente energetici. Le immagini elaborate in passato di M87* e Sagittarius A* sono entrate nella storia ma ancora molto, moltissimo c'è da capire nell'Universo. In questi giorni, per esempio, è stato annunciata la scoperta del buco nero più vicino alla Terra mai osservato.

buco nero gaia BH1

Precisiamo subito che non c'è alcun pericolo per il nostro Pianeta. Si tratta però di un'interessante scoperta perché permette di continuare ad accrescere il "catalogo" di questi oggetti celesti e ad ampliare gli studi in merito. I ricercatori sono entusiasti del risultato della ricerca che ha dato vita a uno studio in merito dal titolo "A Sun-like star orbiting a black hole" pubblicato il 2 novembre. Ecco le informazioni emerse dalle osservazioni.

Scoperto il buco nero più vicino alla Terra

Gli scienziati hanno impiegato l'International Gemini Observatory gestito anche dalla National Science Foundation (la stessa del radiotelescopio di Arecibo). L'oggetto celeste, chiamato Gaia BH1, ha massa stellare e si trova all'interno della Via Lattea. La rilevazione è stata particolarmente complessa in quanto si tratta di un buco nero "dormiente" e quindi la parte del disco di accrescimento non è facilmente osservabile. La distanza dalla Terra è stimata in 1600 anni luce e quindi la sua interazione con il nostro Pianeta è nulla.

buco nero terra

I buchi neri di massa stellare non sono così infrequenti, tanto che si stima che all'interno della Via Lattea ce ne siano circa 100 milioni (con massa da 5 a 100 volte quella del nostro Sole). Nonostante le stime però, l'osservazione è ben altra cosa considerando che, come scritto sopra, quelli "attivi" (e che quindi hanno emissioni principalmente nei raggi X) sono più facilmente individuabili. Discorso ben diverso è per quelli "dormienti", come quello oggetto di questa notizia.

Gaia BH1 ha una massa di dieci masse solari e si trova nella costellazione di Ofiuco. La scoperta è stata possibile grazie all'analisi dei movimenti di una stella compagna che orbita intorno al buco nero con una distanza di circa 1 au. Kareem El-Badry (astronomo a capo dello studio) ha dichiarato "sebbene siano stati molti i rilevamenti dichiarati di sistemi come questo, quasi tutte queste scoperte sono state successivamente confutate. Questa è la prima rivelazione inequivocabile di una stella simile al Sole in un'ampia orbita attorno a un buco nero di massa stellare nella nostra Galassia". Un esempio di quanto dichiarato dallo studioso è lo studio annunciato a maggio 2020 e poi confutato a marzo 2022. Ora però le cose dovrebbero andare diversamente.

buco nero bh

L'analisi iniziale del sistema binario era avvenuta grazie al satellite Gaia dell'ESA. I ricercatori si sono accorti di alcune irregolarità nel movimento della stella attorno a un corpo che risultava "invisibile". A questo punto è stato impiegato il telescopio Gemini per misurare il periodo orbitale della stella e riuscire così a dedurre la massa del secondo oggetto massiccio.

Lo stesso El-Badry ha anche aggiunto "non siamo riusciti a trovare uno scenario astrofisico plausibile che possa spiegare l'orbita osservata del sistema che non coinvolga almeno un buco nero". Sembra inoltre che la stella che ha dato origine a Gaia BH1 avrebbe dovuto avere una massa di 20 masse solari. Non è chiaro però come il sistema binario si sia evoluto. Per esempio se la stella che poi si è trasformata prima in una supergigante e poi collassata in un buco nero avesse seguito questo percorso, avrebbe dovuto distruggere la sua compagna. Per sopravvivere l'orbita di questa stella rilevata dagli scienziati, sarebbe dovuta essere diversa (meno ampia). Per questo serviranno altri dati, altri studi e nuovi modelli per avere un'idea più chiara di quanto potrebbe essere accaduto.

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1 Commenti
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mtk07 Novembre 2022, 16:20 #1
una foto delle chiappe di gaia potevate anche metterla

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