Roscosmos vorrebbe portare sulla Terra dei campioni da Fobos, la luna di Marte

L'agenzia spaziale russa Roscosmos vorrebbe portare sul nostro Pianeta dei campioni di roccia da Fobos, uno dei due satelliti di Marte. Le operazioni inizieranno dopo il 2025 e non è ancora chiaro se la missione verrà effettivamente svolta.
di Mattia Speroni pubblicata il 05 Settembre 2023, alle 21:35 nel canale Scienza e tecnologiaRoscosmos
Lanciare sonde spaziali (lander e rover) per eseguire analisi in loco è sicuramente un mezzo più semplice che inviare astronauti perché si riducono i rischi e i costi e attualmente la tecnologia consente al più di arrivare fino alla Luna. In futuro forse vedremo astronauti camminare su Marte ma ci vorrà ancora del tempo e quindi le agenzie stanno pianificando missioni robotiche nell'attesa. Roscosmos sta pianificando da tempo l'ambizioso progetto di portare dei campioni da Fobos, una delle due lune di Marte.
Attualmente gli esseri umani hanno riportato campioni da asteroidi e dalla Luna mentre ESA e NASA stanno pianificando la missione Mars Sample Return per riportare campioni dalla superficie marziana (anche se ci sarebbero problemi di budget) e la Cina intende fare lo stesso poco dopo. L'agenzia spaziale russa sarebbe la prima a puntare direttamente a una delle lune di Marte e ovviamente si tratterebbe di un'importante operazione per conoscere meglio il pianeta oltre che più in generale il Sistema Solare.
Roscosmos e la missione Boomerang verso Fobos e ritorno
Roscosmos attualmente deve far fronte a diverse problematiche. Tra queste troviamo la mancanza di fondi, la scelta di puntare maggiormente sulle missioni strategiche militari e sui progetti già avviati che difficilmente potranno essere rinviati. Tra questi troviamo la costruzione della stazione spaziale ROS (Russian Orbital Station) che dovrebbe prendere servizio intorno al 2028, ma sulla quale c'è molto scetticismo per quanto riguarda i ritardi che si potrebbero accumulare.
Il fallimento della missione Luna-25 non è stato poi un buon segno né per l'agenzia stessa e neanche per i partner strategici come la Cina (con la quale c'è un accordo per la stazione di ricerca lunare). Per questo la missione chiamata Boomerang, che era già prevista da diverso tempo (se ne parla dal 2016), potrebbe essere lanciata in ritardo o non essere mai lanciata. In precedenza era stata lanciata la missione Fobos-Grunt, fallita però con la distruzione della sonda nell'Oceano Pacifico all'inizio del 2012.
Roscosmos sicuramente non l'ha inserita nella pianificazione strategica (che arriva fino al 2025) anche se una notizia riportata da TASS sembrerebbe confermare che la missione non sarebbe cancellata. In realtà l'agenzia punta a una missione, conosciuta come Expedition-M, che comprende più sotto-missioni sempre dedicate a Marte e alle sue lune.
La sonda spaziale di Boomerang dovrebbe essere lanciata dal cosmodromo di Vostochny utilizzando un razzo spaziale Angara. I campioni, con massa complessiva di 600 grammi, di Fobos sarebbero portati sulla Terra dopo il 2030, in linea con i campioni europei-statunitensi e quelli cinesi. Una delle motivazioni dei ritardi è che l'ESA non collaborerà più al progetto a causa degli embarghi per la guerra in Ucraina, situazione che ha fatto slittare anche il lancio del rover Rosalind Franklin.
In generale la missione prevede, dopo il lancio della sonda spaziale con massa di 6,5 tonnellate, diversi flyby di Marte per studiare sia il pianeta che le sue lune, Fobos e Deimos. Successivamente verrà eseguito un soft-landing sulla prima per prelevare campioni di suolo da portare sulla Terra. Far partire una missione dalla superficie di una luna di quel tipo è più semplice rispetto a un pianeta rendendo meno complicate le operazioni per Roscosmos.
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa in Italiano credo sia più corretto con la F dato che non esiste il suono Ph, e daltronde non scriviamo Phobia ma Fobia per indicare la paura.
https://www.treccani.it/enciclopedia/fobos/
[COLOR="Blue"]Fobos (gr. Φόβος
https://it.wikipedia.org/wiki/Fobos_(astronomia)
[COLOR="Navy"]Fobos (astronomia)
Fobos (Φόβος, in lingua greca, indicato anche come Marte I[11]) è il maggiore e il più interno dei due satelliti naturali di Marte (l'altro è Deimos). Scoperto il 18 agosto 1877 dall'astronomo statunitense Asaph Hall,[12] è stato così nominato, su suggerimento di Henry Madan, dal personaggio della mitologia greca Fobos, uno dei figli di Ares e Afrodite.[13][/COLOR]
No, va bene anche Fobos che è in italiano.
Siamo ancora in Italia giusto?
...
a me risulta, ed è comunque evidente, che i termini di origine straniera, nell'uso fluente della lingua di destinazione vengono "adattati" all'uso fluente appunto... ma
Siamo ancora in Italia giusto?
non vale per i nomi propri, al limite lo si fa ma si snatura l'origine, fino a rendersi secondo me, ridicoli... perchè non tradurre allora?
tipo John Biden lo chiamereste Giovanni "Biden"? (non so come adattare Biden)
Donaldo Briscola? (Donald Trump), Conto Clinton? Giovanni Fizzi-Carraldo Chennedi?
"Monroe" Marilina? Marylin Monroe
Alvise Presemolo? (Elvis Presley)
Alberto Unapietra?
mi sembrano tentativi da cortile popolare...
MA per i sovrani e re non è improprio, si fa...
per i nomi di cosa, nel caso il satellite di Marte, non c'è tanto questo rischio,
occorrerebbe allora anche tradurre...
tipo John Biden lo chiamereste Giovanni "Biden"? (non so come adattare Biden)
Donaldo Briscola? (Donald Trump), Conto Clinton? Giovanni Fizzi-Carraldo Chennedi?
"Monroe" Marilina? Marylin Monroe
Alvise Presemolo? (Elvis Presley)
Alberto Unapietra?
mi sembrano tentativi da cortile popolare...
MA per i sovrani e re non è improprio, si fa...
per i nomi di cosa, nel caso il satellite di Marte, non c'è tanto questo rischio,
occorrerebbe allora anche tradurre...
Allora, Fobos viene dal nome di una divinità greca, il figlio di Ares e Afrodite. Nella nostra lingua il nome non può essere usato direttamente in originale perché non abbiamo neppure l'alfabeto per scrivere il greco antico, perciò in italiano si usa la trascrizione in latino Phobos, oppure si usa l'italianizzazione Fobos, che rende la pronuncia corretta del ph latino, inesistente in italiano. In inglese questa traduzione non è necessaria perché quella lingua ha ereditato proprio dal greco e dal latino la pronuncia "f" del gruppo di consonanti ph (vedi la pronuncia di parole come "photo", "telephone", ecc.), perciò in quella lingua si usa sempre il nome latino.
Se pretendi che in italiano si possa scrivere solo Phobos, allora analogamente dovresti scrivere sempre Aphrodite, ma in italiano la mamma di Fobos è universalmente chiamata Afrodite. Inoltre, visto che sostieni (mi pare di capire) che non si debbano tradurre i nomi delle divinità, perché mai scrivi Marte in italiano invece di usare il nome originale latino Mars come fanno gli inglesi? E perchè quando parli di Giove non lo chiami con il suo nome latino Iuppiter o inglese Jupiter? Ti manca un po' di coerenza mi pare.
In generale: un conto è tradurre i nomi propri di persone comuni, un conto è tradurre i nomi di personaggi storici o mitologici, o di persone che ricoprono determinare cariche istituzionali. Come mai sui nostri testi di scuola si parla di Gaio Giulio Cesare invece di Gaius Iulius Caesar? Oppure di Gengis Khan? O di Serse? E perché nella nostra stampa il re ancora vivente del Regno Unito viene chiamato Carlo III e non Charles III? E perché sua madre veniva chiamata regina Elisabetta II invece di Elizabeth II? Nell'altro senso: perché gli anglofoni chiamano papa Francesco "pope Francis" (e nessuno lo chiama Franciscus)?
A me pare più strano tradurre i nomi propri di persone reali contemporanee piuttosto che quelli di personaggi mitologici e omonimi oggetti astronomici, ma tant'è.
Comunque, ancora una volta per tutti: prima di censurare qualcuno per presunti errori grammaticali, assicuratevi di saperne abbastanza della vostra lingua.
PS: Bill è il diminutivo di William, perciò se ti diverte puoi tradurre Bill Gates come Guglielmo Cancelli, e via discorrendo.
Se pretendi che in italiano si possa scrivere solo Phobos, allora analogamente dovresti scrivere sempre Aphrodite, ma in italiano la mamma di Fobos è universalmente chiamata Afrodite. Inoltre, visto che sostieni (mi pare di capire) che non si debbano tradurre i nomi delle divinità, perché mai scrivi Marte in italiano invece di usare il nome originale latino Mars come fanno gli inglesi? E perchè quando parli di Giove non lo chiami con il suo nome latino Iuppiter o inglese Jupiter? Ti manca un po' di coerenza mi pare.
In generale: un conto è tradurre i nomi propri di persone comuni, un conto è tradurre i nomi di personaggi storici o mitologici, o di persone che ricoprono determinare cariche istituzionali. Come mai sui nostri testi di scuola si parla di Gaio Giulio Cesare invece di Gaius Iulius Caesar? Oppure di Gengis Khan? O di Serse? E perché nella nostra stampa il re ancora vivente del Regno Unito viene chiamato Carlo III e non Charles III? E perché sua madre veniva chiamata regina Elisabetta II invece di Elizabeth II? Nell'altro senso: perché gli anglofoni chiamano papa Francesco "pope Francis" (e nessuno lo chiama Franciscus)?
[U]A me pare più strano tradurre i nomi propri di persone reali contemporanee piuttosto che quelli di personaggi mitologici e omonimi oggetti astronomici, ma tant'è.[/U]
(...)
PS: Bill è il diminutivo di William, perciò se ti diverte puoi tradurre Bill Gates come Guglielmo Cancelli, e via discorrendo.
non sono così sfornito conoscitivamente come credi, dagli assunti che hai imbastito. (...)
... e... lo so che in italiano -ph- non si usa <-/*
(certo il suono corretto per ph in inglese ce l'hanno, come, all'opposto non potrebbero far suonare il -gn- dentro nostri termini, come, invece, facciamo noi, ma solo le lettere singole separatamente (con la g dura)
*\-> per f, tranne a chi lo sa (e comunque non sarebbe poi così difficile far suonare -f- leggendo -ph-...) solo che io lo so, COME tantissimi altri... e scrivere Fobos mi è sembrata una faccenda troppo localizzata, sono stato troppo ottimista
QUINDI non ho detto che si dovrebbe tradurre il nome di divinità (stai assolutizzando quello che ho detto, che tra l'altro figurava anche prima il fare menzione di uso "fluente" della lingua, ed uso "corrente" cioè se fino ad ora Marte si chiama Marte, e non Mars, sarebbe COMPLETAMENTE FUORI LUOGO proporre di chiamarlo Mars, evidentemente NON ci penso proprio, così non "Giove" come -Jupiter... e Nettuno, per essere puristi allora avrei secondo te pensato di chiamarlo Poseidone (anzi senza -e finale) "Poseidon": italianizzato come: Poseidone->ottavo pianeta del systema solare
tra l'altro in inglese i termini latini, dei nomi dei pianeti o usati per altro, credo non possano adattarli alla loro lingua, rispetto all'italiano, dove il termine ha un'evoluzione di suono, per il latino, da cui deriva la nostra lingua, in grande prevalenza... così Jupiter come Giove, ci sta... e altri termini latini, la maggior parte da noi evoluti, in maniera prossima, nei nostri suoni, nel tempo, e nella fluenza dell'uso attraverso modifiche anche graduali...
con i nomi propri di re e personalità politiche rilevanti, bisogna distinguere la localizzazione nella lingua di destinazione, ovvero all'estero... [U]credo che abbia a che fare con la loro unicità e il porsi al "volgo"[/U]... ma potrei sbagliarmi...
con i cognomi, pardòn
Nota: Bill mi era anche sfuggito che si potesse tradurre dal diminutivo di "William" =Guglielmo.
e "Francesco" in inglese mi risulta essere Francis, non credo che ci siano puristi latineggianti
... e... lo so che in italiano -ph- non si usa <-/*
(certo il suono corretto per ph in inglese ce l'hanno, come, all'opposto non potrebbero far suonare il -gn- dentro nostri termini, come, invece, facciamo noi, ma solo le lettere singole separatamente (con la g dura)
*\-> per f, tranne a chi lo sa (e comunque non sarebbe poi così difficile far suonare -f- leggendo -ph-...) solo che io lo so, COME tantissimi altri... e scrivere Fobos mi è sembrata una faccenda troppo localizzata, sono stato troppo ottimista
QUINDI non ho detto che si dovrebbe tradurre il nome di divinità (stai assolutizzando quello che ho detto, che tra l'altro figurava anche prima il fare menzione di uso "fluente" della lingua, ed uso "corrente" cioè se fino ad ora Marte si chiama Marte, e non Mars, sarebbe COMPLETAMENTE FUORI LUOGO proporre di chiamarlo Mars, evidentemente NON ci penso proprio, così non "Giove" come -Jupiter... e Nettuno, per essere puristi allora avrei secondo te pensato di chiamarlo Poseidone (anzi senza -e finale) "Poseidon": italianizzato come: Poseidone->ottavo pianeta del systema solare
con i nomi propri di re e personalità politiche rilevanti, bisogna distinguere la localizzazione nella lingua di destinazione, ovvero all'estero... [U]credo che abbia a che fare con la loro unicità e il porsi al "volgo"[/U]... ma potrei sbagliarmi...
con i cognomi, pardòn
Nota: Bill mi era anche sfuggito che si potesse tradurre dal diminutivo di "William" =Guglielmo.
e "Francesco" in inglese mi risulta essere Francis, non credo che ci siano puristi latineggianti
Questa tua ultima risposta è poco chiara e un po' sconclusionata ma, riprendendo il tuo precedente post, Fobos non ha una nazionalità, pertanto non c'è motivo per il quale debba essere Phobos se non per gli anglofoni che hanno appunto quella fonia nel loro alfabeto (alfabeto, non alphabeto
Il nome dipende anche da quanto la forma è radicata nello scritto e nel parlato locale. Per esempio, non è sbagliato scrivere Filadelfia al posto di Philadelphia quando si parla della città americana, mentre per Memphis rimane il ph perchè quella parola non è altrettanto radicata nella lingua italiana.
Anche io personalmente preferisco Phobos, ma in effetti in italiano è Fobos.
stai trollando?
in che senso non ha una nazionalità!?!
secondo me scrivere Memphis come Menfis sarebbe da cortile...
tra l'altro poi si vedono nomi propri inglesi dati ad italiani, solo per un puro amerik*aneggiamento
[*la "k" è ironica, mi raccomando! solo in contesti che lo permettano! mi raccomando! /*]
probabilmente indotto dalle "tradizioni" consumistiche prevalenti, e magari qualcuno concederà in senso della fluenza delle abitudini
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