Parkinson Bot, Università Campus Bio-Medico e IBM in soccorso di pazienti, famiglie e medici

IBM e Università Campus Bio-Medico annunciano di aver messo a punto un agente virtuale, dotato di intelligenza artificiale, che garantirà ai pazienti affetti da Parkinson e alle loro famiglie un canale di comunicazione sicuro ed efficace con l'Ospedale.
di Manolo De Agostini pubblicata il 06 Agosto 2020, alle 13:21 nel canale Scienza e tecnologiaIBM
È stato ribattezzato "Parkinson bot" l'assistente virtuale basato sull'intelligenza artificiale messo a punto dal Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma in collaborazione con IBM. L'obiettivo di questo bot è garantire ai pazienti affetti da Parkinson (non meno di 300.000 persone in Italia) e alle loro famiglie un canale di comunicazione sicuro ed efficace con l'ospedale, 24 ore al giorno tutti i giorni.
Testato durante la pandemia di COVID-19, l'assistente "Parkinson Bot" permette a chiunque voglia reperire informazioni sul morbo di Parkinson di ricevere tempestivamente le risposte alle domande più comuni sulla malattia, grazie a una combinazione tra la tecnologia di IBM Watson Assistant e il vasto patrimonio di informazioni di un centro come Ospedale Campus Bio-Medico.
"Grazie a un consulente virtuale, abilitato da IBM Watson Assistant su public cloud IBM, sarà possibile porre domande sul morbo di Parkinson in linguaggio colloquiale. Ci si aspetta che il progetto possa aiutare l'Università e il suo Policlinico a rafforzare la sua capacità di comunicare con le persone, amplificando e aumentando ciò che ora viene offerto alla comunità", si legge in una nota stampa.
Il Dr. Lazzaro di Biase, Neurologo dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, ha proposto questo progetto e ne ha seguito lo sviluppo durante ogni fase con il team IBM. "È il primo passo nell'uso delle nuove tecnologie per facilitare la diffusione di affidabili informazioni mediche tra i pazienti e chi se ne prende cura, e aprire nuove strade per ulteriori sviluppi futuri".
L'assistente virtuale non è un semplice "chatbot" istruito su un argomento, ma un primo punto di contatto che risponde a domande sulla caratterizzazione della malattia, le sue possibili cause, la descrizione dei principali sintomi sperimentati dai pazienti e le domande più frequenti che i medici hanno registrato nel corso degli anni.
Il team di esperti IBM ha lavorato fianco a fianco con i medici dell'Università durante la progettazione e la formazione dell'assistente virtuale. Il Policlinico è in grado di utilizzare immediatamente la soluzione realizzata, di arricchirne i contenuti, di inserire e personalizzare l'offerta informativa in base alle reali esigenze dei malati, dei loro familiari e di tutti i visitatori che possono accedervi attraverso il sito.
La disponibilità dell'assistente virtuale aiuterà il Policlinico a concentrarsi sulle richieste più specifiche e personali la cui risposta deve essere affrontata direttamente dai medici specializzati.
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