Nvidia, il direttore scientifico crea un ventilatore polmonare open source a basso costo per pazienti COVID-19

Il direttore scientifico di Nvidia ha ideato OP-Vent, un ventilatore polmonare open source che può essere costruito con un investimento di 400 dollari e assemblato rapidamente con componenti comuni.
di Manolo De Agostini pubblicata il 01 Maggio 2020, alle 18:01 nel canale Scienza e tecnologiaNVIDIA
Bill Dally, Chief Scientist di Nvidia, ossia colui che sovrintende il lavoro sulle architetture del produttore di chip statunitense, ha reso disponibile il progetto open source di un ventilatore polmonare meccanico a basso costo e facile da assemblare per i malati di COVID-19. Il ventilatore, progettato da Dally in poche settimane e soprannominato OP-Vent, può essere creato in poco tempo con 400 dollari di componenti facilmente reperibili.
I ventilatori tradizionali possono costare oltre 20.000 dollari, una cifra elevata specie in momento economico critico con la pandemia di COVID-19 ancora in atto in numerose aree del mondo, anche quelle meno sviluppate. "Spero che non si ammalino così tante persone da esaurire i ventilatori, ma voglio assicurarmi che se dovesse succedere, ci sia qualcosa di pronto", ha spiegato Dally. Il progetto del ventilatore è accessibile da questo sito.
In base a quanto visto finora, dallo 0,3% allo 0,6% dei malati di COVID-19 sviluppa una sindrome respiratoria acuta che impone l'assistenza respiratoria da parte di un ventilatore meccanico. Per correre in aiuto di quelle persone, Dally ha pensato di sviluppare un ventilatore il più semplice possibile attorno a due componenti di facile reperibilità: un'elettrovalvola proporzionale e un microcontrollore per regolare il flusso di ossigeno fornito al paziente tramite la valvola.
Leggi anche: Coronavirus: dal MIT una soluzione per la ventilazione polmonare
Nel giro di pochi giorni, Dally ha creato un prototipo funzionante scrivendo diverse migliaia di righe di codice, usando comuni raccordi per tubi e alcune valvole facilmente rintracciabili. Per portare avanti il progetto, Dally ha contattato specialisti in diverse aree, in modo da efficientare la costruzione e il funzionamento del ventilatore. Il 17 aprile il prototipo ha dato i risultati sperati in un test svolto con un sofisticato simulatore polmonare capace di riprodurre le necessità di ventilazione di un paziente malato di COVID-19.
Il Chief Scientist di Nvidia ha spiegato che è possibile assemblare i componenti pneumatici del dispositivo in 5 minuti e l'intero ventilatore può essere collegato a un semplice display e inserito in una valigetta compatta. Il dispositivo regola con precisione flusso, pressione e volume, usando meno componenti ed energia delle soluzioni portatili standard, il tutto a una frazione del costo.
Leggi anche: Coronavirus, Raspberry Pi Zero per i ventilatori polmonari: l'idea arriva dalla Colombia
OP-Vent include sensori che misurano accuratamente il flusso d'aria, compensano l'imprecisione della valvola, controllano la pressione massima, consentono la respirazione assistita e monitorano i parametri critici. Al momento Dally sta studiando la documentazione necessaria per richiedere l'autorizzazione all'uso di emergenza da parte della Food and Drug Administration degli Stati Uniti. Dopodiché non resterà che trovare un modo per avviare la produzione su più ampia scala.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon vedo l'utilità concreta di un progetto del genere, oltre al voler dimostrare "guardate quanto sono bravo a fare un ventilatore in valigetta con 400 dollari di pezzi..yeeee..datemi un bell'aumento, perchè io valgo."
Preferisco gli italiani che hanno fatto dei ventilatori di emergenza con i kit da sub, in quel caso c'è stato un aiuto concreto.
Non vedo l'utilità concreta di un progetto del genere, oltre al voler dimostrare "guardate quanto sono bravo a fare un ventilatore in valigetta con 400 dollari di pezzi..yeeee..datemi un bell'aumento, perchè io valgo."
Preferisco gli italiani che hanno fatto dei ventilatori di emergenza con i kit da sub, in quel caso c'è stato un aiuto concreto.
non hanno fatto un ventilatore...
Si l'importante è crederci! Gli italiani non hanno fatto un bel nulla, solo un pezzo di plastica riadattata.
Questo è un vero progetto.
Come al solito gli italiani si sentono grandi solo a parole, a fatti sempre a zero.
Invece di lodare il lavoro degli altri, no sempre a criticare, se non sei italiano non sei capace. Andare a zappare la terra!
può togliere il senza.
chi ha i polmoni compromessi non è solo che inspira poca aria,
ma anche che non riesce anche ad estrarne ossigeno a sufficienza
essendo gli alveoli compromessi, per questo l'arricchiscono
tutti, o quasi, i laboratori da prototipi non sono "camere bianche"
quindi in casa, garage o reparto ad hoc in fabbrica, poco cambia,
è il prototipo finale che conta.
ovviamente per progetti di queste dimensioni, per un reattore
nucleare, la vedo più dura l'assemblaggio casalingo.
@ GaryMitchell
completo il commento di AceGranger
quello sostituiva le maschere di protezione personali
o al massimo le maschere che servono per riceve l'aria da appartati
simili a quelli nell'articolo, ma non sono il motore del respiratore
ho dato una scorsa alla documentazione
e mi pare un apparato per la sub intensiva, ovvero il paziente
non è intubato, ma riceve un aiuto per la respirazione
tramite una maschera sul viso.
non so se tutti quelli ospedalizzati necessitino di tale supporto,
ma anche se fossero solo la meta (oggi in Italia 17.569),
fanno oltre 8.500 di quegli aggeggi in funzione,
anche per settimane.
e che sono IL problema, tutti giustamente guardano i morti,
ma non considerano gli ospedalizzati che rimangono per lungo tempo
e, nell'ultimo mese, la media degli ospedalizzati
è stata di 24.959 persone giorno.
senza contare che, la respiratoria, non è l'unica patologia
riscontrata a cui dover sopperire.
in emergenza, ogni aiuto è buono, ma in caso di problemi
dubito s'assumano la responsabilità di guasti alle singole parti
che non sono certificate per quegli usi.
idem a problemi su computer e software.
Questo è molto più complesso, eppure ancora non è al livello di un vero ventilatore...
e mi pare un apparato per la sub intensiva, ovvero il paziente
non è intubato, ma riceve un aiuto per la respirazione
tramite una maschera sul viso.
non so se tutti quelli ospedalizzati necessitino di tale supporto,
ma anche se fossero solo la meta (oggi in Italia 17.569),
fanno oltre 8.500 di quegli aggeggi in funzione,
anche per settimane.
si hanno fatto un adattatore per usare le maschere come caschi da sub-intensiva, quindi ovviamente sono da collegare a un qualcosa che fornisce ossigeno; oltre al numero di ricoverati il problema credo che risieda nel fatto che il caschetto, anche quello vero, mi pare che venga buttato una volta che è stato utilizzato da un paziente, insieme a tutti i tubi, sono usa e getta e non vengono sterilizzati.
l'unico che viene riutilizzato è ovviamente il respiratore, che non so se subisce sterilizzazione o se il sistema prevede anche li parti usa e getta.
è facile prevedere che il medico che, pur di salvare la vita ai propri pazienti, si affida a queste tecnologie home made e poi il paziente crepa comunque per qualsivoglia altro problema, venga sotterrato da denunce, radiazioni dall'albo, risarcimenti milionari etc etc etc...
questi apparecchi sono assai semplici, ma il loro valore non è dovuto alla qualità costruttiva, bensì a tutta la documentazione che c'è dietro che protegge legalmente i medici.
nessuno rischierebbe mai di usare una cosa "fatta in casa" non perchè non funziona, ma perchè anche se funziona non garantisce che il paziente riesca a ricevere le migliori cure del caso e se riceve danni (indipendentemente dall'apparecchio che si usa) potrebbe sempre richiederne il risarcimento.
viviamo in un mondo dove un pezzo di carta vale più di una vita.
Perchè i ventilatori che vengono usati negli ospedali non usano l'ossigeno? Li ha mai visti? Penso proprio no, non ha sentito che negli ultimi 2 mesi c'è stato un grande uso di ossigeno negli ospedali. Infermire che si solo allarmati perchè l'ossigeno nelle cisterne stava esaurendo.
Come al solito gli italiani si sentono grandi solo a parole, a fatti sempre a zero.
Invece di lodare il lavoro degli altri, no sempre a criticare, se non sei italiano non sei capace. Andare a zappare la terra!
https://www.ilgiorno.it/monza-brian...atore-1.5089367
Occhio a dire boiate se le cose non si sanno.
Cardiologo Interventista, Cina.
Sorvoliamo su questa, che sembra attinta dallo sciocchezzaio standard del frustrato incapace di combinare alcunché e che ne incolpa il proprio paese.
Ti faccio comunque notare, a proposito di "pezzi di plastica riadattata", che nel momento di massima crisi per carenza di posti e attrezzature in terapia intensiva, un medico italiano di cui mi sfugge ora il nome ha avuto la semplice ma efficace idea di sdoppiare il circuito paziente così da utilizzare un ventilatore per due, e un'azienda nel modenese ha prodotto in tempi brevissimi i componenti necessari per applicare questa soluzione ovunque servisse.
Dato che in quel periodo mancavano anche le interfacce per la CPAP, l'altra idea di adattare allo scopo una diffusa maschera da snorkeling per mezzo di un raccordo sviluppato e prodotto al volo in stampa 3D ha avuto comunque una sua utilità, nonostante il tuo disprezzo.
Ragazzo, cortesemente non fare illazioni su quello che io ho visto o non ho visto, non ne sai nulla e soprattutto non rileva.
Anche su questa sorvoliamo: vedi riferimento allo sciocchezzaio di cui sopra.
Ma tu prima di insolentire il prossimo con le tue sciocchezze non provi almeno a leggere i messaggi a cui rispondi?
Il dubbio mi viene perché
Quella sarà sempre un'attività necessaria e nobile, anche se tu evidentemente la consideri degradante tanto da usarla come insulto.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".