NASA Juno: pubblicate le nuove immagini del satellite Io di Giove

La sonda spaziale NASA Juno ha effettuato un nuovo passaggio ravvicinato della luna Io di Giove il 30 dicembre 2023. La navicella ha raggiunto una distanza minima di circa 1500 km riuscendo a catturare nuove immagini con JunoCam.
di Mattia Speroni pubblicata il 01 Gennaio 2024, alle 20:21 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Era maggio dello scorso anno quando furono pubblicate nuove immagini del satellite Io di Giove catturate grazie a un flyby della sonda spaziale NASA Juno che orbita intorno al gigante gassoso. Prima della fine del 2023, intorno alle 10 di mattina del 30 dicembre (ora italiana), la stessa navicella è riuscita a catturare nuove immagini grazie alla fotocamera JunoCam a una distanza ravvicinata che non si raggiungeva da ben 20 anni.
Complessivamente questo è stato il 57° passaggio ravvicinato di NASA Juno durante la sua missione riuscendo ad arrivare a soli 1500 km dalla superficie della luna Io. Questo satellite presenta un vulcanismo particolarmente attivo ed è quindi molto interessante per gli scienziati per capirne l'evoluzione ma anche l'interazione con il pianeta.
NASA Juno e le nuove immagini della luna Io
Scott Bolton (del Southwest Research Institute di San Antonio) aveva dichiarato prima che il flyby avvenisse che "combinando i dati di questo flyby con le nostre precedenti osservazioni, il team scientifico di Juno sta studiando come i vulcani di Io variano. Stiamo cercando di capire quanto spesso eruttano, quanto sono luminosi e caldi, come cambia la forma del flusso di lava e come l’attività di Io è collegata al flusso di particelle cariche nella magnetosfera di Giove".
Attualmente sono disponibili sei immagini differenti della zona polare di Io dove sono evidenti i coni vulcanici. Nuove informazioni potrebbero essere acquisite però durante il nuovo passaggio ravvicinato di NASA Juno previsto per il 3 febbraio 2024 (quando si arriverà ancora a circa 1500 km).
Quale sia il meccanismo del vulcanismo di Io, se esiste "un oceano di magma" sotto la superficie rocciosa e quanto le forze mareali da Giove influenzano la sua attività sono attualmente in fase di analisi e definizione. Insieme alla JunoCam erano attive anche JIRAM (Jovian Infrared Auroral Mapper) e il sistema di puntamento stellare per la navigazione che consente comunque di catturare immagini utili anche a fini scientifici.
Utilizzare più strumenti sarà utile in quanto la JunoCam ha risentito delle radiazioni emesse dal pianeta. Queste hanno fatto ridurre la gamma dinamica e aumentando il rumore delle immagini. Gli ingegneri stanno lavorando per ridurre queste problematiche che sono previste in un ambiente ostico come quello gioviano.
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