Lenti a contatto a realtà aumentata Mojo Vision, il CEO le indossa. Ecco cosa ha visto

Drew Perkins, amministratore delegato di Mojo Vision, ha indossato per la prima volta un prototipo completo delle Mojo Lens, le lenti a contatto a realtà aumentata che promettono di fondere reale e digitale per un'esperienza da serie TV di fantascienza.
di Manolo De Agostini pubblicata il 07 Luglio 2022, alle 15:41 nel canale Scienza e tecnologiaGli smartphone hanno cambiato il mondo, mettendoci letteralmente nelle mani l'esperienza digitale che fino ad allora potevamo goderci solo davanti a un PC. Da diversi anni l'obiettivo di Apple, Meta, Google e molte altre realtà è quello di rendere il digitale parte integrante della vita reale tramite quella che viene definita "realtà aumentata" o anche "realtà mista".
Le soluzioni per arrivare a questa esperienza sono diverse e c'è chi ritiene che la soluzione finale - impianti nel cervello a parte - saranno le lenti a contatto smart, teoricamente un modo ideale per mettere davanti ai nostri occhi contenuti digitali senza impedirci di vedere ciò che realmente ci circonda.
Serie TV e film hanno largamente anticipato questo sviluppo ma, come sempre, tra "il dire e il fare" ce ne passa. Realizzare delle lenti a contatto smart è tutto fuorché semplice ma qualcosa si muove come ci dimostra Mojo Vision, startup che negli ultimi giorni ha fatto notizia. Il suo CEO, Drew Perkins, ha "indossato" per la prima volta un prototipo completo e funzionante di queste lenti a contatto (Mojo Lens) innovative raccontando la sua esperienza.
Come sono fatte le lenti a contatto di Mojo Vision? Il prototipo è dotato di uno schermo micro LED con 14.000 pixel per pollice, ma il diametro è di soli 0,2 pollici, ossia 0,5 mm. Per l'occasione il CEO ha indossato solo una lente alla volta e solo per periodi di tempo limitati con incrementi di un'ora. L'obiettivo finale è quello di far funzionare due lenti Mojo Vision insieme, in modo da vedere immagini in 3D, ma per ora si procede per gradi.
Secondo Mojo Vision il display presenta la "densità di più alta mai raggiunta per un display destinato a contenuti dinamici". Perkins ha spiegato che la lente a contatto smart gli ha permesso di visualizzare una bussola digitale in tempo reale, oltre a vedere blocchi di testo come se avesse un "gobbo" davanti agli occhi. È persino riuscito a visualizzare un'immagine monocromatica di Einstein.
Il funzionamento della lente è gestito esclusivamente tramite il movimento oculare. Mojo Lens ha infatti un accelerometro, un giroscopio e un magnetometro che tracciano continuamente i movimenti oculari in modo che le immagini AR rimangano ferme mentre gli occhi si muovono.
La cosa notevole è che la lente, in questa versione prototipale, è perlopiù autonoma. Il dispositivo funziona su un minuscolo processore ARM M0 con una microbatteria e un circuito integrato personalizzato per la gestione dell'alimentazione. Ciò rende la lente un po' spessa come si può vedere dall'immagine ravvicinata, il che significa che gli sviluppatori dovranno ottimizzarla per renderla usabile per tutto il giorno.
Vi sono però altri limiti tecnologici. Ad esempio, la lente si basa su un accessorio che deve essere indossato intorno al collo. Questo dispositivo contiene un processore, una GPU e una connessione a 5 GHz per inviare e ricevere dati dalla lente. Attualmente, l'utente deve anche indossare un cappello con un'antenna integrata per una migliore connettività. Quest'ultimo aspetto è qualcosa che la startup ha messo in cima alla lista delle cose da eliminare.
La tecnologia è ancora lontana dall'essere pronta per l'uso quotidiano e di massa, ma Mojo Vision crede di essere sulla buona strada per mettere a punto un prodotto in grado di ottenere l'approvazione della FDA e delle altre agenzie che si occupano di tutto ciò che attiene alla salute umana. L'azienda prevede di condurre diversi studi clinici per assicurarsi che le persone possano usare la lente Mojo in sicurezza per periodi di tempo più lunghi.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSenza contare che avere una microbatteria negli occhi non da tanta sicurezza!
Attenzione che se poi a casa ti guardi i filmati in bagno, va a finire che ti serviranno le lenti a contatto "vere" (o gli occhiali)
tu ci scherzi, ma ho pensato una cosa simile anch'io, non tanto l'uso dei raggi X, dei quali ci farei ben poco essendo completamente cieco asd, ma piuttosto la possibilità di avere informazioni personali su persone semplicemente guardandole senza che queste possano saperlo!
I meta rayban (non ricordo il nome esatto ;-) ) hanno risolto con un led sulla montatura, con una lente a contatto cosa si potrebbe fare? l'unica cosa che mi viene in mente è quella di farle di un colore che non esiste in natura (rosse ad esempio) così se vedi qualcuno con gli occhi rossi sai che:
o è un mutante/alieno/vampiro;
o porta lenti a contatto a realtà aumentata!
rotfl
Prima che potrai comprarli la tua collega sarà così vecchia che non vorrai più vederla nuda
https://www.animamia.net/gli-incred...itta-same-govj/
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".