Le opere di Klimt distrutte durante la guerra tornano alla luce grazie all'AI di Google

I capolavori perduti di Gustave Klitm, trai più grandi artisti a cavallo tra il XIX e XX secolo, sono stati ricostruiti dall'intelligenza artificiale di Google.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 08 Ottobre 2021, alle 17:08 nel canale Scienza e tecnologiaGustav Klimt è considerato uno dei più grandi artisti vissuti a cavallo tra il XIX e XX, fondatore di quella che in arte viene chiamata "Secessione Viennese". Delle celebri opere che oggi abbiamo la fortuna di vedere come Il Bacio, Giuditta e il Fregio di Beethoven, altrettante opere sono state distrutte durante la Seconda Guerra Mondiale, si stima circa il 20% delle sue produzioni.
Di queste opere scomparse sono giunte fino a noi solamente delle foto in bianco e nero e delle note scritte che descrivono i dipinti. Le opere in questione sono: Medicina, Giurisprudenza e Filosofia, ovvero le tre facoltà per il quale Klimt voleva dedicare un omaggio.
Inizia qui il lavoro di Google Arts & Culture Lab in collaborazione con il Museo Belvedere di Vienna. L'arduo compito è stato sviluppare un algoritmo di intelligenza artificiale che riportasse alla luce lo stile e i colori che avrebbe utilizzato Gustav Klimt.
L'iconografia, lo stile e i colori dell'artista viennese non sono semplici da prevedere, in quanto molto spesso Klimt non attribuiva colori realistici alle forme. Nel dettaglio, per fare un esempio, il cielo non veniva rappresentato azzurro ma magari di colore verde. Inoltre Klimt era solito adoperare il colore oro, ripreso dall'arte bizantina celata dentro le basiliche ravennesi.
Un team di esperti del Museo ha lavorato per ricreare e capire attraverso note e opere di Klimt a noi giunte, come sarebbero oggi quei dipinti se non fossero andati distrutti. Grazie al curatore del Belvedere, Franz Smola, e al team di Google, è stato addestrato un algoritmo generale su una vasta collezione di opere d'arte, successivamente applicata ai soli dipinti di Klimt.
In questo modo l'intelligenza artificiale è riuscita a ricreare le opere con i colori che l'artista di Vienna avrebbe con molta probabilità utilizzato.
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