La realtà aumentata per gli ipovedenti: un visore in arrivo dal Regno Unito

GiveVision, società britannica che collabora con Sony, sta per portare sul mercato un visore AR che promette di migliorare la qualità della vita di chi ha problemi alla vista. La sperimentazione ha già offerto risultati incoraggianti
di Andrea Bai pubblicata il 19 Marzo 2020, alle 12:41 nel canale Scienza e tecnologiaQuando pensiamo alla realtà aumentata la prima cosa che ci viene in mente è la lettura di informazioni aggiuntive e contestuali in sovraimpressione all'immagine del mondo reale in cui ci troviamo. Per coloro i quali sono affetti da una qualche forma di patologia visiva, però, la realtà aumentata potrebbe anche solo semplicemente aiutare a vedere più distintamente il mondo che li circonda.
La startup britannica GiveVision sta a questo scopo sviluppando un nuovo tipo di occhiali AR, più confortevoli e più "socialmente accettabili" rispetto a quanto già realizzato in passato: negli anni scorsi GiveVision ha propopsto SightPlus, un dispositivo con un'impostazione simile a quella di Samsung Gear VR e che prevedeva l'uso di uno smartphone da inserire nel visore del quale sfruttare la fotocamera. Usando poi un software proprietario, SightPlus permetteva all'utente di leggere, riconoscere volti e guardare la televisione.

Il design della nuova generazione SightPlus2
SightPlus 2 integra invece il display e la fotocamera direttamente all'interno della montatura, e ha l'aspetto di un paio di occhiali da sole. Non sono disponibili molte informazioni: per ora si conosce solamente l'autonomia, di circa 6 ore, e il peso, di 110 grammi. La società afferma che SightPlus 2 sarà coperto da una garanzia di 36 mesi mentre nelle foto rilasciate si nota che i controlli + e - sono collocati nell'area della tempia destra e probabilmente usati per regolare la luminosità del visore. La forma degli occhiali suggerisce la presenza di display a proiezione e GiveVision afferma di usare una combinazione di realtà virtuale e realtà aumentata per simulare la visione umana con un campo di oltre 100 gradi.
La società collabora con Sony per sviluppare e produrre gli occhiali, e ha ricollocato i suoi uffici presso uno stabilimento Sony nel Galles del Sud. Lo sviluppo di SightPlus 2 è inoltre stato supportato, anche finanziariamente, dall'Agenzia Spaziale Europea la quale ha messo inoltre a disposizione una tecnologia per l'elaborazione delle informazioni visive creata per i satelliti europei.

La prima generazione di SightPlus
Oltre 191 milioni di persone nel mondo soffrono di un abbassamento della vista da moderato a severo, non solo per un deterioramento della capacità visiva dovuto all'età o ad abitudini scorrette, ma anche per patologie come la retinopatia diabetica o la degenerazione maculare.
Nella sperimentazione ospedaliera quasi il 70% dei pazienti che ha provato SightPlus ha riportato un miglioramento della vista fino a condizioni normali con l'uso del dispositivo, mentre il 98% ha riscontrato un miglioramento di sei linee con un grafico per il test dell'acuità visiva.
La prima generazione di SightPlus veniva proposta ad un prezzo di 2995 sterline, che poteva essere affrontato anche in forma rateale per 55 sterline al mese, comprensivo di accesso al servizio clienti, aggiornamenti gratuiti e garanzia pluriannuale. Attualmente non si conosce ancora il prezzo di SightPlus 2, anche se osservando soluzioni simili in lavorazione presso altre realtà (come Envision e Google che usano i Google Glass Enterprise Edition 2, e sfruttano tecniche AI) i prezzi si collocano oltre i 2000 dollari.
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