La NASA sta collaborando allo sviluppo della stazione spaziale commerciale Blue Origin Orbital Reef

La NASA ha dichiarato di stare collaborando attivamente allo sviluppo della stazione spaziale commerciale Blue Origin Orbital Reef che dovrebbe prendere servizio a partire dalla fine del 2029 per sostituire la ISS.
di Mattia Speroni pubblicata il 19 Aprile 2025, alle 19:21 nel canale Scienza e tecnologiaNASABlue Origin
Sembra che la proposta di Elon Musk di porre fine alla vita operativa della Stazione Spaziale Internazionale prima del tempo stabilito (intorno al 2031) non sia stata presa in considerazione seriamente. L'agenzia spaziale statunitense e Roscosmos avrebbero trovato poi un accordo per procedere con il piano annunciato in precedenza dando così il tempo alle stazioni spaziali commerciali di essere effettivamente operative così da sostituire la ISS. Tra queste ci sarà Blue Origin Orbital Reef, in fase di sviluppo attiva.
Secondo quanto riportato recentemente la NASA sta aiutando Blue Origin a proseguire lo sviluppo della sua stazione spaziale commerciale coinvolgendo anche collaudatori umani, con singoli partecipanti o piccoli gruppi, per provare effettivamente gli spazi che saranno utilizzati in futuro in orbita bassa terrestre (LEO).
Prosegue lo sviluppo della stazione spaziale Blue Origin Orbital Reef
La società di Jeff Bezos ha sviluppato ambienti di test a misura reale (mock-up) così da permettere di simulare varie tipologie di operazioni che potrebbero avvenire in microgravità, come il trasferimento di carichi utili, la gestione dei rifiuti generati durante l'attività o lo stivaggio di merci e rifornimenti all'interno di Blue Origin Orbital Reef.
Angela Hart (Johnson Space Center) ha dichiarato "i test con esseri umani iterativi sono essenziali per prendere le decisioni chiave e mitigare i rischi per la salute e la sicurezza dell'equipaggio. La visione della NASA sulle pietre miliari dei test del nostro partner consente all'agenzia di ottenere informazioni sui progressi dei partner e condividere le competenze, migliorando in ultima analisi l'industria e il successo della missione della NASA".
Blue Origin si è concentrata sullo sviluppo del design degli spazi, sugli ambienti lavorativi, sulla pavimentazione e su come ci si dovrebbe muovere all'interno della stazione spaziale. Questo genere di sviluppi è critico e necessario per fare in modo che gli ambienti reali, una volta nello Spazio, garantiscano la possibilità di vivere in sicurezza per gli equipaggi e di poter svolgere attività in microgravità. Non sono mancate valutazioni sugli alloggi privati dell'equipaggio, sulla zona pranzo, sulla zona toilette, il laboratorio di ricerca, la zona d'attracco e i portelli.
Per cercare di semplificare lo sviluppo, Blue Origin ha sviluppato i vari ambienti come moduli separati per i test. In questo modo lo sviluppo può essere indipendente senza andare a inficiare i progressi di un'unità piuttosto che di un'altra in caso di modifiche.
Durante una conferenza dell'Aerospace Safety Advisory Panel (ASAP) della NASA, un dirigente dell'agenzia ha dichiarato che entro la fine del 2025 o l'inizio del 2026 verranno stese alcune bozze mentre la fase 2 del contratto dedicata allo sviluppo di stazioni spaziali commerciali sarà annunciata per l'estate 2026. La capacità operativa iniziale delle stazioni spaziali commerciali (Axiom Space Station, Blue Origin Orbital Reef, Vast Haven-2 e Starlab) è prevista entro dicembre 2029, di avere equipaggi in orbita in maniera continuativa per dicembre 2030 e per dicembre 2031 sarà raggiunta la piena capacità. Questo dovrebbe consentire di far deorbitare la Stazione Spaziale Internazionale permettendo continuare ad avere una presenza umana continuativa in LEO.
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