L'Extremely Large Telescope (ELT) dell'ESO è stato completato per metà

L'Extremely Large Telescope (ELT) dell'ESO è arrivato finalmente a metà della sua costruzione. Il lavoro sta procedendo come previsto e nonostante alcuni ritardi nella fase iniziale ora il completamento e il suo utilizzo sono previsti entro il 2028.
di Mattia Speroni pubblicata il 13 Luglio 2023, alle 19:59 nel canale Scienza e tecnologiaESO
Spesso quando pensiamo ai grandi telescopi molto probabilmente ci vengono in mente i telescopi spaziali che sono stati lanciati negli ultimi anni (tra i quali ovviamente il JWST). Sulla Terra però sono state creato e sono in fase di realizzazione grandi opere ingegneristiche che aiuteranno gli scienziati a conoscere meglio l'Universo. Non si può non pensare al radiotelescopio FAST (Five hundred meter Aperture Spherical Telescope) in Cina mentre in Cile sta crescendo la struttura dell'Extremely Large Telescope (ELT) dell'ESO.
Questo telescopio, una volta completato, sarà il più grande del suo genere e permetterà di acquisire moltissimi dati che potranno sommarsi a quelli degli altri telescopi (terrestri e spaziali) così da fornire un supporto alle ipotesi degli scienziati. Si tratta di un'opera ingegneristica di primo piano considerata la complessità e la precisione necessaria. Il tutto in una zona particolare del pianeta (il deserto cileno dell'Atacama), utile per le osservazioni. Negli ultimi giorni è stato annunciato il raggiungimento di una tappa fondamentale: siamo a metà della sua realizzazione.
L'Extremely Large Telescope dell'ESO è completato a metà
Secondo quanto riportato dall'ESO (Osservatorio Europeo Australe), l'Extremely Large Telescope potrà vantare uno specchio principale da ben 39 metri di diametro e potrà osservare il Cosmo nelle frequenze della luce visibile e infrarossa. Il consorzio per la sua realizzazione ha annunciato di aver raggiunto il 50% del completamento dell'opera e si prosegue con un buon ritmo.
Tecnici, ingegneri e operai edili stanno attualmente assemblando la struttura della cupola con il supporto principale in acciaio. Altre parti del telescopio sono in fase di realizzazione in Europa e nei prossimi mesi saranno pronte per la spedizione.
Il design ottico dell'Extremely Large Telescope sfrutterà cinque specchi con quello principale (chiamato M1) che è composto da 798 segmenti esagonali. Di questo il 70% è stato prodotto per quanto riguarda le strutture che dovranno essere ancora rifinite e così anche i segmenti di supporto. Per quanto riguarda M2 e M3 la fusione è già avvenuta e sono entrati nella fase di lucidatura (che ovviamente deve essere molto accurata). M4 invece sarà uno specchio adattivo che permetterà di regolare la propria forma 1000 volte al secondo così da correggere la distorsione prodotta dall'atmosfera. L'apertura dello specchio principale è pari a f/0.87 con un campo di visione di 10 arcominuti con i segmenti che hanno dimensione di 1,4 metri ciascuno e sono realizzati in Zerodur, un composto vetro-ceramico con bassa capacità di espansione termica.
Sono in fase di completamento anche il sistema di controllo e le attrezzature utili ad assemblare il telescopio. Per quanto riguarda gli strumenti scientifici ci si suddivide tra la fine della fase di progettazione e quella di realizzazione. L'ESO indica che il 50% restante dell'ELT sarà più veloce da completare rispetto al precedente 50% (la costruzione è iniziata nel 2014). Tra le difficoltà affrontate nel corso degli anni c'è stata la fase di finalizzazione della progettazione ma anche la prototipazione di alcune componenti oltre alle verifiche. Chiaramente anche la pandemia ha influito sui lavori.
Attualmente è previsto che l'Extremely Large Telescope potrà iniziare le osservazioni scientifiche nel 2028. Questo nuovo strumento scientifico permetterà di analizzare sia oggetti celesti all'interno del Sistema Solare sia esopianeti in orbita intorno a stelle più lontane. Potrà raccogliere dati anche su buchi neri, compreso quello al centro della Via Lattea ma anche studiare galassie o scoprire (o confermare) novità sulla fisica fondamentale e su materia oscura e energia oscura.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoinoltre la risoluzione che ha a cosa corrisponderebbe? tipo, per capire la potenza ottica... una monetina di 1centesimo o 2€ (
inoltre
essendo situato a circa 3000 metri, un pò sono attenuati i disturbi atmosferici, li fanno apposta a quote + alte possibili, e in zone di poca pertubazione meteorologiche...
tanto che gli astronomi devono fare un checkup medico per monitorare il lavoro in presenza di ossigeno scarso,
non sarà il caso dei 3000, circa, metri, ma in altre località avviene... e sono costretti a stare per questo per un periodo limitato...
cmq tutta la questione delle ottiche "adattative", con attuatori, o cosa siano, risulta, ad un profano, artificiosa...
ok, e vabbè...
comunque ho messo in grassetto... il problema diminuisce con l'altitudine... evidentemente, e soprattutto con strumenti Enormi, come certo è questo, è rilevante, anzi di più...
comunque prima devo aver sbagliato un termine tecnico:
sono i rifrattori ad avere l'aberrazione (cromatica)
mentre i riflettori hanno il "coma", cioè ai bordi esterni dello specchio l'immagine raccolta risulta deformata,
almeno per strumenti piccoli, anche se penso ci siano tecniche odierne di "correzione"... cioè è impensabile fare uno specchio (composito, lo so, da pezzi esagonali più piccoli) di 39m :arrgh: e avere gli ultimi 2-x metri dal bordo non utili :booooooh:
quale è più "risolutivo"?
OVVERO: l'ELT da 39m in cosa è superiore rispetto al JWST, a parità di raccolta luce nella stessa banda (ottica)?
spero che ne valga la pena avere fatto l'affare da 39m (certo i costi sono molto inferiori...
e parlavano di un 100m... l' OVERWHELMINGLY ( :lol: ) LT...
ancora una frazione del costo rispetto al JWST...
con il 100m o magari 300m -500m - 1km... in chissà quale futuro si vedrà il dietro le quinte del "BigBang" ehm
basta che li mettano in un posto che inquadri l'obiettivo, perchè sarà un tantino oltre il possibile spostare il castello ottico appresso
ehm, sto facendo ipotesi su nessuna base prevista di fattibilità...
ehm:
https://en.wikipedia.org/wiki/Extremely_Large_Telescope
[I]The ELT under ideal conditions [U]has an angular resolution of 0.005 arcsecond which corresponds to separating two light sources 1 AU apart from 200 pc (650 ly) distance, or two light sources 30 cm apart from roughly 12,000 km distance[/U]. At 0.03 arcseconds, the contrast is expected to be 108, sufficient to search for exoplanets.[71] The unaided human eye has an angular resolution of 1 arcminute which corresponds to separating two light sources 30 cm apart from 1 km distance. [/I]
Quindi parecchio superiore rispetto al JWST (0,1 arcosecondi). Immagino che i problemi vengano più nel campo dell'infrarosso, dove le radiazioni vengono assorbite dall'atmosfera
ok...
speriamo che si possa guardare la superficie di Betelgeuse, l'JWST non può... perchè per le sue capacità è troppo luminosa...
l'ELT ha una focale f/20 (quasi) e non avrà problemi...
mentre apprendo, con molta sorpresa, che l'OLT (quello da 100m, abbandonato) aveva una focale progettata in f/1,75
https://en.wikipedia.org/wiki/Overw...Large_Telescope
praticamente quasi una mezza sfera
visto che sarebbe stato molto luminoso e insolito... bohhh ma anche piuttosto delicato da collimarne gli specchi...
magari pensavano di doverlo usare per oggetti debolissimi ...
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