L'EHT ha rilasciato un'immagine aggiornata del buco nero M87*, confermando alcune ipotesi

L'EHT ha rilasciato un'immagine aggiornata del buco nero M87*, confermando alcune ipotesi

Grazie al progetto Event Horizon Telescope (EHT) è stato possibile acquisire nuovi dati nel 2018 che hanno permesso di ricostruire una nuova immagine del buco nero M87*. I dati sono utili agli scienziati per comprenderne la struttura.

di pubblicata il , alle 18:27 nel canale Scienza e tecnologia
 

I buchi neri sono oggetti decisamente particolari. Prima teorizzati e poi effettivamente rilevati nell'Universo, sono ancora molto sfuggenti a causa della mancata emissione osservabile dopo l'orizzonte degli eventi mentre si possono notare sfruttando le emissioni di getti relativistici, dei dischi di accrescimento oppure degli effetti che possono generare (dalle onde gravitazionali quando due buchi neri si fondono all'interazione con stelle e altri oggetti celesti). La prima immagine di un buco nero è stata realizzata qualche anno fa grazie al progetto Event Horizon Telescope (EHT) che ha permesso di creare grazie ai dati la ricostruzione di M87* (che si trova al centro dell'omonima galassia Messier 87).

buco nero m87

Questo buco nero è più semplice da osservare rispetto a quello della Via Lattea (Sagittarius A* o Sgr A*) in quanto più grande e, dal nostro punto di vista, ha meno polveri e gas frapposti che ne rendono quindi più semplice la rilevazione. Nelle scorse settimane il progetto EHT ha reso disponibile un'immagine aggiornata del buco nero M87* permettendo di confermare alcune ipotesi e consentendo di dare agli scienziati ulteriori dati per studiare questi oggetti così particolari. Questo è quello che sappiamo.

La nuova immagine del buco nero M87*

Un grande numero di ricercatori a livello internazionale ha potuto realizzare un nuovo studio scientifico dal titolo The persistent shadow of the supermassive black hole of M 87 per spiegare le novità di questa nuova immagine e di cosa rappresenta per la conoscenza dei buchi neri supermassicci (quelli che si trovano al centro delle galassie e che hanno massa elevata e dimensioni decisamente grandi).

buco nero m87

La nuova immagine del buco nero M87* è stata realizzata a partire dai dati raccolti nell'aprile 2018. Elaborare una grande quantità di dati è non solo complesso ma richiede anche molto tempo (nonostante la tecnologia). Per avere una migliore risoluzione agli altri telescopi sparsi sulla Terra si sono anche aggiunti il New commission Greenland Telescope e il Large Millimeter Telescope, in grado di catturare ulteriori informazioni. Inoltre la capacità di registrazione è stata incrementata con quattro bande a circa 230 GHz (contro le due del 2017).

buco nero m87

Questi dati sono stati confrontati con quelli raccolti nel 2017 permettendo un'analisi indipendente delle informazioni. Non solo l'immagine del buco nero è simile ma si è anche potuto notare come questa sia parzialmente mutata proprio a causa della natura dell'oggetto stesso (e in particolare del disco di accrescimento).

La zona più luminosa del disco di accrescimento si è spostata di circa 30° in senso antiorario rispetto all'immagine del 2017 e conferma l'idea (teorica) che intorno a un buco nero come M87* ci sia materiale in un rapido movimento turbolento. Se può sembrare un dato ormai "scontato" i dati osservativi sono importanti proprio per confermare o confutare quanto ipotizzato.

Dato che tra le due osservazioni è passato solamente un anno, poco in termini cosmici, non si sarebbero dovute osservare variazioni significative del disco di accrescimento, e così è stato. Il raggio di un buco nero è fortemente dipendente dalla sua massa. In particolare M87* non starebbe assorbendo materia a ritmo elevato (che aumenterebbe la sua massa) e questo fa pensare che il suo raggio possa rimanere invariato ancora per milioni, se non miliardi, di anni.

buco nero m87

Keiichi Asada (Academia Sinica Institute for Astronomy and Astrophysics di Taiwan) ha dichiarato "un requisito fondamentale della Scienza è quello di essere in grado di riprodurre i risultati. La conferma dell'anello in un set di dati completamente nuovo è una pietra miliare per la nostra collaborazione e una forte indicazione che stiamo osservando l'ombra di un buco nero e del materiale che gli orbita attorno".

Il buco nero M87* si trova a circa 55 milioni di anni luce dalla Terra. Le analisi dei dati raccolti dall'Event Horizon Telescope hanno consentito di caratterizzare la struttura di un buco nero di questo tipo fornendo anche indicazioni sulla polarizzazione della luce che viene emessa dal disco di accrescimento. In futuro saranno eseguite ulteriori osservazioni di M87* così da conoscerne al meglio l'evoluzione e la distribuzione del campo magnetico oltre che l'interazione con il disco di accrescimento. Dati sono stati raccolti già nel 2021 e nel 2022, ma sono ancora in fase di elaborazione, mentre nel 2024 ci sarà un'altra campagna.

9 Commenti
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Peppe197031 Gennaio 2024, 20:28 #1
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/scien...esi_123930.html

Grazie al progetto Event Horizon Telescope (EHT) è stato possibile acquisire nuovi dati nel 2018 che hanno permesso di ricostruire una nuova immagine del buco nero M87*. I dati sono utili agli scienziati per comprenderne la struttura.


E smuovono l'ETH per comprendere "meglio" un buco nero

Se chiedevano al mio idraulico di fiducia, invece di spendere tanti soldi inutilmente, quello sì che gli avrebbe chiarito tante cose.

L'idraulico è un esperto di tubi e buchi... dopo tanti anni di pratica: principianti!
vash7931 Gennaio 2024, 23:03 #2
per non parlare dll'idraulico della pubblicità col cane.....lui si che di buchi neri se ne intende.
cignox101 Febbraio 2024, 09:02 #3
Sarebbe interessante vedere cosa si riuscirebbe a fare con un array di radiotelescopi sparsi per il sistema solare.
Mi domando se non si potrebbero lanciare radiotelescopi che fungano anche da rilevatori di onde gravitazionali, ottenendo 2 al prezzo di 1....
Darkon01 Febbraio 2024, 09:08 #4
Originariamente inviato da: cignox1
Sarebbe interessante vedere cosa si riuscirebbe a fare con un array di radiotelescopi sparsi per il sistema solare.
Mi domando se non si potrebbero lanciare radiotelescopi che fungano anche da rilevatori di onde gravitazionali, ottenendo 2 al prezzo di 1....


La prima ipotesi è potenzialmente molto interessante ma molto poco pratica. Già fare manutenzione a oggetti in orbita intorno alla terra e in orbite molto stabili è complesso e costosissimo. Quindi almeno ad oggi è impossibile.


Quanto alla seconda ipotesi per poter rilevare le onde gravitazionali servono strumenti di dimensioni e precisione tale che metterli in orbita è letteralmente impossibile ma soprattutto non sarebbe nemmeno particolarmente utile dato che le onde gravitazionali non sono influenzate dall'atmosfera e nemmeno particolarmente dalla gravità terrestre anche se il discorso è un po' più complesso quindi non avresti degli evidenti vantaggi a fare osservazioni con uno strumento nello spazio.
dav1deser01 Febbraio 2024, 12:11 #5
Originariamente inviato da: Darkon
La prima ipotesi è potenzialmente molto interessante ma molto poco pratica. Già fare manutenzione a oggetti in orbita intorno alla terra e in orbite molto stabili è complesso e costosissimo. Quindi almeno ad oggi è impossibile.


Quanto alla seconda ipotesi per poter rilevare le onde gravitazionali servono strumenti di dimensioni e precisione tale che metterli in orbita è letteralmente impossibile ma soprattutto non sarebbe nemmeno particolarmente utile dato che le onde gravitazionali non sono influenzate dall'atmosfera e nemmeno particolarmente dalla gravità terrestre anche se il discorso è un po' più complesso quindi non avresti degli evidenti vantaggi a fare osservazioni con uno strumento nello spazio.


Ehm, LISA è un progetto per mettere in orbita dei satelliti per rilevare onde gravitazionali.
Il vantaggio di metterli nello spazio è che più allontanare i punti di osservazione ti permette di rilevare lunghezze d'onda maggiori.
https://it.wikipedia.org/wiki/LISA_(sonda_spaziale)
Darkon01 Febbraio 2024, 15:02 #6
Originariamente inviato da: dav1deser
Ehm, LISA è un progetto per mettere in orbita dei satelliti per rilevare onde gravitazionali.
Il vantaggio di metterli nello spazio è che più allontanare i punti di osservazione ti permette di rilevare lunghezze d'onda maggiori.
https://it.wikipedia.org/wiki/LISA_(sonda_spaziale)


2 osservazioni anzi 3:

1) Grazie dell'info perché non conoscevo questo progetto ed è stato interessante approfondire MA

2) Ad oggi non voglio dire che sia solo su carta ma si parla del primo lancio forse nel 2037 se non ho capito male... è veramente ancora molto embrionale.

3) Solo per farti una comunicazione di servizio... nel link sopra hai tagliato una "" e quindi non porta a niente. Io ho capito l'errore e modificato il link a mano ma se lo editi mari è utile per altri.
dav1deser01 Febbraio 2024, 16:01 #7
Originariamente inviato da: Darkon
2 osservazioni anzi 3:

1) Grazie dell'info perché non conoscevo questo progetto ed è stato interessante approfondire MA

2) Ad oggi non voglio dire che sia solo su carta ma si parla del primo lancio forse nel 2037 se non ho capito male... è veramente ancora molto embrionale.

3) Solo per farti una comunicazione di servizio... nel link sopra hai tagliato una "" e quindi non porta a niente. Io ho capito l'errore e modificato il link a mano ma se lo editi mari è utile per altri.


1) Non c'è di che

2) Be' è chiaro che i tempi di sviluppo di un progetto del genere siano molto lunghi, i costi sono sicuramente molto elevati e quindi non si può correre nessun rischio prima di mandare in orbita questi satelliti.

3) Grazie della segnalazione, ho editato il link
raxas02 Febbraio 2024, 05:34 #8
Originariamente inviato da: cignox1
Sarebbe interessante vedere cosa si riuscirebbe a fare con un array di radiotelescopi sparsi per il sistema solare.
...


Originariamente inviato da: Darkon
La prima ipotesi è potenzialmente molto interessante ma molto poco pratica. Già fare manutenzione a oggetti in orbita intorno alla terra e in orbite molto stabili è complesso e costosissimo. Quindi almeno ad oggi è impossibile.
...


ma non c'è già oggi, se non sbaglio (solo che non riesco a trovare indicazioni), un tipo di osservazione (interferometrica) specifica, che viene svolta sulla Terra, [U]da punti opposti nella sua orbita di "rivoluzione"[/U] (da telescopi o radiotelescopi, terrestri?
se così, l'ampiezza non è da poco: il massimo intorno a circa 144milioni di km x2...
e, comunque, mi pare sia stato fatto per risolvere stelle binarie molto vicine... (non ricordo)
o, magari l' "osservato" deve essere "contemporaneo"? ( )
Peppe197002 Febbraio 2024, 13:02 #9
Originariamente inviato da: vash79
per non parlare dll'idraulico della pubblicità col cane.....lui si che di buchi neri se ne intende.


Certo, poi va a finire che ci si scherza sopra

Quello, l'idraulico mio di fiducia è un esperto in tubi, buchi neri, scarichi, termodinamica delle caldaie... davvero!

L'altra volta mi ha spiegato come funziona un ponte di Einstein-Rosen,
in modo semplice ed intuitivo... e questi ci impazziscono sopra, sperperando del denaro

Le stringhe per esempio, non sono altro che dei peli che si in torcigliano ed
otturano
gli scarichi.

Così semplice

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