K2-18b, atmosfera con acqua e idrogeno: l'esopianeta che riaccende le speranze di trovare forme di vita fuori dalla Terra

Dati ottenuti dal telescopio spaziale James Webb confermano la presenza di vapore acqueo e idrogeno nell'atmosfera di K2-18b, un mondo extrasolare situato a 120 anni luce dalla Terra. Tra le molecole rilevate figura anche la dimetilsolfossido, possibile indicatore di processi biologici
di Rosario Grasso pubblicata il 17 Aprile 2025, alle 09:55 nel canale Scienza e tecnologiaNuove osservazioni condotte con il telescopio James Webb (JWST) hanno confermato la presenza di vapore acqueo e idrogeno nell’atmosfera di K2-18b, un esopianeta posizionato nella zona abitabile della sua stella, a circa 120 anni luce dalla Terra. Si tratta di un pianeta otto volte più massiccio del nostro, classificato come sub-nettuniano, con condizioni potenzialmente compatibili con la vita.
L’analisi spettrale della luce stellare filtrata attraverso l’atmosfera del pianeta durante i transiti ha permesso di individuare segnali chiari di H₂O e H₂. Questo fa pensare a una composizione atmosferica simile a quella ipotizzata per i cosiddetti “Hycean worlds”, ovvero pianeti con oceani sotto un’atmosfera ricca di idrogeno.
Una delle molecole rilevate, il dimetilsolfossido (DMS), è particolarmente interessante. Sulla Terra, la produzione di DMS è associata prevalentemente all’attività biologica marina. Sebbene la sola presenza non basti a confermare la presenza di vita, la rilevazione ha spinto la comunità scientifica a considerare K2-18b un candidato prioritario per studi futuri. Si parla di forme di vita elementari ma che hanno acceso l'entusiasmo degli astrobiologi: "questi sono i primi indizi di un mondo alieno potenzialmente abitato" ha dichiarato l'astrofisico Nikku Madhusudhan dell'Istituto di Astronomia dell'Università di Cambridge, autore principale dello studio pubblicato sull'Astrophysical Journal Letters.
La temperatura superficiale stimata, compresa tra 0 e 40 °C, rafforza ulteriormente lo scenario di un ambiente potenzialmente ospitale. La pressione atmosferica e la densità non sono ancora completamente note, ma i modelli lasciano presupporre la presenza di un oceano liquido al di sotto degli strati gassosi.
Le osservazioni rientrano in una campagna di monitoraggio mirata a identificare biosignature su esopianeti con atmosfere accessibili allo studio spettroscopico. James Webb, con il suo spettrografo NIRSpec, ha fornito dati a una precisione mai raggiunta prima su mondi di questa categoria.
I ricercatori puntano ora a raffinare le analisi con osservazioni aggiuntive, così da escludere eventuali interpretazioni alternative e ottenere stime più dettagliate sulla composizione dell’atmosfera e la struttura interna del pianeta. La scoperta di molecole legate alla chimica organica su un pianeta così distante alimenta la ricerca di ambienti favorevoli alla vita ben oltre i confini del Sistema Solare.
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