Jared Isaacman, probabile futuro amministratore della NASA, parla dell'esplorazione spaziale: dalla Luna a Marte

Jared Isaacman, probabile futuro amministratore della NASA, parla dell'esplorazione spaziale: dalla Luna a Marte

Nelle scorse ore il miliardario Jared Isaacman (che ha eseguito due missioni in orbita) è stato ascoltato dai senatori statunitensi per capire se ha le carte in regola per diventare il prossimo amministratore della NASA.

di pubblicata il , alle 21:06 nel canale Scienza e tecnologia
NASASpaceXArtemis
 

Jared Isaacman sarà molto probabilmente il prossimo amministratore della NASA, anche se manca ancora l'approvazione del Senato statunitense, ma sembra che le possibilità di una sua conferma siano molto alte. Il miliardario ha partecipato a due missioni spaziali private, finanziate da lui stesso (Inspiration4 e Polaris Dawn) e ha in programma altri viaggi in orbita nei prossimi anni. Il presidente Donald Trump lo aveva proposto a dicembre dello scorso anno (con la nomina ufficiale che è avvenuta alla fine di gennaio), con il supporto di Elon Musk.

Nelle scorse ore si è tenuta un'udienza di conferma per far diventare il prossimo amministratore della NASA Jared Isaacman con la presenza del senatore Ted Cruz e della Commissione Commercio, Scienza e Trasporti del Senato statunitense. Durante le tre ore di discussione sono stati trattati diversi temi che potrebbero delineare, almeno in parte, quale sarà il percorso che prenderà l'agenzia spaziale statunitense nel prossimo futuro considerando le problematiche relative al budget e le sfide legate all'esplorazione della Luna, di Marte e altri progetti.

Jared Isaacman e la NASA, dalla Luna a Marte

Nonostante non siano stati dati dettagli precisi sulle future strategie per l'esplorazione spaziale Jared Isaacman sembra convinto della possibilità di poter sviluppare sia il programma lunare (con le missioni Artemis) che quello per l'invio di equipaggi umani su Marte, come aveva dichiarato Trump negli scorsi mesi, quando sembrava che l'esplorazione lunare potesse diventare un piano da accantonare, lasciando che questa "corsa" in mano ai cinesi.

isaacman senato nasa

Il repubblicano Ted Cruz (Texas) ha sottolineato come un cambiamento nelle priorità vedrebbe i cinesi arrivare sulla Luna prima degli statunitensi (dopo la fine del programma Apollo, che ha visto "vincere" gli statunitensi contro i sovietici). Isaacman sembra intenzionato a sviluppare in maniera sostanziale le capacità di portare un equipaggio su Marte nei prossimi anni, con la Luna che è vista come un passaggio quasi obbligato per lo sviluppo di tecnologie dedicate allo Spazio Profondo.

Il probabile futuro amministratore ha ribadito che non si tratterà di scegliere o la Luna o Marte, ma che si potranno raggiungere entrambi con sforzi in parallelo. In particolare Jared Isaacman vorrebbe riuscire a riportare gli esseri umani sul satellite naturale prima del 2030 e prima dei cinesi pur non scendendo nei dettagli di come intenda farlo.

nasa isaacman

All'interno delle dichiarazioni c'è stato anche spazio per parlare dell'hardware attualmente sviluppato o in fase di assemblaggio. In particolare NASA SLS (Space Launch System), la navicella Orion e il Lunar Gateway che sono viste come soluzioni temporanee e per il breve periodo e non per piani di più lunga durata dove ci saranno altre vie per avere la sostenibilità economica delle operazioni.

Durante l'udienza erano presenti anche Reid Wiseman, Victor Glover e Christina Koch (astronauti della NASA) e Jeremy Hansen (astronauta CSA), che parteciperanno alla missione Artemis II prevista non prima di aprile 2026. Il senatore repubblicano Jerry Moran (Kansas) ha quindi esortato Isaacman a portare questo equipaggio intorno alla Luna e a far allunare quello successivo. Questa sembrerebbe una mossa per spingere a mantenere il programma Artemis inalterato almeno fino ad Artemis III se non ad Artemis V, così da permettere l'utilizzo di hardware già collaudato e in fase di costruzione e assemblaggio (compreso il Lunar Gateway).

Le scelte legate alla Stazione Spaziale Internazionale

Non è mancata poi una dichiarazione in merito alla Stazione Spaziale Internazionale. Musk aveva dichiarato alla fine di febbraio che la ISS avrebbe dovuto terminare la sua vita operativa prima di quanto previsto (nel 2031 circa), Isaacman sembra però di opinione diversa e ha dichiarato che l'avamposto orbitale dovrebbe essere sfruttato fino alla fine "non credo che dovremmo deorbitarla ora. Penso che dobbiamo sfruttare al massimo la stazione spaziale mentre ce l'abbiamo e capire cosa possiamo realizzare nell’ambiente unico della microgravità".

Proprio i legami con Elon Musk potrebbero essere il più grande scoglio da superare per la nomina ad amministratore della NASA di Jared Isaacman. Il senatore democratico Edward Markey (Massachusetts) ha chiesto direttamente a Isaacman quali fossero i rapporti con Musk ma le risposte sono state piuttosto evasive, anche se a causa delle missioni svolte e di quelle future, i due miliardari sarebbero comunque legati in qualche modo.

Con l'attuale budget della NASA Isaacman vorrebbe finanziare sia le missioni con equipaggio verso la Luna e Marte, ma anche le future stazioni spaziali commerciali, missioni robotiche, nuovi telescopi oltre che un impegno nel monitoraggio dei detriti spaziali e dei NEO (Near Earth Object). Non è chiaro come questo sarà possibile ma è probabile che in futuro ci sarà modo di capire come intenderà agire per non chiedere ulteriori fondi e portare avanti le operazioni scientifiche.

In generale Jared Isaacman sembra godere del supporto di parte dell'industria spaziale ma anche di astronauti NASA (in attività o meno) e di scienziati. Attualmente è difficile avere un'idea chiara su cosa ci si debba aspettare se Isaacman diventerà amministratore dell'agenzia. La sua nomina potrebbe avvenire entro maggio e forse solo a quel punto si potrà iniziare a conoscere la sua strategia per la NASA.

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