Il volo a vela (fotonica) potrebbe essere la strada per i futuri viaggi interstellari?

Il volo a vela (fotonica) potrebbe essere la strada per i futuri viaggi interstellari?

Le vele fotoniche sfruttano la pressione esercitata dai fotoni e dovrebbero permettere di accelerare microsonde fino a un quinto della velocità della luce, per raggiungere Alpha Centauri - che dista 4 anni luce dalla Terra - in meno di 20 anni

di pubblicata il , alle 12:45 nel canale Scienza e tecnologia
 

Il volo a vela (fotonica) potrebbe essere la strada per i viaggi interstellari? È quello che sostengono i ricercatori autori del paper pubblicato recentemente su Nature dal titolo "Pentagonal photonic crystal mirrors: scalable lightsails with enhanced acceleration via neural topology optimization".

Vele sottilissime per viaggiare nello spazio spinti dal laser

La ricerca è stata portata aventi nell'ambito dell'iniziativa Breakthrough Starshot Initiative, che mira a inviare micro-sonde delle dimensioni di un chip verso Alpha Centauri entro 20 anni, utilizzando vele leggere spinte da laser.

Queste vele, concepite per essere spinte dalla pressione della luce, potrebbero permettere a piccole sonde spaziali di raggiungere velocità straordinarie, avvicinando l'umanità al sogno di esplorare sistemi stellari lontani.

Breakthrough Starshot Initiative

La tecnologia dovrebbe permettere di accelerare le sonde fino a un quinto della velocità della luce, per raggiungere Alpha Centauri - che dista circa 4 anni luce dalla Terra - in meno di 20 anni. Per avere un'idea della differenza, coi metodi di propulsione attualmente disponibili il viaggio durerebbe 10.000 anni.

Le vele fotoniche sfruttano la pressione esercitata dai fotoni, le particelle elementari con cui è possibile descrivere la luce, su una superficie riflettente. Sebbene ogni fotone trasferisca un impulso estremamente piccolo, l'effetto cumulativo di un intenso fascio di luce può generare una spinta significativa su una vela ultraleggera.
Questa tecnologia richiede materiali innovativi per le vele, caratterizzati da dimensioni dell'ordine dei metri quadrati, spessori nanometrici e miliardi di nanofori per aumentare la riflettività e ridurre la massa.

C'è già la prima membrana, anche se piccola

Un team di ricercatori dell'Università di Brown e della Delft University of Technology ha sviluppato una membrana ultraleggera e altamente riflettente, progettata per fungere da vela fotonica. Non ci si è fermati alla teoria, ma i ricercatori sono stati in grado di portare a termine la fabbricazione di membrana reale, con una significativa riduzione dei costi rispetto ai metodi tradizionali.

Questa membrana è costruita in nitruro di silicio (SiN) e misura 60 x 60 millimetri per lato, con uno spessore di soli 200 nanometri. La sua superficie è caratterizzata da miliardi di nanofori disposti in un reticolo pentagonale, una configurazione ottimizzata tramite algoritmi di apprendimento automatico per massimizzare la riflettività e minimizzare la massa. Questa struttura permette una maggiore accelerazione sotto l'azione di un fascio laser, migliorando l'efficienza della vela. La massima riflettività è un requisito anche per minimizzare l'assorbimento delle radiazioni, con conseguente aumento della temperatura e rischio di creazione di microfratture nel materiale.

Inoltre il materiale riflettente deve essere a banda larga, in quanto durante l'accelerazione la luce laser subirà uno spostamento di lunghezza d'onda a causa dell'effetto Doppler.

C'è però ancora molta strada da fare, visto che il progetto Starshot prevede vele di 10 metri quadrati per poter effettuare il viaggio, con dei laser da 10–100 GW/m2 a terra per poter fornire sufficiente pressione di radiazione con tempi di esposizione nell'ordine dei pochi minuti. I laser, per minimizzare l'assorbimento da parte dell'atmosfera, lavoreranno nella porzione di spettro del vicino infrarosso (NIR) con lunghezze d'onda nell'ordine di 1-2 μm. I ricercatori sono però fiduciosi sulla scalabilità del processo di produzione.

Le vele, raggiungendo velocità quasi relativistiche (nell'ordine di 0,2c), potrebbero portare un carico molto ridotto, nell'ordine del singolo grammo: la ricerca deve quindi lavorare anche per minimizzare al massimo le sonde e in quel peso dovranno rientrare sensori, sistemi di comunicazione e fotocamere.

Siamo ben lontani dalla possibilità di muovere intere navicelle con l'utilizzo di vele fotoniche, ma la ricerca è sicuramente molto interessante e getta una 'nuova luce' (laser) sul futuro dell'esplorazione spaziale.

12 Commenti
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Notturnia31 Marzo 2025, 12:48 #1
Perchè c’è il costo dell’energia elettrica nell’immagine ?.. 0,185 €/kWh ?… ci frega qualcosa del costo dell’energia ?
Roberto Colombo31 Marzo 2025, 12:50 #2
Originariamente inviato da: Notturnia
Perchè c’è il costo dell’energia elettrica nell’immagine ?.. 0,185 €/kWh ?… ci frega qualcosa del costo dell’energia ?


L'immagine è quella pubblicata su Nature: nel paper i ricercatori fanno anche i conti dei costi dell'eventuale lancio, indicando 'The launch cost is mainly determined by the energy consumption of the laser'
Notturnia31 Marzo 2025, 12:57 #3
Carino che si preoccupino del costo dell’energia del laser ma ridicolo.. detto questo questo progetto ricorda tanti progetti di 30-40 anni fa in cui si parlava di queste vele “spinte” dai laser terrestri..

È un remake di vecchie idee in salsa moderna.. speriamo che si faccia almeno un prototipo per dimostrare che possiamo spingere qualcosa a quelle velocità.. da qua a farci anche un’astronave intera mi fa sorridere
Unrue31 Marzo 2025, 14:27 #4
L'idea è interessante, ma non ho mai capito come fanno poi a navigare e a direzionarle una volta nello spazio profondo non avendo motori.
insane7431 Marzo 2025, 14:51 #5
Originariamente inviato da: Unrue
L'idea è interessante, ma non ho mai capito come fanno poi a navigare e a direzionarle una volta nello spazio profondo non avendo motori.


non si parla di navi, ma di sonde.
l'idea, non nuova, è quella di attaccare una piccolissima sonda a queste vele, puntarci i laser, lanciarle nella direzione desiderata alla massima velocità possibile.
le sonde andranno in linea retta, passeranno (si spera) vicino all'obiettivo, faranno il loro lavoro (col poco tempo a disposizione, vista la velocità del fly-by) e manderanno a casa i dati.
al momento è l'unico modo (almeno sulla carta!) per poter raggiungere in tempi "umani" le stelle più vicine al Sole.
non ci sono altre tecnologie all'orizzonte che permettano di far raggiungere quelle velocità a "masse" importanti (sonde più grandi. figuriamoci a "navi" stile Shuttle), se non nei libri di fantascienza.
Notturnia31 Marzo 2025, 15:30 #6
Originariamente inviato da: insane74
non si parla di navi, ma di sonde.
l'idea, non nuova, è quella di attaccare una piccolissima sonda a queste vele, puntarci i laser, lanciarle nella direzione desiderata alla massima velocità possibile.
le sonde andranno in linea retta, passeranno (si spera) vicino all'obiettivo, faranno il loro lavoro (col poco tempo a disposizione, vista la velocità del fly-by) e manderanno a casa i dati.
al momento è l'unico modo (almeno sulla carta!) per poter raggiungere in tempi "umani" le stelle più vicine al Sole.
non ci sono altre tecnologie all'orizzonte che permettano di far raggiungere quelle velocità a "masse" importanti (sonde più grandi. figuriamoci a "navi" stile Shuttle), se non nei libri di fantascienza.


bada che i test fatti fino a qui non hanno dato buoni risultati ma hanno solo spronato a proseguire.. la vela deve essere enorme e serve molta energia..

non è detto che funzioni
insane7431 Marzo 2025, 15:49 #7
Originariamente inviato da: Notturnia
bada che i test fatti fino a qui non hanno dato buoni risultati ma hanno solo spronato a proseguire.. la vela deve essere enorme e serve molta energia..

non è detto che funzioni


ma io mica ho detto che funziona/funzionerà.
ho solo detto che, allo stato attuale/futuro prossimo, l'unico modo "fattibile" per inviare una qualche sonda a quelle distanze in tempi "ragionevoli" (minore dell'arco di una vita umana) è tramite questo tipo di tecnologia.
vele enormi, sonde piccolissime, e tanta, tanta fortuna.
Notturnia31 Marzo 2025, 15:59 #8
Originariamente inviato da: insane74
ma io mica ho detto che funziona/funzionerà.
ho solo detto che, allo stato attuale/futuro prossimo, l'unico modo "fattibile" per inviare una qualche sonda a quelle distanze in tempi "ragionevoli" (minore dell'arco di una vita umana) è tramite questo tipo di tecnologia.
vele enormi, sonde piccolissime, e tanta, tanta fortuna.


la mia non era una critica al tuo pensiero ma solo una triste constatazione che siamo lontani dal vederlo avvenire nella nostra vita.

fra l'altro.. sarei curioso di capire come dovremmo fare poi a ricevere i segnali indietro per capire se abbiamo scoperto qualcosa li "su"
insane7431 Marzo 2025, 16:03 #9
Originariamente inviato da: Notturnia
la mia non era una critica al tuo pensiero ma solo una triste constatazione che siamo lontani dal vederlo avvenire nella nostra vita.

fra l'altro.. sarei curioso di capire come dovremmo fare poi a ricevere i segnali indietro per capire se abbiamo scoperto qualcosa li "su"


ah si, che siamo lontani sicuro. difficilmente lo vedremo realizzarsi (almeno, non io che sono over 50).

sicuro anche la trasmissione dei segnali sarà un bel problema.
se la sonda dovrà per forza di cose essere piccola... come farà ad avere la "potenza" per inviare un segnale "a casa"?
sicuramente problemi non da poco.
ma si risolveranno un po' alla volta, si spera.
xatrius31 Marzo 2025, 16:24 #10
Sistema abbastanza inutile; pensare di attendere 25 anni per "esplorare", un altro sistema e' piu' un esercizio di stile, che una cosa pratica. Inoltre non ha senso spedire solo una sonda; dovrebbe avere un qualche sistema di intelligenza artificiale, e quindi forse dimensioni maggiori ad una piccola sonda, in grado di lavorare in loco, senza intervento umano, che richiederebbe circa 4 anni in piu', e solo per dire "Ok, bene continua a lavorare"...

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