Il telescopio spaziale James Webb ha catturato le immagini di 19 galassie a spirale

19 nuove immagini di galassie a spirale che si trovano nelle vicinanze della Via Lattea sono state catturate dal telescopio spaziale James Webb in questi mesi con gli strumenti NIRCam e MIRI. Lo scopo è studiarne formazione ed evoluzione.
di Mattia Speroni pubblicata il 30 Gennaio 2024, alle 15:22 nel canale Scienza e tecnologiaESANASA
Il telescopio spaziale James Webb si è concentrato di recente sull'analisi di galassie che si trovavano nell'Universo primordiale per cercare di comprenderne l'evoluzione e l'impatto sul Cosmo (scoprendo anche che erano diffuse forme attualmente inusuali). Negli scorsi giorni è stata rilasciata un'ampia galleria fotografica che comprende ben 19 immagini di galassie a spirale che si trovano nelle vicinanze della Via Lattea e che saranno utili per lo studio della loro struttura.
In particolare il JWST ha utilizzato gli strumenti NIRCam (Near-Infrared Camera, vicino infrarosso) e MIRI (Mid-Infrared Instrument, medio infrarosso) per raccogliere la maggior quantità di dati possibili con diversi filtri. Si possono così notare stelle, gas e polveri con una risoluzione mai vista in precedenza aiutando gli scienziati a comprendere l'evoluzione dell'Universo (ma anche della nostra galassia e di altre galassie).
Il telescopio spaziale James Webb e le immagini di galassie a spirale
Gli studi che deriveranno dalle nuove immagini del telescopio spaziale James Webb comprenderanno anche l'analisi della formazione stellare, l'attività di grandi buchi neri supermassicci attivi (AGN) presenti nella zona centrale così come ammassi stellari che si sono generati miliardi di anni fa. Nessun altro telescopio attualmente ha le capacità del JWST per esplorare nell'infrarosso con questa precisione.
L'analisi è di un gruppo internazionale di oltre 150 astronomi ed è inserita nel programma Physics at High Angular resolution in Nearby GalaxieS (o più semplicemente PHANGS). I dati forniti dalle nuove immagini di galassie a spirale saranno uniti a quelle del telescopio spaziale Hubble, a quelle del Very Large Telescope (VLT) e dell'Atacama Large Millimetre/submillimetre Array (ALMA) che hanno osservato ad altre lunghezze d'onda (radio, visibile e UV).
I dati di NIRCam hanno permesso di catturare diversi milioni di stelle (alle quali è stato assegnato il colore blu), alcune diffuse nei bracci a spirale mentre altre sono raggruppate in ammassi. Invece MIRI ha permesso di mostrare le zone dove la polvere calda si accumula oltre a superare gli strati meno densi e rivelare così stelle che altrimenti sarebbero nascoste.
Ci sono poi quelli che potrebbero essere i resti di stelle esplose (nove e supernove) sotto forma di formazioni sferiche di gas e polvere. La distribuzione della materia è importante per capire come le galassie possono sostenere la formazione stellare. Le analisi preliminari indicano come la formazione stellare inizi nella zona del nucleo per poi diffondersi verso le zone più esterne con un movimento a spirale.
Gli scienziati hanno utilizzato i filtri con lunghezze d'onda di 3,0 μm, 3,35 μm, 3,6 μm, 7,7 μm, 10 μm, 11 μm e 21 μm (rispettivamente F300M, F335M, F360M, F770W, F1000W, F1130W, F2100W). Di seguito l'elenco completo delle galassie a spirale osservate dal telescopio spaziale James Webb: IC 5332, NGC 628, NGC 1087, NGC 1300, NGC 1365, NGC 1385, NGC 1433, NGC 1512, NGC 1566, NGC 1672, NGC 2835, NGC 3351, NGC 3351, NGC 4254, NGC 4303, NGC 4321, NGC 4535, NGC 5068 e NGC 7496.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDevi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".