Il lanciatore italiano Vega ha portato in orbita 53 satelliti

Il lanciatore italiano Vega ha portato in orbita 53 satelliti

Dopo i continui rinvii per le condizioni meteo è andata a buon fine la missione VV16 di Vega, il lanciatore messo a punto dall'italiana Avio. Primo volo dopo il precedente in cui si era verificata un'anomalia, ha messo in orbita un totale di 53 satelliti.

di pubblicata il , alle 20:01 nel canale Scienza e tecnologia
 

Vega, il lanciatore prodotto da Avio Spa negli stabilimenti di Colleferro (Roma), ha portato in orbita 7 microsatelliti pesanti tra i 15 e i 150 kg, insieme a 46 CubeSat più piccoli in un singolo volo grazie al nuovo adattatore del carico utile SSMS (Small Spacecraft Mission Service). I satelliti hanno diverse applicazioni, incluse l'osservazione della Terra, le telecomunicazioni, la scienza, la tecnologia e l'istruzione.

La missione VV16, partita stanotte alle 3.51 italiane dalla base spaziale di Kourou in Guyana francese, ha segnato il ritorno al volo del Vega dopo numerosi rinvii legati a COVID-19 e condizioni meteo, e soprattutto in seguito alla prima anomalia in volo dopo 15 lanci consecutivi eseguiti con successo (14 missioni più il lancio di prova). Novità di questo lancio è proprio SSMS, un adattatore modulare in fibra di carbonio che risponde alla domanda di servizi di lancio per gruppi di piccoli satelliti pesanti tra 1 kg (CubeSat o gruppi di CubeSat) e 400 kg (Minisat) in orbita terrestre bassa (300 km e oltre dalla superficie terrestre).

SAB Aerospace, una piccola-media impresa italiana indipendente, si è occupata della sua progettazione. Il programma SSMS, iniziato sotto l'egida dell'Agenzia spaziale europea (ESA) con il contributo della Commissione europea, darà slancio alla capacità di offrire apposite soluzioni "ride-share" per il fiorente mercato dei piccoli satelliti.

"Dopo il rinvio di marzo a causa della pandemia COVID-19 e quello di giugno causato da condizioni meteo avverse, il successo del ritorno al volo di Vega è il risultato del duro lavoro di tutto il personale di Avio che continua a dimostrare grande professionalità, competenza e resilienza", ha commentato Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio. "L'eccellente performance dell'adattatore SSMS, che ha permesso - prima volta per l'Europa - di portare 53 satelliti in orbita in un singolo volo, aumenta la capacità di Vega di rispondere, in un mercato in continua crescita, alle richieste sempre più esigenti dei clienti".

"Grazie alla ripresa delle attività operative alla base spaziale, ora possiamo già pensare al prossimo volo di Vega previsto per novembre", ha concluso Ranzo.

9 Commenti
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Rubberick03 Settembre 2020, 21:09 #1
Ho una domanda:

non è possibile lanciarli dall'italia o dall'Europa?

ci sono progetti di rampe di lancio e basi spaziali qui in Europa / Italia?
Scasc03 Settembre 2020, 21:15 #2
Lanciarli vicino all'equatore costa meno come energia/carburante.

Non so se tutto ciò compensa i costi delle trasferte.
Cfranco03 Settembre 2020, 21:36 #3
Lanciarli vicino all' equatore vuol dire sfruttare la velocità di rotazione terrestre al massimo e questo comporta un risparmio di carburante e l' aumento del carico lanciabile.
Inoltre bisogna anche tener conto che ( sempre per sfruttare al massimo la rotazione ) i lanci vengono eseguiti verso est ed è meglio se sorvolano l' oceano piuttosto che passare sopra aree abitate dove qualche pezzo in ricaduta potrebbe fare danni.
Lanciarli dall' Italia meridionale ad esempio vorrebbe dire far passare il razzo sopra Albania, Grecia e Turchia, cosa che non sarebbe bellissima nel caso il razzo avesse qualche problema.
I russi ad esempio partono da Bajkonur, in mezzo alla steppa kazaka e hanno qualche migliaio di km di nulla a est, però anche se il deserto del Gobi è decisamente poco abitato qualche restrizione ce l' hanno lo stesso ed evitano di passare sopra lo spazio aereo cinese.
Grizlod®03 Settembre 2020, 23:03 #4
Presentato come un lancio ESA con vettore Arianespace.
https://www.youtube.com/watch?v=3IGo_YWSWzQ
MaxVIXI04 Settembre 2020, 00:32 #5
Originariamente inviato da: Grizlod®
Presentato come un lancio ESA con vettore Arianespace.
https://www.youtube.com/watch?v=3IGo_YWSWzQ


Beh non c'è nessuna contraddizione... L agenzia spaziale europea collabora con una azienda (arianespace) che utilizza vari vettori (tra i quali Vega). È come dire l azienda x ha chiamato Brt per un trasporto che è stato effettuato con un furgone Iveco
Axel.vv04 Settembre 2020, 09:42 #6
A meno che non si voglia lanciare per orbite polari, in quel caso l'equatore non è più l'ideale.

https://it.wikipedia.org/wiki/Complesso_di_lancio_3
wobbly04 Settembre 2020, 11:00 #7
L'Italia in realtà ha la sua base in Africa: il Centro spaziale Luigi Broglio. Ma è dallo scorso secolo che non viene più usata per lanci (da quello che si sa).
Rubberick04 Settembre 2020, 11:25 #8
Originariamente inviato da: wobbly
L'Italia in realtà ha la sua base in Africa: il Centro spaziale Luigi Broglio. Ma è dallo scorso secolo che non viene più usata per lanci (da quello che si sa).


intendi dagli anni 90?
LMCH05 Settembre 2020, 00:19 #9
Originariamente inviato da: Axel.vv
A meno che non si voglia lanciare per orbite polari, in quel caso l'equatore non è più l'ideale.

https://it.wikipedia.org/wiki/Complesso_di_lancio_3

Veramente per orbite polari l' unico problema è chi si sorvola e dove possono cadere le parti "a perdere" (o il carico se il lancio fallisce).
La postazione di lancio più vicina possibile all'equatore è migliore anche per orbite polari, solo che in tal caso la differenza è trascurabile.
Il vantaggio principale nello "stare vicino all'equatore" sta nel minor consumo di propellente per inviare qualcosa in orbita geostazionaria o per lanci interplanetari (e quindi nel poter avere un carico pagante più elevato tra il 20%..40% se ricordo bene).
La differenza sta tutta nella spinta "consumata" per ridurre l'inclinazione dell'orbita finale rispetto a quella minima possibile dal punto di lancio.
All'equatore l'inclinazione possibile con poca spesa di carburante va da zero a 90 gradi, mentre ai poli si arriva al caso estremo in cui le uniche opzioni "economiche" sono orbite polari vicine ai 90 gradi di inclinazione rispetto all'equatore.

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