I pennacchi d'acqua su Europa, luna di Giove, potrebbero arrivare dalla crosta

I pennacchi d'acqua su Europa, satellite di Giove, potrebbero non arrivare necessariamente dal suo immenso oceano nascosto dalla crosta di ghiaccio, ma proprio da quest'ultima. Si tratta di un dato importante in vista delle future missioni.
di Mattia Speroni pubblicata il 18 Novembre 2020, alle 17:21 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Europa, una delle molte lune di Giove, attira da diverso tempo l'attenzione degli scienziati per via della possibile presenza di vita sotto la superficie ghiacciata. Oltre a missioni indirizzate direttamente verso il satellite (come Europa Clipper), le analisi principali arrivano dalle osservazioni legate ai "pennacchi" di acqua che si sollevano dalla superficie e che si disperdono nello Spazio. Ora, grazie a un nuovo studio, si è potuto scoprire ulteriori informazioni in merito a queste formazioni.
L'acqua non solo dall'oceano ma anche dalla crosta di Europa
In passato si è pensato che i pennacchi di vapore d'acqua arrivassero da un grande oceano di acqua liquida presente sotto la superficie ghiacciata. I nuovi dati invece farebbero pensare che almeno parte di queste "eruzioni" vengano direttamente dalla zona della crosta ghiacciata.
La crosta di Europa potrebbe infatti avere delle sacche di acqua molto salata e sarebbero queste ultime a creare i pennacchi. Questo ovviamente cambierebbe gli scenari di analisi futuri perché se i pennacchi arrivassero dalla crosta e non dall'oceano sottostante, non sarebbero utili per l'analisi su molecole potenzialmente utili per la vita.
Gregor Steinbrügge (ricercatore e autore principale dello studio) ha dichiarato "capire da dove provengono questi pennacchi d'acqua è molto importante per sapere se i futuri esploratori di Europa potrebbero avere la possibilità di rilevare effettivamente la vita dallo spazio senza sondare l'oceano di Europa". Sfruttare i pennacchi sarebbe di grande aiuto vista la complessità di realizzare missioni in grado di perforare una crosta di ghiaccio spessa chilometri, compito complesso persino sulla Terra.
L'ipotesi è che i crateri creati da impatti con altri oggetti su Europa abbiano creato calore tale da sciogliere il ghiaccio e delle concavità in grado di ospitare l'acqua. Le sacche d'acqua poi potrebbero a loro volta sciogliere il ghiaccio nelle zone laterali diventando ancora più grandi. Il tutto senza intaccare l'oceano nella parte più profonda.
Il pennacchio analizzato è quello del cratere Manannán (che ha una dimensione di 29 chilometri) che si è sollevato dalla superficie per ben 1,6 chilometri. Come sottolineato da Joana Voigt, co-autrice dello studio, è stato anche interessante capire come la crosta ghiacciata sia "dinamica" e che questi fenomeni potrebbero essere comuni anche su altri mondi ghiacciati oltre a Europa.
2 Commenti
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...e chi sa quali altre meraviglie troviamo nella mollica!
Delle autentiche delizie.
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