Grazie a VLT di ESO è stata scoperta una stella binaria in orbita vicino al buco nero al centro della Via Lattea

Grazie a VLT di ESO è stata scoperta una stella binaria in orbita vicino al buco nero al centro della Via Lattea

Grazie al Very Large Telescope (VLT) di ESO è stata scoperta la prima stella binaria in orbita vicino al buco nero al centro della Via Lattea, Sagittarius A*. Questo permetterà di gettare nuova luce sugli oggetti presenti in quella zona di Spazio.

di pubblicata il , alle 17:01 nel canale Scienza e tecnologia
ESO
 

Il Very Large Telescope (VLT) di ESO è legato a diverse scoperte come il nuovo esopianeta Barnard b che orbita intorno alla stella di Barnard oppure nella caratterizzazione di oggetti celesti come i dischi di formazione protoplanetaria. In queste ore è stato diffuso lo studio dal titolo A binary system in the S cluster close to the supermassive black hole Sagittarius A* che prende in esame la porzione di Spazio vicina al buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, chiamato Sagittarius A*, scoprendo la presenza di una stella binaria ora denominata D9.

Una squadra internazionale ha impiegato i dati del Very Large Telescope per individuare questo sistema stellare nei pressi del buco nero della Via Lattea mostrando come questi oggetti celesti non siano solo distruttivi, come nell'immaginario collettivo, ma possano essere anche ambienti dove stelle o sistemi stellari possano essere in grado di resistere, almeno per qualche tempo, all'intensa gravità.

sistema D9

Una stella binaria in orbita vicino al buco nero della Via Latta

Secondo quanto riportato nello studio, D9 è un sistema composto da una stella binaria con un'età stimata di soli 2,7 milioni di anni. Il futuro del sistema sarebbe comunque già segnato, considerando che nei prossimi milioni di anni, le due stelle si fonderanno in un'unica stella anche a causa della gravità di Sagittarius A*.

Si tratta della prima volta che una stella binaria viene rilevata così vicino a un buco nero supermassiccio, dove gli scienziati consideravano l'ambiente troppo instabile per permettere la formazione di questo genere di sistemi. Michal Zajaček (ricercatore presso l'Università Masaryk e all'Università di Colonia) ha dichiarato "il sistema D9 mostra chiari segni della presenza di gas e polvere attorno alle stelle, il che suggerisce che potrebbe trattarsi di un sistema stellare molto giovane che deve essersi formato nelle vicinanze del buco nero supermassiccio".

sistema d9

La scoperta del sistema binario è stata resa complessa dal numero di oggetti che si trovano in quella zona di Spazio (ammasso S). In particolare gli oggetti G. Mentre i ricercatori stavano studiando proprio gli oggetti G sono arrivate le prime ipotesi che il sistema D9 potesse essere una stella binaria, confermate poi con lo strumento ERIS (Enhanced Resolution Imager and Spectrograph) e con i dati d'archivio di SINFONI (Spectrograph for INtegral Field Observations in the Near Infrared).

I ricercatori ora pensano di aver trovato una nuova ipotesi si cosa siano gli oggetti G: potrebbero trattarsi di stelle binarie che non si sono ancora fuse con il materiale rimanente di stelle già fuse. Nuove scoperte e possibili conferme arriveranno grazie ai dati di GRAVITY+ (strumento aggiornato di VLTI) oltre all'utilizzo di METIS che si troverà invece all'interno dell'ELT (Extremely Large Telescope).

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