Ecco la fotocamera da 3,2 miliardi di pixel dell'Osservatorio Vera Rubin. È la più grande al mondo

La fotocamera da 3,2 miliardi di pixel per l'Osservatorio Vera Rubin è stata completata dopo 9 anni di lavoro, consentendo osservazioni spaziali ad altissima risoluzione e rivelazioni sull'universo.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 04 Aprile 2024, alle 14:08 nel canale Scienza e tecnologiaDopo nove anni di intenso lavoro, gli scienziati hanno finalmente portato a termine un'impresa colossale: la costruzione della più grande fotocamera digitale mai realizzata per l'astronomia. Con i suoi 3,2 miliardi di pixel, la fotocamera LSST (Legacy Survey of Space and Time) dell'Osservatorio Vera Rubin rappresenta un traguardo senza precedenti nella storia dell'esplorazione spaziale.
Come abbiamo già scritto, questa titanica realizzazione, frutto della collaborazione tra numerosi enti di ricerca, segna l'inizio di una nuova era nell'osservazione del cosmo. L'Osservatorio Rubin, situato nel deserto cileno di Atacama, sfrutta questa incredibile fotocamera per catturare immagini ad altissima risoluzione del cielo australe.
Le dimensioni stesse della fotocamera LSST sono semplicemente sbalorditive: con un diametro di circa 5,5 piedi (1,65 metri) e una lunghezza di 9,8 piedi (3 metri), è grande quanto una piccola automobile e pesa quasi 6.200 libbre (2.800 kg). Questo gigante tecnologico è stato progettato per visualizzare la luce dalle lunghezze d'onda del vicino ultravioletto al vicino infrarosso (0,3-1 μm), con un campo visivo di 3,5 gradi e una risoluzione pixel ottimizzata rispetto alla sensibilità.
Al cuore della fotocamera si trova un mosaico di 189 rilevatori al silicio da 16 megapixel, disposti su 21 "zattere" per fornire un totale di circa 3,2 gigapixel. Questa potenza di imaging senza pari consentirà all'Osservatorio Rubin di catturare immagini di qualità estremamente elevata, con tempi di inattività e manutenzione minimi.
L'obiettivo principale dell'Osservatorio Rubin è il Legacy Survey of Space and Time (LSST), un'osservazione dello spazio ampia e quasi costante della durata di 10 anni. Questo sforzo produrrà una quantità sbalorditiva di dati, pari a 60 petabyte, sulle componenti fondamentali dell'universo, come la composizione della materia oscura, l'energia oscura e l'espansione dell'universo stesso.
La fotocamera LSST sarà in grado di scattare un'esposizione di 15 secondi del cielo ogni 20 secondi, cambiando automaticamente i filtri per visualizzare la luce in ogni lunghezza d'onda dal vicino ultravioletto al vicino infrarosso. Il suo costante monitoraggio dei cieli finirà per equivalere a un timelapse continuo, evidenziando eventi fugaci su cui altri scienziati potranno addestrare i loro telescopi.
"Presto inizieremo a produrre il più grande film di tutti i tempi e la mappa più informativa del cielo notturno mai realizzata", ha dichiarato con entusiasmo Željko Ivezić, astrofisico dell'Università di Washington e direttore della costruzione dell'Osservatorio Rubin.
Nonostante la sua posizione privilegiata nel deserto di Atacama, l'Osservatorio Rubin dovrà affrontare una sfida crescente: l'inquinamento luminoso causato dai satelliti in orbita terrestre bassa. Le attuali costellazioni di satelliti, come quella di SpaceX, potrebbero apparire nel 30% delle immagini della fotocamera LSST, creando strisce luminose fastidiose.
Con il completamento della fotocamera LSST, l'Osservatorio Vera Rubin è pronto a iniziare la sua esplorazione dei cieli australi. Le prime immagini pubbliche sono attese per marzo 2025, dopo che saranno completati gli ultimi preparativi, come la spedizione sicura della fotocamera in Cile e l'ultimazione della cupola dell'osservatorio.
12 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoma la devastante potenza di questa super mega fotocamerona non viene pesantemente contaminata dalla prsenza dell'atmosfera?
come dice l'articolo il problema è l'inquinamento luminoso dei satelliti artificiali che riflettono la luce del sole nel cielo notturno. ormai se guardi in alto una sera limpida fai fatica a distinguere le stelle fisse dai satelliti, uno schifo.
come dice l'articolo il problema è l'inquinamento luminoso dei satelliti artificiali che riflettono la luce del sole nel cielo notturno. ormai se guardi in alto una sera limpida fai fatica a distinguere le stelle fisse dai satelliti, uno schifo.
Ma conoscendo la porzione di cielo osservata e la posizione dei satelliti non è possibile rimuovere/correggere l'immagine?
Cavolo facciamo IA per fare cantare per finta Trump non riusciamo a fare questo? L'energia del AI è proprio sprecata
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eh si, UFO ovunque con quella fotocamera. ah e miracoli e apparizioni a gogo da quando ci sono alfabetizzazione, istruzione, cineprese, fotocamere e metodo scientifico...
eh si, UFO ovunque con quella fotocamera. ah e miracoli e apparizioni a gogo da quando ci sono alfabetizzazione, istruzione, cineprese, fotocamere e metodo scientifico...
Scusa pensavo il problema fosse avere nella foto fonti luminose che non sono stelle e quindi c'era la necessità di rimuoverle. Invece da quello che scrivi è il fatto che la luce artificiale attenua o sovrasta la luminosità delle stelle vere.
no perchè stanno tutti sul lato nascosto della luna
scherzi a parte è pazzesco, speriamo non venga vanificato da stormi di satelliti, già adesso ce ne sono a migliaia e tutti vogliono entrare nel business..
scherzi a parte è pazzesco, speriamo non venga vanificato da stormi di satelliti, già adesso ce ne sono a migliaia e tutti vogliono entrare nel business..
eh ma questo costa tempo, ergo soldi. come si diceva nel buon vecchio "armageddon":
Truman: “È un asteroide, Signore.”
Tecnico: “Signore, stimiamo che possa situarsi sui…”
Truman: “È grande come il Texas, Presidente.”
Tecnico: “Infatti… Signore…”
Presidente: “E nessuno si è accorto del suo arrivo?”
Truman: “Il nostro budget per il monitoraggio anticollisioni ci consente di controllare solo il tre per cento del cielo e, con tutto il rispetto, il cosmo ha un culo enorme.”
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