Coronavirus: dal MIT una soluzione per la ventilazione polmonare

Un team di ricerca del Massachusetts Institute of Technology sta tentando di risolvere uno dei problemi più gravi che in questi giorni gli ospedali italiani si trovano a dover affrontare
di Rosario Grasso pubblicata il 26 Marzo 2020, alle 16:41 nel canale Scienza e tecnologiaUn team di ricerca interno al MIT sta lavorando espressamente per venire in soccorso di medici e ospedali italiani e trovare una soluzione alla preventivabile carenza di ventilatori polmonari. Si tratta di dispositivi salva-vita progettati per integrare o sostituire la respirazione naturale insufflando aria direttamente nei polmoni e permettendo l’espirazione. Con il repentino aumento delle unità di terapia intensiva rese necessarie dalla diffusione della pandemia da Coronavirus, queste strumentazioni non sono disponibili nelle quantità adeguate.
È molto probabile che un aumento della produzione di ventilatori convenzionali non sia sufficiente per contrastare l'emergenza, al di là dei costi significativi che la produzione supplementare comporterebbe. Vari team di ricerca stanno vagliando soluzioni di ventilazione polmonare alternativa, all'interno di uno sforzo congiunto che ormai riguarda l'intera comunità medico-scientifica a livello globale.
Questo progetto è di tipo open-source e risponde al nome di MIT E-Vent. Presto potrebbe ottenere l'approvazione necessaria con una procedura snellita per poter essere subito venduto come dispositivo medico-sanitario. L'E-Vent si basa su un progetto iniziato quasi dieci anni fa nell'ambito del corso MIT Precision Machine Design.
La principale differenza rispetto a una soluzione di ventilazione polmonare riguarda la capacità di poter essere azionato tramite un rianimatore manuale (Pallone autoespandibile, Ambu-Bag), solitamente disponibile in tutti i reparti ospedalieri. Il ventilatore polmonare automatico rimane sicuramente la soluzione migliore, ma necessita di personale specializzato per poter essere utilizzato, che non sempre è disponibile in questi momenti di crisi.
MIT E-Vent non è una soluzione completamente nuova, perché già circa 10 anni fa prototipi di questo genere erano stati predisposti per le aree rurali, per i paesi in via di sviluppo e altri luoghi non facilmente raggiungibili dove i ventilatori meccanici non erano disponibili o sufficientemente affidabili. Secondo il progetto iniziale un ventilatore manuale costerebbe circa 100 dollari, ovvero considerevolmente meno rispetto a un ventilatore polmonare tradizionale.
Il nuovo prototipo è stato sottoposto alla Food and Drug Administration (FDA) con una procedura di "Autorizzazione all'uso di emergenza". La FDA sta conducendo test con i maiali e dovrebbe approvare il progetto nell'immediato. Si tratta di un prototipo considerevolmente rivisto rispetto a quello di 10 anni fa, con un nuovo telaio metallico per una maggiore durata. Inoltre, alcune parti sono state modificate per consentire una maggiore facilità d'uso e di assemblaggio.
Gli ospedali degli Stati Uniti dispongono attualmente di circa 170 mila ventilatori, ma secondo le recenti stime presto potrebbero essere necessari fra i 300 e i 700 mila ventilatori. Soluzioni "di fortuna" come questa potrebbero diventare indispensabili.
Altri dettagli si trovano sul sito del MIT.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoin pratica un mantice che soffia aria ritmicamente?
in pratica un mantice che soffia aria ritmicamente?
Si.
leggermente piú complicati
il progetto del MIT non risponde alle reali necessità della ventilazione.In primis, se devi avere un accrocchio come quello, devi produrlo e tanto vale che producano più ventilatori. Il fattore limitante per l'acquisto dei ventilatori è la produzione degli stessi, non il costo, almeno nei paesi industrializzati. In secundis i ventilatori sono molto piú complessi e permettono di impostare sistemi di adattamento e garanzia che non sono presenti in questo ventilatore dei poveri. Solo se sei sedato e intubato questo coso potrebbe funzionare, in assenza di tutti i sitemi controllo che garantiscono una ventilazione sicura.
più che aria, ossigeno (ha presente le bombole che si vedono girare nei corridoi,
credo quelle con delle parti in verde).
dato che i polmoni sono leggermente (eufemismo) disfunzionali
"l'aria" deve essere arricchita d'ossigeno altrimenti il paziente
non ne riceve a sufficienza.
più che aria, ossigeno ....
dato che i polmoni sono leggermente (eufemismo) disfunzionali
"l'aria" deve essere arricchita d'ossigeno altrimenti il paziente
non ne riceve a sufficienza.
hmm si, ok, chiaro.
In primis, se devi avere un accrocchio come quello, devi produrlo e tanto vale che producano più ventilatori. Il fattore limitante per l'acquisto dei ventilatori è la produzione degli stessi, non il costo, almeno nei paesi industrializzati. In secundis i ventilatori sono molto piú complessi e permettono di impostare sistemi di adattamento e garanzia che non sono presenti in questo ventilatore dei poveri. Solo se sei sedato e intubato questo coso potrebbe funzionare, in assenza di tutti i sitemi controllo che garantiscono una ventilazione sicura.
che sia una cosa emergenziale è chiaro.
ma in pratica "intubato" vuol dire che ti viene infilato un tubo in gola? in trachea? nei bronchi?
e poi l'apparecchio a ritmo soffia dentro e aspira fuori?
Tra l'altro nell'ultima immagine, quella con il mezzo manico, quel coso rosso non è forse un pad della xbox one? E se sì è capitato li per caso o cosa?
https://it.wikipedia.org/wiki/Intubazione
si in effetti è un ripiego, come l'uso dei camion frigo
al posto delle camere mortuarie che, da una foto di un "Reuters",
parrebbe stiano preparando a New York
pericoloso
un ripiego pericolosoDevi effettuare il login per poter commentare
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