Commonwealth Fusion Systems: la prima centrale elettrica a fusione nucleare al mondo sorgerà in Virginia

Commonwealth Fusion Systems ha svelato i piani per la prima centrale elettrica a fusione al mondo. Sorgerà nella contea di Chesterfield, in Virginia, con l'obiettivo di generare circa 400 megawatt di elettricità pulita nei primi anni del 2030.
di Manolo De Agostini pubblicata il 18 Dicembre 2024, alle 08:41 nel canale Scienza e tecnologiaLa startup Commonwealth Fusion Systems (CFS), nata da una costola del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e partner dell'italiana Eni, ha annunciato la costruzione della prima centrale a fusione su scala industriale del mondo.
La struttura, chiamata ARC, sorgerà nella contea di Chesterfield, in Virginia, e dovrebbe entrare in funzione all'inizio degli anni 2030, producendo circa 400 megawatt di elettricità priva di emissioni di carbonio, sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico di circa 150.000 abitazioni o di grandi siti industriali.
Il progetto sarà realizzato nel James River Industrial Park, nei pressi di Richmond, attraverso una collaborazione non finanziaria con Dominion Energy Virginia, che fornirà competenze tecniche e diritti di locazione del sito. La costruzione e l'operatività della centrale saranno interamente gestite e finanziate da CFS.
La fusione nucleare, che replica la reazione che alimenta il Sole, promette di fornire energia da combustibili abbondanti come idrogeno e isotopi di litio, ottenibili dall'acqua di mare, senza produrre emissioni nocive né scorie tossiche. Tuttavia, la sfida di generare più energia di quella necessaria per avviare e mantenere la reazione è stata al centro della ricerca per decenni, richiedendo temperature estremamente elevate e tecnologie avanzate per il contenimento del plasma.
CFS impiega nuovi magneti superconduttori che permettono di progettare reattori più compatti ed economici. Questa innovazione ha avuto origine nel 2012, quando Dennis Whyte, docente del corso MIT "Principles of Fusion Engineering," propose a un gruppo di studenti di progettare un dispositivo a fusione basato su tale tecnologia.
Il risultato fu una serie di soluzioni che sfidavano le convenzioni del settore, aprendo la strada al progetto ARC. Oggi, CFS ha raccolto oltre 2 miliardi di dollari in finanziamenti e collabora attivamente con il Plasma Science and Fusion Center (PSFC) del MIT per sviluppare i componenti necessari alla realizzazione di centrali a fusione commerciali.
Il dimostratore tecnologico SPARC, in fase di sviluppo presso la sede di CFS a Devens, Massachusetts, sarà il primo a dimostrare un bilancio energetico positivo, ovvero a produrre più energia di quanta ne consumi. L'avvio della produzione di plasma è previsto per il 2026, e il progetto fornirà la base tecnologica per ARC. SPARC rappresenta un traguardo fondamentale per l'intero settore, in quanto dimostrerà la fattibilità commerciale di questa tecnologia.
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMontare l'hype per attrarre investitori è la regola numero uno per questo genere di società, ci sono ancora un miliardo di problemi da risolvere prima di arrivare alla produzione di energia, e una volta fatto (chissà quando, molto probabilmente quando noi che scriviamo e leggiamo ora su questo forum non ci saremo più
Ma secondo te... lo sponsor più grande è il MIT o quell'altra lì che in realtà sta ancora pompando idrocarburi dal sottosuolo?
Beh è la stessa cosa così come una centrale a carbone è la stessa cosa di una a gas. Scaldano sempre l'acqua.
da Wikipedia
che non è "robetta" semplice semplice
In effetti la maggior differenza con ITER è citata nell'articolo linkato, ma metterne un cenno avrebbe dato un po' più di mordente scientifico, invece delle solite grandi cifre e promesse iperboliche, ma tant'é
non renderti ridicolo oltre il dovuto
No dai ci mettono un rig di schede video Intel!
Dai che stavolta Intel è salva
Certo, certo.
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