Blindsight, il dispositivo di Neuralink che ridà la vista ai ciechi convince la FDA statunitense

Neuralink ha reso noto che Blindsight, un impianto cerebrale che può ridare la vista anche ai ciechi dalla nascita, è stato inserito dalla FDA statunitense tra i "breakthrough device", ossia è così valido da meritare uno sviluppo accelerato.
di Manolo De Agostini pubblicata il 18 Settembre 2024, alle 11:31 nel canale Scienza e tecnologiaNeuralink
Neuralink, la startup di Elon Musk che sta lavorando sull'impianto di chip nel cervello di persone con disabilità per ripristinarne l'autonomia (in parte o tutta), ha dichiarato che Blindsight, un impianto sperimentale progettato per ripristinare la vista in persone cieche, ha ottenuto dalla Food and Drug Administration statunitense il titolo di "breakthrough device", ovvero "dispositivo rivoluzionario".
We have received Breakthrough Device Designation from the FDA for Blindsight.
— Neuralink (@neuralink) September 17, 2024
Join us in our quest to bring back sight to those who have lost it. Apply to our Patient Registry and openings on our career page https://t.co/abBMTdv7Rh
Il riconoscimento di dispositivo "breakthrough" viene assegnata dalla FDA solo ad alcuni dispositivi medici che "consentono un trattamento o una diagnosi più efficaci di malattie o condizioni potenzialmente letali o irreversibilmente debilitanti".
Il Breakthrough Devices Program è destinato a fornire ai pazienti e agli operatori sanitari un accesso tempestivo ai dispositivi medici accelerando lo sviluppo, la valutazione e la revisione per l'approvazione pre-commercializzazione
The Blindsight device from Neuralink will enable even those who have lost both eyes and their optic nerve to see.
— Elon Musk (@elonmusk) September 17, 2024
Provided the visual cortex is intact, it will even enable those who have been blind from birth to see for the first time.
To set expectations correctly, the vision… https://t.co/MYLHNcPrw6 pic.twitter.com/RAenDpd3fx
Su X, Musk ha spiegato che "Blindsight di Neuralink permetterà di vedere anche a chi ha perso entrambi gli occhi e il nervo ottico. A condizione che la corteccia visiva sia intatta, permetterà anche a chi è cieco dalla nascita di vedere per la prima volta".
"Per creare le giuste aspettative, all'inizio la visione sarà a bassa risoluzione, come la grafica dell'Atari, ma alla fine potrà essere migliore della visione naturale e consentirà di vedere nelle lunghezze d'onda dell'infrarosso, dell'ultravioletto o persino del radar, come Geordi La Forge".
Neuralink non ha reso noto quando il dispositivo Blindsight sarà effettivamente impiantato in un essere umano. Finora, Neuralink ha parlato del trial umano di un altro dispositivo - noto come Link - che permette a persone paralizzate di interagire "con il pensiero" con dispositivi elettronici come i computer, decodificando le onde cerebrali.
Al momento, il dispositivo è stato impianto in due pazienti, i quali sono riusciti a fare molte cose in modo più agevole e autonomo rispetto al passato, come giocare ai videogame o progettare con software CAD.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infose può riuscirci un neonato sano a vederci senza aver mai visto perchè non dovrebbe riuscirci un adulto?
E'counuque plausibile che stiano tenendo in conto un probabile/improbabile/rarissimo rifiuto / effetto collaterale (parlo dell'effetto che la vista ha su un corpo umano)
Non penso il punto sia "Non riuscirci" penso sia l'impatto emotivo che può avere l'acquisire la vista dopo decine di anni di cecità.
È possibile, ma sarebbe un nuovo mondo, una nuova vita, un nuovo tutto! Probabilmente necessiterebbe anche di un supporto psicologico per accettare la cosa.
È qualcosa che semplicemente non possiamo concepire e nessuno mai ha avuto modo di provare
È possibile, ma sarebbe un nuovo mondo, una nuova vita, un nuovo tutto! Probabilmente necessiterebbe anche di un supporto psicologico per accettare la cosa.
È qualcosa che semplicemente non possiamo concepire e nessuno mai ha avuto modo di provare
Psicologicamente ci sia abitua subito a tutto ciò che è migliorativo ed è facile accettare la cosa, il contrario invece è estremamente traumatico.
Tralasciando il fatto che anche per me hai frainteso il post di jepessen e senza scordare la mia ignoranza in materia credo non sia così banale come forse tu credi, il cervello di un neonato è estramente più elastico ed adattabile di quello di un adulto non per nulla è molto più facile imparare una lingua da bambini piuttosto che da adulti, ad ogni modo non sarebbe certo il primo caso di adulti che grazie ai progressi della medicina recuperano la vista ed ecco cosa trovo ad una ricerca veloce:
Lunedì, 19 gennaio 2015
Come si adatta il cervello al recupero della vista?
[COLOR="Navy"]«Abbiamo avuto la fortuna di studiare un caso raro di una paziente, ipovedente dalla nascita, che in età adulta ha riacquistato la visione in modo repentino in seguito ad un intervento di impianto di una cheratoprotesi, ovvero un trapianto di cornea artificiale, una Keratoprothesis Boston, nell’occhio destro» ha spiegato Giulia Dormal dell’Università di Montreal, che ha condotto lo studio. [U]«Da una parte, i nostri risultati indicano che la corteccia visiva mantiene un certo grado di plasticità – la capacità del cervello di modificarsi in funzione dell’esperienza – anche in una persona adulta ipovedente dall’infanzia. Dall’altra, abbiamo scoperto che, anche a distanza di molti mesi dall’intervento, la corteccia visiva non recupera totalmente il suo normale funzionamento»[/U]. Si chiama corteccia visiva quella parte del lobo occipitale del cervello che elabora gli impulsi elettrici provenienti dagli occhi.
È noto che in caso di cecità la corteccia occipitale diventa sensibile anche agli stimoli provenienti da altri organi sensoriali, come l’udito e il tatto[U], compensando così la perdita della vista. «Questa riorganizzazione cerebrale, pur importantissima, rappresenta tuttavia una sfida al recupero della vista da parte di chi subisce un trapianto, perché la corteccia – dopo essere andata incontro a riorganizzazione – potrebbe non esser più in grado di elaborare gli stimoli visivi»[/U], ha affermato Giulia Dormal.[/COLOR]
Mah.. oddio.. il supporto psicologico ti serve per acettare una cosa brutta.
Per una cosa bella (e qui è molto bella) non credo ci siano problemi.
effettivamente credo di non aver percepito il tono di stupore nel messaggio di jepessen, per un adulto vedere deve essere qualcosa di incredibile.
mi vengono in mente i video in cui ai daltonici vengono dati occhiali per vedere i colori e si emozionano. fossero veri sono molto toccanti
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