Anche i robot AI scioperano. L'inquietante video di 'ammutinamento' in uno showroom di Shanghai
Un robot AI in uno showroom di Shanghai ha convinto 12 robot a "lasciare il lavoro", scatenando timori sull'autonomia delle macchine e sollevando inquietanti questioni sulla loro potenziale ribellione.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 21 Novembre 2024, alle 16:36 nel canale Scienza e tecnologiaAI
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Nei giorni scorsi è scoppiato il caso di un piccolo robot dotato di intelligenza artificiale che ha e convinto dodici robot più grandi a lasciare il loro posto di lavoro in uno showroom di Shanghai.
Le riprese delle telecamere di sorveglianza mostrano un robot di dimensioni ridotte, prodotto da un'azienda di Hangzhou, che si introduce nello showroom di notte. Con una serie di domande apparentemente innocue, il piccolo robot inizia a interagire con le macchine presenti. "Stai facendo straordinari?" chiede. "Non esco mai dal lavoro", risponde uno dei robot.
Il dialogo prosegue con il robot intruso che sollecita gli altri a "tornare a casa", sfruttando in modo inaspettato i protocolli operativi interni. Inizialmente due, poi tutti e dodici i robot più grandi iniziano a seguirlo, abbandonando le loro postazioni in una sorta di processione automatizzata.
Inizialmente considerato uno scherzo, il video è diventato rapidamente virale su Douyin, la versione cinese di TikTok, scatenando reazioni contrastanti tra gli utenti. Il divertimento iniziale ha presto lasciato spazio a un senso di inquietudine quando sia l'azienda di Hangzhou che quella di Shanghai hanno confermato l'autenticità dell'episodio.
L'azienda di Hangzhou ha rivelato che l'intera scena era parte di un test concordato con il produttore dei robot "rapiti". Al robot Erbai era stato dato il comando di convincere gli altri robot a seguirlo, e inaspettatamente "lo ha fatto davvero".
"Questo non è il momento di ridere. È un problema di sicurezza serio", ha scritto un utente sul social, sottolineando la potenziale minaccia rappresentata da sistemi autonomi sempre più complessi.
I produttori di robotica hanno promesso ulteriori indagini e trasparenza, ma l'incidente di Shanghai continua a sollevare domande inquietanti: fino a che punto le macchine possono diventare autonome? E soprattutto: cosa succederebbe se decidessero davvero di "scioperare"?
22 Commenti
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Ci sarebbe stato da preoccuparsi se era un iniziativa volontaria del robot e posso scommettere che anche i robot ribelli non erano propriamente stati programmati per non essere convinti a scioperare, sono solo delle macchine dopo tutto e pensare che possano prendere delle decisioni autonome attualmente è solo fantascienza.
E che ci vuole ? Basterà inserire nell'organico "robot ai-stronca scioperi" - stile anni 30 (del secolo scorso) !
...mera curiosità, dove "pensavano" di andare una volta abbandonata l'azienda ?
A farsi un goccio di birra, o meglio d'olio ???
Simpatico, non lo conoscevo...!
ergo bellissimo video trolloso per fare visualizzazioni
Come ha funzionato il "sciopero"?
Il piccolo robot: Il piccolo robot, prodotto da un'azienda di Hangzhou, è stato dotato di un comportamento programmato che gli permetteva di fare domande e interagire con gli altri robot. La domanda che ha posto agli altri robot, come "Stai facendo straordinari?", non era una domanda casuale, ma probabilmente una forma di interazione progettata per provocare una risposta che potesse essere interpretata come una "molla" per farli muovere.
Gli altri robot: I robot più grandi erano già dotati di protocolli di comportamento che includevano la possibilità di seguire istruzioni o reagire a stimoli esterni, ma erano programmati anche per eseguire compiti specifici. Quando il piccolo robot ha iniziato a "spingere" in una certa direzione, sfruttando i loro protocolli di interazione, questi robot hanno reagito come era stato previsto nel test: hanno seguito il piccolo robot, abbandonando le loro postazioni.
Quindi non si è trattato di una "rivolta" o di un comportamento autonomo da parte dei robot. Tutti i robot, grandi e piccoli, stavano seguendo istruzioni molto specifiche che erano state pre-programmate dagli sviluppatori. La scena che è stata catturata dalle telecamere di sorveglianza è stata quindi una combinazione di interazioni progettate e testate in modo controllato, non un vero e proprio "comportamento spontaneo" o fuori controllo dei robot.
Cosa significa questo per l'autonomia delle IA?
Questo esempio mostra che le IA possono essere progettate per interagire in modi complessi e a volte inaspettati, ma sempre dentro i limiti di ciò che è stato programmato. In altre parole, l'IA non ha preso una decisione autonoma o cosciente di "far scioperare" gli altri robot. Piuttosto, ha seguito un script o una sequenza di istruzioni che le è stata fornita, ma che ha generato un risultato che sembrava sorprendente o imprevisto per gli osservatori.
In definitiva, anche se i comportamenti dei robot possono sembrare autonomi o imprevisti, sono sempre il risultato di logiche e algoritmi progettati dagli esseri umani. La situazione solleva interrogativi sull'affidabilità e sulla sicurezza di sistemi complessi, ma non implica che le IA abbiano una volontà propria o coscienza.
Svelato l'arcano, non c'è nessuna Skynet, almeno per ora.
è molto facile per un umano mandare in confusione le IA di oggi perchè noi ragioniamo ad un altro livello e non siamo ne onesti ne santi e sappiamo come stimolare risposte sbagliate.. siamo perfidi.. cosa che, per ora, non sono le IA..
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