Google blocca la sincronizzazione sulle versioni più vecchie di Chrome

Con l'obiettivo di forzare l'aggiornamento alle versioni supportate e più sicure di Chrome, Google sta bloccando una delle funzioni più importanti sulle release più vecchie
di Nino Grasso pubblicata il 09 Novembre 2021, alle 12:01 nel canale ProgrammiGoogleChrome
Lo scorso fine settimana Google ha annunciato che interromperà il supporto per la funzione di sincronizzazione su Chrome 48 e versioni precedenti. Si tratta di una notizia che impatterà pochissimi utenti, con il cambiamento che è previsto con il rilascio di Chrome 96 nel canale stabile. La manovra era stata annunciata a ottobre nel blog enterprise, ed è stata ribadita lo scorso venerdì.
La sincronizzazione di Chrome è una funzione che consente di mantenere aggiornati segnalibri, password, cronologia, schede aperte, impostazioni, preferenze e, in alcuni casi, i dati di pagamento di Google Pay degli utenti su più istanze del browser installate su dispositivi e piattaforme differenti. E' una parte cruciale delle feature di Chrome, fondamentale per chi usa il browser su più dispositivi.
Sincronizzazione disattivata su Chrome 48 e precedenti, il commento di Google
"Come precedentemente condiviso nelle note di rilascio di Chrome Enterprise per M94, vorremmo informare chiunque utilizzi la versione del browser Chrome M48 o precedente che la sincronizzazione di Chrome sarà deprecata su queste versioni e non funzionerà più una volta lanciato M96 sul canale stabile", sono state letteralmente le parole dell'azienda spese lo scorso venerdì.
Chi vorrà continuare a usare la sincronizzazione dei dati del browser sarà costretto ad aggiornare a Chrome 49 o successivi. In realtà, utilizzando la procedura standard di aggiornamento, il sistema applicherà l'ultima versione di Chrome disponibile nel canale di aggiornamento usato, contenente tutti gli aggiornamenti di sicurezza necessari per contrastare tutte le vulnerabilità scoperte - e mitigate - fino a oggi. L'annuncio di Google è estremamente cauto, dal momento che sono probabilmente pochi gli utenti che usano versioni così vecchie del browser proprietario, ma è comunque necessario.
Ad oggi Chrome è usato attivamente su circa il 65% dei desktop che navigano su internet, secondo StatCounter, e la maggior parte degli utenti ha installato le ultime due versioni (94 e 95). Solo il 2,5% di loro utilizza una versione precedente a Chrome 85, ma al momento è difficile dedurre dai dati in nostro possesso quanti siano gli utenti a utilizzare versioni precedenti alla 49. La forzatura di Google ha però senso, visto che anche una percentuale così irrisoria potrebbe rappresentare un numero di sistemi elevato, potenzialmente vulnerabile ad attacchi di sicurezza decisamente distruttivi.
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