MSI e il mining con i notebook gaming: marketing vincente o autogol?

In un post sul proprio blog, MSI sembra reclamizzare l'uso dei suoi portatili gaming con GPU GeForce RTX 30 per il mining di criptovalute. Un MSI GE76 Raider con RTX 3080 raggiunge un hash rate simile alla RTX 3070 desktop.
di Manolo De Agostini pubblicata il 10 Marzo 2021, alle 15:21 nel canale PortatiliMSIGeForceAmpere
Quando un prodotto viene venduto (non importa a chi e per quale motivo), finisce nel bilancio del suo produttore come un profitto (a meno che non sia venduto in perdita...). Se, ad esempio, sei un produttore di notebook, non ti importa se il tuo dispositivo finisce nelle mani di un gamer, di un miner o di un pazzo che ha bisogno di uno spessore da mettere sotto la gamba del tavolo. Il profitto lo intaschi sempre e comunque, giusto?
Sì, giusto, peccato che in questo periodo le aziende del comparto gaming potrebbero stare un po' più attente a come trattano il loro pubblico di riferimento. Un pubblico che non è volatile come può esserlo quello dei miner, e che se lo tratti bene si fidelizza e riacquista i tuoi prodotti anche in futuro, persino nei periodi di vacche magre. Non c'è bisogno che ve lo ricordiamo: stiamo vivendo un momento in cui gli animi sono parecchio accesi, in particolare quelli dei gamer nei confronti dei miner che acquistano in massa schede video e portatili di ultima generazione per minare criptovalute, sottraendoli alla platea per cui sono stati originariamente pensati.
Ebbene, in queste ore MSI ha deciso di farci sapere che il nuovo MSI GE76 Raider, un portatile pensato per il gaming, ha tutte le carte in regola per minare. In un post sul suo blog, l'azienda taiwanese scrive che siccome "la pandemia è ancora in corso, i produttori di GPU non riescono a soddisfare la domanda del mercato consumer. Questo fa sì che i miner debbano trovare un modo alternativo per minare tramite i portatili gaming, in particolare quelli più recenti con grafica GeForce RTX 30".
Insomma, noi siamo certamente maliziosi, ma ci sembra che il messaggio sia questo: cari miner, noi vorremmo vendervi le schede video gaming, ma poiché la situazione di shortage è quella che è, perché non prendere in considerazione i nostri portatili? Tra parentesi, qualcuno lo sta già facendo da tempo.
Il post illustra i primi risultati ottenuti con il GE76 Raider sulla piattaforma NiceHash con il miner Excavator. Il notebook, equipaggiato con la RTX 3080 e un Core i9, ha raggiunto un hash rate di 52,8 MH/s, comparabile a quello di una RTX 3070 desktop. Tra un mese, almeno così viene scritto, MSI tirerà le somme di questo "esperimento" per vedere quanto è stato redditizio.
La risposta possiamo già darla noi: con un prezzo di circa 4500 euro, è chiaro che il rientro dall'investimento richieda tempi ben superiori a quelli che è normalmente disposto ad attendere chi desidera trasformare il mining in una cosiddetta "rendita passiva"; o comunque decisamente maggiori rispetto a chi compra a meno - anche ai prezzi gonfiati attuali - una RTX 3080 o una 3070 desktop.
Pur riconoscendo a MSI la libertà di pubblicizzare i propri prodotti come meglio crede e indirizzarli a chi vuole, non ci sembra una grande trovata lanciare questo messaggio nella situazione di mercato odierna. MSI potrebbe scrivere tra un mese che il gioco non vale la candela, ma dubitiamo sia pronta a mettere in cattiva luce un proprio prodotto.
Come scritto sopra, un'azienda che dice di lavorare per i gamer non può provare a lusingare i miner (o almeno, farlo pubblicamente...) con "esperimenti" dalla dubbia motivazione. Certo, MSI potrebbe ricavare un profitto immediato da questa operazione e della visibilità verso un pubblico in crescita (attualmente), ma allo stesso tempo i rapporti con i gamer potrebbero risentirne e macchiarne la reputazione sul lungo periodo. Il gioco vale davvero la candela?
AGGIORNAMENTO:
Il post di MSI non è più raggiungibile, probabilmente è stato rimosso dopo le critiche. Temiamo che dell'esperimento di un mese non se ne farà più nulla. Di seguito uno screen della pagina a "futura memoria":
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infosi assurda come fu quella degli Hard disk anni fa...
Quello che noi comuni mortali in fondo alla catena non potremo mai sapere è se tutto questo è voluto al fine di alzare i prezzi oppure è solamente un caso e se ne sta cavalcando l'onda... fintanto durerà
....questo è... stop!
QUALUNQUE ALTRA CAZZATA E PURA FINZIONE, IN CINA LI PRENDONO PRIMA CHE ESCANO NEI MERCATI TANTO CHE LE FARM NON SI LAMENTANO DI NON TROVARLI, E LI PAGANO PURE MENO.
Non credo, con la fame che c' è che motivo avrebbero i produttori di farsi pagare meno ?
Sicuramente pagano quello che costano e forse pure di più, tanto loro alla fine ci guadagnano comunque
QUALUNQUE ALTRA CAZZATA E PURA FINZIONE, IN CINA LI PRENDONO PRIMA CHE ESCANO NEI MERCATI TANTO CHE LE FARM NON SI LAMENTANO DI NON TROVARLI, E LI PAGANO PURE MENO.
e questo è solo un piccolissimo aspetto del decentramento produttivo in Cina.
Certo, le schede video non sono MAI state costruite in Europa o USA, ma adesso che anche loro hanno i portafogli gonfi (forse più dei nostri) e possono permettersi beni più voluttuari, prima approvigionano il loro mercato, poi, se ne resta, gli altri.
inutile lamentarsi, noi consumiamo e basta, loro producono
IMHO
Perché tu europeo le paghi tanto lo stesso, hai i soldi e paghi anche il 35% in più per avere la tua singola scheda.
In Cina la maggioranza degli Internet Point e Caffè sono passati a blister di 8 schede 3080 / 3090 su ogni postazione, come vedi per loro la carenza non c'è, e non è che li facciano le code all'asta su eBay, li acquistano direttamente dalla fonte, gli stock che devono essere spediti ai distributori, semplice e pulito le pagano il prezzo che andrebbe pagato al negoziante in europa e a stock di centinaia ed un 15% di sconto non glielo si nega, visto che non devono spedirle.
Asus Store Italia fatica ad averne stock che superano le 6 al mese, e nello stesso tempo l'Hash Rate di ETH in Cina è aumentato quindi li le acquistano tranquillamente a stock mensili di almeno 8000 schede, quì già troppo se ne arrivano 500 al mese per tutta Europa, di fatto li le vendono senza spreco di spendere per i Container, mica arrivano a piedi le schede.
Il fenomeno... Continuerà sempre ormai, tutti i "BIG" stanno investendo, e non sarà ETH 2.0 a cambiare, ci sarà sempre Dogecoin e altre Migliaia di valute che nasceranno.
Come scritto sopra, un'azienda che dice di lavorare per i gamer non può provare a lusingare i miner (o almeno, farlo pubblicamente...) con "esperimenti" dalla dubbia motivazione. Certo, MSI potrebbe ricavare un profitto immediato da questa operazione e della visibilità verso un pubblico in crescita (attualmente), ma allo stesso tempo i rapporti con i gamer potrebbero risentirne e macchiarne la reputazione sul lungo periodo. Il gioco vale davvero la candela?
AGGIORNAMENTO:
Il post di MSI non è più raggiungibile, probabilmente è stato rimosso dopo le critiche. Temiamo che dell'esperimento di un mese non se ne farà più nulla. Di seguito uno screen della pagina a "futura memoria"
Per una volta siamo sulla stessa lunghezza d'onda !
Non gli basta guadagnare, vogliono proprio STROZZARSI.
Di questo passo finirà che a 1000€ si acquisteranno i portatili con i Celeron.
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